Tutto esaurito, tutto venduto alla “Sagra dei Biligocc”
Ancora una volta la “Sagra dei Biligòcc” ha fatto centro. Il rito di presentazione della castagna “affumicata e bollita” si è consumato in tutta la sua atmosfera popolare, complice quest’anno (non come lo scorso anno, quando imperversò un freddo tagliente) una stupenda giornata, che ha richiamato il pubblico dei visitatori delle grandi occasioni. E così la 24 ^edizione della “Sagra dei Biligòcc” ha offerto il meglio di sé, organizzata in maniera impeccabile dal Gruppo Culturale “Amici di Casale” e dai volontari della Parrocchia del Sacro Cuore. Chi dalla Val Seriana, chi dalla Val Cavallina, un “serpentone” di auto è salito nel borgo storico di Casale, a pochi tornanti dal Passo del Colle Gallo, per immergersi nei profumi della tradizionale festa delle castagne, i “biligòcc” appunto, una particolare lavorazione, che permette di trasformare le castagne in morbidi e farinosi dolcetti: un dolce prelibato, dal gradevole sapore di affumicato, apprezzato non solo nelle valli bergamasche, ma ormai anche fuori provincia.
I primi visitatori sono arrivati in frazione già al mattino, appena dopo la S.Messa delle 9.30, quando già si erano disposte le bancarelle con i “biligòcc doc”, quelli venduti dai volontari negli speciali sacchetti con il tipico marchio “Biligòcc di Casale”, depositato all’ente “Marchi e Brevetti” di Pescara, tramite la Camera di Commercio di Bergamo. E grande folla è arrivata ad ondate, anche nel pomeriggio, dove ha apprezzato la scenografia allestita dai volontari: bancarelle di castagne, di mele, di prodotti a base di castagne (mondine, farina, pane a base di farina di castagne).
“Il successo della sagra ha una duplice valenza – ha spiegato Roberto Zanga, referente del Gruppo Culturale “Amici di Casale” – Da una parte, è l’ennesima occasione per far conoscere Casale e la Valle del Lujo, un’area turistica che deve essere valorizzata e promossa a fini turistici; dall’altra, un modo intelligente per raccogliere fondi, da destinare alle iniziative della Parrocchia del Sacro Cuore”.
Apprezzata anche la presenza dei banchetti degli ambulanti, che hanno offerto un tocco di fiera paesana. E fila di gente al Museo Etnografico Valle del Lujo, che ha offerto due sale rinnovate, dove la gente ha potuto ammirare “cavre”, “cadùr”, “mòneghe”, “trapen” e “rasghe”, insieme a tanti altri attrezzi del lavoro contadino, suppellettili e oggetti casalinghi. In tutto, oltre 700 pezzi, frutto di un’attenta raccolta effettuata nei primi anni ‘90 da alcuni volontari locali e ora messi a disposizione del pubblico dalla stessa custode Giusy Forcati. Grande interesse, poi, ha destato l’esposizione delle antiche varietà di mele della Valle del Lujo, proposte dall’agronomo Giancarlo Moioli, tecnico della Comunità Montana Valle Seriana, che le ha impiantate nel frutteto didattico di Colzate, visitato ogni anno dagli studenti bergamaschi. E per la gioia dei bambini, un mini-zoo, con asinelli e pecore, curate dal “pastore” Ugo Nicoli.
Lucilla Pezzotta