Don Santino Nicoli
Vicario locale del Vicariato Albino-Nembro
Una bella notizia, che dà prestigio alla comunità albinese, non fosse altro che per le origini dell’interessato. Dallo scorso mese di ottobre, infatti, don Santino Nicoli, arciprete di Nembro, nativo di Casale di Albino, è stato nominato vicario locale del Vicariato Albino-Nembro, succedendo così al prevosto di San Giuliano don Giuseppe Locatelli.
Nato 61 anni fa a Casale di Albino, in Valle del Lujo, il 17 giugno 1978 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale dalle mani del vescovo di Bergamo mons. Giulio Oggioni, di cui è stato segretario per tre anni, dal 1980 al 1983. Quindi, è stato curato a Grumello del Monte, direttore spirituale in Seminario, dal 1983 al 1984, vicario parrocchiale nella parrocchia cittadina di Sant’Anna, in Borgo Palazzo, dal 1984 al 1992. Poi, il grande salto, oltre l’Oceano Atlantico, con un’esperienza missionaria di 14 anni in Bolivia, dal 1993 al 2008, appunto come sacerdote “fidei donum” della diocesi di Bergamo. Infine il rientro in Italia, la risalita in Val Seriana e, da sei anni, è arciprete di Nembro.
Conosciuto e stimato, soprattutto per la sua intensa esperienza missionaria (7 anni a La Paz e 7 anni a Santa Cruz), don Santino Nicoli non ha mai dimentico la sua casa natale, la sua frazione, appunto Casale, la sua Albino. E ora vi “rientra” come Vicario locale del Vicariato Albino-Nembro, che guiderà per i prossimi cinque anni.
Una bella notizia, che permette ai lettori di Paese Mio di conoscere nei dettagli cos’è il Vicariato locale.
Innanzitutto, cos’è il Vicariato?
Un’articolazione territoriale, che raggruppa più parrocchie fra loro vicine, per favorire fra di esse una pastorale partecipata e condivisa. A Bergamo, i vicariati locali sono 28: tre urbani e 25 foranei.
Quali sono gli scopi del Vicariato?
Il Vicariato ha lo scopo primario di promuovere una pastorale d’insieme tra le parrocchie che lo compongono. Le sue finalità sono: l’annuncio del Vangelo, l’educazione e il sostegno della fede nel territorio; la comunione fra le parrocchie e le altre realtà ecclesiali presenti sul territorio; il confronto e il coordinamento dei programmi e delle attività parrocchiali, nonché l’attuazione di iniziative inter-parrocchiali e vicariali; la fraternità e la formazione fra presbiteri, e appunto la promozione della corresponsabilità dei laici, avendo cura della formazione permanente, soprattutto di coloro che sono impegnati in specifiche attività pastorali.
Chi è il Vicario Locale?
Il vicario locale è nominato dal vescovo e dura in carica cinque anni. Non ha solo l’onere della vigilanza, ma anche di una vera sollecitudine apostolica, come animatore della vita del presbiterio vicariale, curando in particolare la fraternità sacerdotale. Ma non solo. Da alcuni anni stiamo sperimentando positivamente una realtà che vede impegnati anche i laici, in un’ottica di corresponsabilità. Diversi gli ambiti di osservazione e intervento: la famiglia, i giovani, le nuove povertà, il territorio e quant’altro si ritenga di affrontare.
Qual è la geografia del Vicariato di Albino-Nembro?
Il Vicariato locale di Albino-Nembro si compone di 14 parrocchie: Abbazia, Albino, Bondo Petello, Casale, Comenduno, Cornale, Desenzano, Dossello, Fiobbio, Gavarno S.Antonio, Lonno, Nembro, Pradalunga, Vall’Alta. In pratica, fanno riferimento ai tre Comuni della Media Valle (Albino, Pradalunga e Nembro). In tutto, una comunità di quasi 30.000 abitanti.
Qual è la sua impressione sulla realtà del Vicariato di Albino-Nembro?
Beh, in questo incarico mi sento molto avvantaggiato. Innanzitutto, perché sono di Casale, e quindi conosco dall’interno la realtà di Albino; in secondo luogo, perché sono da sei anni arciprete di Nembro, e così conosco la realtà del secondo Comune inserito nel Vicariato; e poi perché, stando a Nembro, ho intessuto buoni rapporti con le realtà di Pradalunga e Cornale. Appunto, perché arciprete da sei anni a Nembro, sono già da tempo inserito nel consiglio vicariale; quindi, per me essere Vicario è soltanto una questione di cambio di incarico. Devo ringraziare don Giuseppe Locatelli per il grande e buon lavoro che ha fatto finora. La strada è stata tracciata e cercherò di seguirla nel migliore dei modi, potenziando le direttrici operative proprie del Vicariato, cioè una sempre maggiore ricerca di fraternità fra i sacerdoti, per favorire un più costante e continuo coinvolgimento e rintracciare linee d’azione comune; e un’attenta opera di coordinamento delle pastorali delle singole comunità, in un’ottica di messa in rete delle esperienze parrocchiali e all’interno di un solco operativo che porterà ad una grande unità pastorale, peraltro già operativa in Valle del Lujo (parrocchie di Casale, Dossello, Abbazia, Vall’Alta, Fiobbio) e a Nembro (parrocchie di Nembro, Lonno e Gavarno).
Quali le “attività di insieme” che intende promuovere nel Vicariato di Albino-Nembro?
Motore delle attività vicariali è, innanzitutto, il Consiglio Presbiteriale Vicariale, che si riunisce una volta al mese, ed è composto soltanto dai sacerdoti del vicariato; quindi, il CPaV, cioè il Consiglio Pastorale Vicariale, che riunisce anche i laici delegati dalle varie parrocchie del Vicariato. E’ una realtà interessante, che sta cercando di lavorare “oltre” le singole realtà parrocchiali. Si sta muovendo bene, c’è intesa e intraprendenza.
Quali sono i suoi progetti?
Intanto, camminare nel solco già scavato in questi anni, che è fervido e operativo. Quindi, coinvolgere maggiormente i sacerdoti del Vicariato; e, infine, andare ad incontrare le realtà parrocchiali, soprattutto nei momenti forti, come le feste patronali.
T.P.