Albino saluta le suore dopo 158 anni
La comunità parrocchiale di Albino si è stretta in un affettuoso abbraccio alle “Figlie del Sacro Cuore di Gesù”, meglio conosciute in città come le “Suore di S.Anna”, che dopo 158 anni di costante, discreto e onorato servizio, dedicato al Collegio S.Anna, alla scuola materna e alla parrocchia, hanno lasciato la loro casa di via Briolini 2. La decisione, purtroppo dolorosa per la comunità, è dovuta al calo delle vocazioni e al numero esiguo di religiose rimaste in sede, solo cinque, peraltro in età avanzata.
Certamente, la loro partenza ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità di Albino, che le ha viste alternarsi in diverse strutture religiose ed educative, offrendo prove di alto, qualificato ed infaticabile servizio, prestato sia dal punto di vista religioso che professionale, contribuendo, in maniera importante e puntigliosa, alla crescita sociale e umana di diverse generazioni. E non sono mancate le lacrime domenica 22 settembre, quando la comunità albinese ha dato l’ultimo saluto, con corredo di doveroso ringraziamento, alle cinque suore, per il loro valente lavoro svolto in questi 158 anni. Il saluto ufficiale è avvenuto durante la Messa delle 10.30, in chiesa parrocchiale. Una cerimonia sobria, semplice, discreta, come è stata negli anni la loro presenza in città. Per l’occasione, l’amministrazione comunale ha omaggiato le suore con un libro delle chiese di Albino, mentre la parrocchia di San Giuliano ha donato loro una xilografia della facciata della stessa chiesa.
Le “Figlie del Sacro Cuore di Gesù” giunsero per la prima volta ad Albino nel 1855 e si sistemarono subito nelle stanze del convento che fu delle Carmelitane di S.Anna, nel centro storico. Vennero inviate dalla stessa fondatrice della congregazione, la santa Teresa Verzeri, su richiesta di una facoltosa donna milanese residente ad Albino, che chiedeva alcune suore per accudire le piccole orfanelle del paese. Dapprima, un orfanotrofio, poi un educandato, poi ancora l’asilo, la scuola elementare e la scuola media parificata, e anche un oratorio femminile, dove generazioni di fanciulle, hanno trovato l’ambiente adatto per una formazione sana e serena.
Educatrici fino al 1998, appunto nel Collegio S.Anna, le “Figlie del Sacro Cuore di Gesù furono chiamate l’anno dopo alla direzione della scuola dell’infanzia “San Giovanni Battista”, lasciando anche qui un segno indelebile della loro presenza. Alcuni di esse, fra cui la superiora suor Stefania Blanchetti (ha sostituito lo scorso anno suor Serena Ferrari, dimessasi per motivi di salute) e suor Margherita Rosati, hanno affiancato le “signorine” nella conduzione della stessa scuola, distinguendosi nell’accoglienza dei bambini e nella direzione della struttura. Suor Giuseppina Albertini, invece, ha tenuto in ordine l’archivio parrocchiale, mentre suor Alessandra Ravasio ha offerto la sua presenza fra gli anziani della Casa Albergo e suor Aurelia Spada ha fatto valere in tante occasioni le sue doti di capo-cuoca.
“Servizio, credo sia questa la parola che meglio descriva l’operato in mezzo a noi delle nostre care suore – ha sottolineato il prevosto di Albino don Giuseppe Locatelli – Aderendo e dando piena attuazione al dettato evangelico “Io sto in mezzo a voi come Colui che serve” (Lc 22, 27), le “Figlie del Sacro Cuore di Gesù” hanno contribuito all’educazione ed alla formazione di tante generazioni della nostra comunità, nell’asilo e nelle scuole dell’obbligo, che hanno potuto così potuto affrontare la vita salde nei valori della nostra tradizione, della nostra identità e della nostra cultura. Sono state poi valide collaboratrici della vita attiva della parrocchia, in particolare gestendo l’oratorio femminile, e di tutta questa comunità”.
“Credo che non vi sia persona, ragazzo o adulto che sia, che non ricordi il nome di alcune delle nostre suore – ha proseguito don Giuseppe Locatelli – Le ultime rimaste sono cinque, ma molte, molte altre sono nella memoria e nel cuore degli albinesi. Si pensi che, alla notizia del loro addio ad Albino, anche una donna bosniaca, di fede musulmana, che le ha incontrate e frequentate, ha pianto. Segno che il loro essere fra noi è stato significativo”.
“Mi dispiace molto – ha aggiunto il sindaco Luca Carrara – Tutti in città le ricordano con affetto; si sperava che potessero terminare il loro servizio qui da noi, ma altre esigenze hanno imposto questa scelta. Grazie, comunque, per tutto quello che hanno fatto”.
“Dispiace anche a noi andar via – ha spiegato la superiora Stefania Blanchetti – Non avremmo mai voluto che accadesse ciò, anche perché siamo sempre state bene, fra gente buona e collaborativa, che ci ha fatto sentire parte viva della comunità civica e cristiana”.
Dopo aver lasciato la casa di via Briolini, le suore hanno preso alte strade, continuando il loro servizio in altre comunità: Bergamo, Torri del Benaco, Verona, Milano.
Tiziano Piazza






