Mario Cugini, l’ex-sindaco di Albino, non ce l’ha fatta. Positivo al Covid-19, se ne è andato giovedì 1° aprile, aveva 80 anni. La comunità di Albino perde una grande persona, un sindaco, con la “S” maiuscola, come maiuscola è stata la sua vita, fortemente impegnata come amministratore pubblico.
Grande conoscitore delle problematiche amministrative pubbliche locali, ma anche provinciali, ha offerto un forte contributo di esperienza e competenza, ricoprendo la carica di sindaco di Albino per due mandati, dal 1995 al 2004, con la lista della Lista Nord, lui che si onorava di essere stato il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini ed il primo sindaco leghista di Albino, la città più importante della Valle Seriana; e successivamente ricoprendo anche le cariche di vice-sindaco e assessore al Commercio, Turismo e Valle del Lujo (suo il rinnovo della Consulta Valle del Lujo e della Consulta Commercio, Centro Storico e Attività Produttive), consigliere e capogruppo, sempre della Lega Nord. Inoltre, anche un passaggio in via Tasso, ricoprendo la carica di consigliere provinciale, dal 2005 al 2009.
Persona schietta e sincera, era molto attento alla gestione della cosa pubblica, alla quale ha dedicato tempo, risorse e passione. Insomma, una vita.
Nato ad Abbazia di Albino, in Valle del Lujo, il 5 agosto 1940, abitava ad Abbazia, in via Cascina Gromba. Di origini contadine, sposato senza figli, Mario Cugini ha lavorato fin da giovanissimo nell’azienda di famiglia. A 16 anni, poi, è manovale per la ditta Colosio, impegnata nella realizzazione della strada “Ponte Lujo-Colle Gallo”, e quindi tecnico nella realizzazione della strada “Cantoni d’Oneta-Colle di Zambla”. Per lui anche un’esperienza da emigrante, in Svizzera, dove ha lavorato come capomastro e tecnico di cantiere con mansioni topografiche. Tornato in Italia, da autodidatta diventa prima geometra e poi architetto, aprendo uno studio in via Mazzini 2.
Ma grande è stata soprattutto la sua carriera amministrativa. In nove anni da primo cittadino ha speso tempo e risorse per la “sua” Albino: fra le tante opere che lo hanno visto impegnato, ristrutturazione degli edifici scolastici, acquisto del centro sportivo Rio Re, e soprattutto introduzione della raccolta differenziata. Il tutto con uno stile tutto suo, fatto di calma, cortesia, disponibilità e cordialità; doti importanti, soprattutto per un sindaco che voleva essere “di tutti”. Una bella persona, stimata e rispettata, proprio per il suo modo di essere, gioviale, gentile, sempre aperto con tutti, anche con le forze di minoranza, con le quali era chiaro, corretto e collaborativo.
Gli albinesi, in particolare gli abitanti di Abbazia e della Valle del Lujo, lo hanno ricordato lo scorso 5 aprile, nella chiesa parrocchiale di Abbazia, dove è stato officiato il rito funebre.
Ti.Pi.








