E’ Giada Cortinovis la nuova presidente dell’associazione “Le Botteghe di Albino”. Ha 37 anni, abita a Scanzorosciate, è diplomata come operatrice turistica. Ha lavorato per 11 anni in un’agenzia assicurativa, partendo dalle basi, gestendo i sinistri, e pian piano è arrivata a ricoprire il ruolo più importante, quello di gestione della stessa agenzia (dalla contabilità, attività di front office, gestione sinistri). Nel 2018, però, ha deciso di cambiare vita e si è traferita a Londra, per migliorare e implementare il suo inglese: ha lavorato per due anni presso la catena Hard Rock Cafè e, anche in questo caso, ha iniziato dalla base, come commessa, per poi diventare trainer, responsabile di magazzino e infine supervisor; per lavoro è stata anche al negozio di Prada.
Ma ecco la svolta: nel 2020, ha deciso di tornare a casa, proprio due giorni prima che chiudessero l’Italia per la pandemia da Covid. Qui, ha iniziato ad avere il pensiero della sua attività: ha studiato per avere le necessarie abilitazioni e oggi sono due anni che ha aperto il negozio Verde Giada, in via Mazzini 52, ad Albino. E’ un negozio che rispetta l’ambiente, in quanto i prodotti alimentari e i detersivi sono venduti allo sfuso; e i prodotti per la cura della persona, per la casa e l’oggettistica sono naturali e senza le confezioni di plastica. Inoltre, da ottobre ha preso in gestione anche l’”Alveare che dice si”, un progetto grazie al quale il cliente acquista il prodotto fresco direttamente dal produttore e ritira in negozio la sua spesa il giovedì.
Una persona ricca di interessi, che spaziano quasi tutti nel panorama culturale: infatti, le piace l’arte, la lettura, i viaggi, i concerti.
Con Giada Cortinovis la redazione di Paese Mio affronta il tema del commercio ad Albino, certamente in una fase di stallo, che ha necessità di un pronto rilancio.
Quale è lo stato di salute del commercio ad Albino?
A parer mio, ultimamente è molto calato sull’asta di via Mazzini. Ma non solo ad Albino. In questi anni, caratterizzati da un consumismo imperante, poche persone guardano al prodotto di qualità, bensì soltanto a un prodotto che costa meno, non pensando che se costa poco qualcuno nella catena di produzione ci perde.
E’ ancora in vita l’associazione “Le Botteghe di Albino”? Sembrava essersi sciolta, anche se non in modo ufficiale, …
L’associazione esiste ancora, ma nel giugno 2022 è stata “congelata” dal vecchio consiglio direttivo: ma non so il motivo di questo “congelamento”.
Perché si è impegnata in questa nuova esperienza?
Mi sono impegnata in questa nuova esperienza perché ho notato un calo di persone rispetto all’anno scorso: la città di Albino, invece, dovrebbe essere un centro “vivo” per la Val Seriana e per la città stessa, e non un paese morto. Abbiamo una via storica che può essere rilanciata, ma non solo. C’è anche il progetto di aiutare i commercianti delle frazioni, basterebbe avere qualcuno che fa da portavoce della propria zona.
Come rilanciare l’associazione?
Insieme a Serena Vezzoli, dell’officina floreale Verde Salvia, e a Simona, dell’atelier sartoriale Kimalab, abbiamo iniziato a parlare fra noi, nel tentativo di proporre delle nuove iniziative. Ad ottobre, abbiamo chiesto anche a Roberto Squinzi di Alessia Libreria se volesse aggiungersi al nostro gruppo, avendo aperto tutti noi dopo il periodo pandemico. Arriviamo da anni languenti, dove non si sono organizzate iniziative. Così, ci siamo prima interfacciate con il vecchio consiglio direttivo per capire la situazione; poi, abbiamo prima fatto un primo sondaggio per capire la situazione esistente tra i commercianti albinesi; e, quindi, abbiamo iniziamo a lanciare le idee per il programma di Natale 2023.
Qual è l’attuale organigramma del consiglio direttivo?
Il consiglio direttivo effettivo è composto da me, Giada Cortinovis, come presidente; Serena Vezzoli, dell’officina floreale Verde Salvia, vicepresidente; Isabella Bicetti Bettinoni, dell’erboristeria M’ama T’ama, con il compito di segretario; Monica Tinti, del salone Lory &Moki con il compito di tesoriere; mentre i consiglieri sono Elena Berera del Punto Sport, Simona Brena dell’atelier sartoriale KimaLab, Roberto Squinzi di Alessia Libreria e Andrea Azzola del Numero Primo.
Quale dovrebbe essere l’opinione dei commercianti albinesi di fronte a questa rinnovata associazione?
Certamente, non dovrebbero partire con un atteggiamento negativo, di quello che fa riferimento a quanto c’è stato e si è svolto negli anni passati.
Gli iscritti all’associazione sono effettivi o no?
Al momento, avviando questa nuova esperienza direttiva sul finire dell’anno, non abbiamo voluto chiedere alcuna quota associativa, per non pesare su questo Natale. Certamente, andremo a ragionare sul tesseramento con l’inizio del prossimo anno, il 2024.
Quale è il rapporto con l’amministrazione comunale? E con le altre associazioni?
Con entrambe abbiamo un buon rapporto. In particolare, in merito alle iniziative di Natale, ci siamo interfacciati con l’amministrazione comunale, nello specifico con l’assessore Emanuela Testa. Doverosi sono i ringraziamenti per la loro disponibilità. Con le associazioni che operano sul territorio comunale abbiamo collaborato per l’evento di Santa Lucia con l’associazione Cuore di Donna e con l’Associazione dei Genitori. In merito agli eventi di Natale è in atto una collaborazione con il Complesso Bandistico di Albino, con Astorica, mentre, durante i mercatini di Natale in programma sabato 16 dicembre c’è da registrare la presenza di varie associazioni. Per il 2024, poi, abbiamo già ricevuto richieste di collaborazione per altri eventi.
Sogni nel cassetto?
Mi auguro che, grazie alle nuove proposte, sia per questo Natale 2023, ma anche con i progetti futuri, Albino diventi una città viva, come raccontano sia gli abitanti sia gli stessi commercianti “storici”.
P.T.








