Inaugurato il nuovo essiccatoio
Continua per i “biligòcc” la ricerca della qualità. In occasione della 24^ edizione della “Sagra dei Biligòcc”, andata in onda domenica scorsa 3 febbraio, a Casale, in Valle del Lujo, il Gruppo Culturale “Amici di Casale”, da oltre vent’anni depositario della tradizione dei gustosi, quanto dolcissimi, “biligòcc” (castagne secche affumicate, poi ammorbidite in acqua calda), ha inaugurato, al mattino, il nuovo essiccatoio in legno (in dialetto bergamasco, “secadùr”), che permette la seccatura e l’affumicatura delle castagne, condizione essenziale per la preparazione dei “biligòcc”.
La struttura, ricavata all’interno del centro parrocchiale, in quelle che un tempo erano le stanze del catechismo (e che ora fungono da bar-ritrovo e sede della stessa associazione culturale), si compone di tre spazi: la “stanza del camino”, dove si fa ardere legna tutto il giorno, per alcune settimane; la soprastante “stanza del fumo”, chiusa ermeticamente, dove il fumo del camino secca e affumica le castagne poste su una grata in legno (“gràt”) che non è altro che il pavimento della stanza del secondo piano (“stanza dell’affumicatura”).
“Finora, abbiamo sempre utilizzato l’essiccatoio della “Casa Nicoli”, la storica “casa dei biligòcc”, che si affaccia sulla piazzetta della contrada – spiega Roberto Zanga, del Gruppo Culturale “Amici di Casale” – Ma la necessità di concentrare in un solo luogo le tante operazioni funzionali alla produzione, selezione, insacchettatura dei “biligòcc”, ci ha spinto a rintracciare una struttura “casalinga”, inserita proprio nella casa parrocchiale. Una struttura in legno, dove a turno i volontari provvedono alle varie fasi della lavorazione”.
Intanto, gran successo per tutta la giornata: la “sagra” ha colpito ancora nel segno, andando a coinvolgere centinaia di visitatori, proponendo quanto di più rustico offre la tradizionale sagra di paese: bancarelle sul sagrato della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, una mostra della castagna; presentazione dei tanti modi di utilizzo delle castagne (la “caldèra” per la bollitura dei “biligòcc”, la stufa per le castagne “bollite” e i bracieri per le caldarroste). Molto apprezzati dai bambini i recinti con animali da allevamento: capre, pecore, agnellini, oche. E tanti visitatori al “Museo Etnografico Valle del Lujo”, aperto, in via straordinaria, per tutta la durata della festa, con visite guidate per quanti hanno voluto ammirare le tante varietà di castagne e di mele della Valle del Lujo, nonché gli attrezzi e gli oggetti domestici della vita contadina.
Chi dalla Val Seriana, chi dalla Val Cavallina, centinaia di visitatori si sono immersi nei profumi della tradizionale sagra invernale, che permette di ammirare la trasformazione di “duaòle”, “careane”, “belìne” e “nicoline” (queste le principali varietà di castagne albinesi utilizzate per questa lavorazione) in castagne morbide e farinose: un dolce prelibato, dal gradevole sapore di affumicato, apprezzato non solo nelle valli bergamasche, ma ormai anche fuori provincia. Lo dimostra il fatto che la sagra ha acquisito i gradi di “sagra autentica”, cioè quelle manifestazioni di promozione di prodotti territoriali e gastronomici tipici che sono inserite nel “Manifesto delle Sagre Autentiche”, così come stilato nel 2010 da FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio e UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane).
E la qualità ha premiato i volontari casalesi, quelli che da anni vanno proponendo i “biligòcc” doc, venduti in speciali sacchetti marchiati, per non confonderli con altri prodotti simili, ma di dubbia provenienza, esposti sui banchi degli ambulanti.
Gianluigi Facchinetti