Ancora…”Tira fuori la lingua”
Un’occasione unica. Il 21 febbraio scorso, in occasione della Giornata internazionale della lingua madre, è stato lanciato il concorso letterario “Tira fuori la lingua”, giunto alla sua seconda edizione. L’iniziativa, promossa dalla cooperativa Interculturando e dalla Biblioteca di Albino (insieme alle altre sei biblioteche della Valle Seriana: Cene, Colzate, Gazzaniga, Leffe, Nembro e Pradalunga nell’ambito del progetto “Culture in corso – Biblioteche della Valle Seriana per la coesione sociale e l’intercultura”), intende valorizzare e promuovere la lingua madre, intesa sia come lingua del Paese d’origine che come dialetto, ponendo grande attenzione al fatto che la lingua non deve essere solo il mezzo utilizzato, ma anche il tema trattato.
Anche quest’anno direttore artistico del festival sarà Tiziano Incani, in arte Bepi, che coordinerà i lavori della giuria tecnica, incaricata di scegliere le opere vincitrici, e presenterà la serata finale del 28 settembre 2013, ad Albino, durante la quale saranno assegnati i premi alle opere migliori. In palio un premio di 1.000 euro per il primo classificato, 500 euro per il secondo classificato.
Come ha annunciato il responsabile del progetto Giancarlo Domenghini, in sede di presentazione del concorso “saranno accettate produzioni artistiche di ogni tipo: visivo, sonoro, letterario, multimediale”. Quindi, largo alla fantasia, ovviamente in lingua.
Il fine del concorso è chiaro e semplice: valorizzare la propria lingua madre; ovviamente, i primi destinatari di questa operazione artistico-culturale siano i cittadini immigrati, magari quelli che in Italia si sentono “tagliati fuori” dalla vita sociale proprio per ragioni linguistiche: ecco, un modo per far sentire la loro voce, cioè “tirare fuori la lingua”, la loro lingua.
Ma il concorso sottende un altro fine: valorizzare i dialetti, come espressione dell’identità culturale di un popolo, di una comunità etnica, di un gruppo di persone. Non per nulla, lo scorso anno, fra le 70 opere in concorso, alcune sono giunte da parti diverse d’Italia come Friuli Venezia Giulia, Veneto, Calabria e Puglia, rappresentando dialetti e lingue locali. Non solo, quindi, opere di ogni parte del mondo, dall’India al Burundi, dal Marocco a Francia e Croazia. Ma opere in dialetto, come evidenze espressione di una cultura, da rispettare al pari di una lingua, perchè anch’esso è “lingua madre”. Ecco, significativa la presenza del Bepi, che da sempre sta promuovendo il dialetto, quello bergamasco, nel suo caso in musica.
Per la cronaca, a vincere lo scorso anno, alla prima edizione, è stata Per la cronaca, a vincere lo scoros anno, alla pirma edizione, è stataPer Martina Sinkec, di Cislago (Milano) con il racconto “La lacrima nell’occhio”, scritto in croato e letto in italiano. Al secondo posto un burunedese di Ranica, Nikuze Bonfils detto Bobona, con la canzone “Ndakuyagire”. Premio speciale è stato assegnato all’albinese Mirko Facchinetti per il testo “C’era una volta l’isola della comprensione totale”, e riconoscimento all’opera dialettale di Emilio Gamba, di Vall’Alta.
La scheda di iscrizione e le opere vanno fatte pervenire alla biblioteca di Albino, entro il 29 giugno. Per informazioni, telefonare allo 035.759001.
Luisa Pezzotta