Arrivati a Comenduno Ii bambini del Sahrawi
Festosa accoglienza e incontro in Municipio con il sindaco Fabio Terzi
Ogni anno cresce e si fa sempre più concreta la solidarietà del Gruppo Missionario di Comenduno. Per il decimo anno consecutivo, infatti, i volontari della parrocchia di Cristo Re propongono l’iniziativa: “Accogliamo i bambini del Sahrawi”, finalizzata ad ospitare alcuni bambini dei campi profughi di Tindouf, nel Sahara Occidentale, che insieme ai loro familiari sono costretti a vivere in un ambiente precario e inospitale, segregati in precarie tendopoli nel deserto fra Marocco e Algeria, in un esilio forzato. I bambini, in tutto nove con al seguito due accompagnatori, sono stati ospitati nello scorso mese di luglio a Comenduno, per una settimana, dal 23 al 31 luglio, ospiti del parroco don Diego Berzi, già sensibile ad iniziative di solidarietà internazionale e co-promotore anche di questa iniziativa.
I bambini, provenienti dal centro di prima accoglienza e smistamento di Reggio Emilia, hanno trascorso una settimana di vacanza, alloggiati nelle aule dell’Oratorio. “Quest’anno ci sono stati inviati bambini piccoli, dai sette ai nove anni – spiega la referente Elena Noris – Come sempre sono stati ospitati con grande cura e attenzione: per loro un gruppo di volontari composto da 15 adolescenti e alcuni adulti. Si è instaurato un bel rapporto e si è stati insieme in allegria e amicizia. I giovani hanno proposto ai bambini giochi e momenti di festa. Si è preferito farli star bene, farli giocare, farli mangiare qualcosa di diverso, farli riposare; quindi niente visite a Bergamo o in altre parti della Bergamasca. Del resto, erano bambini piccoli. Un ringraziamento a quei ristoranti che generosamente hanno ospitato i bambini nelle loro sale: Valle d’Oro, Isola dello Zio Bruno e Moro “da Gigi”; e grazie anche al gruppo alpini di Comenduno e a Carminati Carni”.
“Novità di quest’anno, l’accoglienza dei bambini in Municipio – continua Elena Noris – Infatti, il 28 luglio, i bambini sono stati accolti e salutati dal sindaco Fabio Terzi e dalla giunta comunale, che per il prossimo anno ha promesso di impegnarsi in qualcosa di più strutturato, con una maggior collaborazione da parte dell’amministrazione comunale. Doveroso, comunque ringraziare anche la precedente amministrazione Carrara, per la vicinanza al progetto”.
I bambini appartengono alla popolazione Sahrawi, composta da circa 180.000 persone, scampate al genocidio nel Sahara occidentale, ancora oggi occupato militarmente dal Marocco e dalla Mauritania. I figli dei profughi trovano in questi soggiorni estivi la possibilità di mangiare prodotti freschi (in Algeria sopravvivono grazie ai soli aiuti umanitari, perciò si nutrono di scatolame, cibi secchi e conservati), possono ricevere cure mediche e respirare aria salubre.
T.P.






