Servono i cestini per tenere pulita la città? Servono quelli che ci sono? Ne servono di più? O forse è meglio non metterli? La disputa, se sia proprio la presenza dei raccoglitori di rifiuti a portare più immondizia per le strade o se, al contrario, i cestini servono a evitare l’abbandono incontrollato dei rifiuti in giro per la città, o se questa presenza riduce la volontà dei cittadini di fare la raccolta differenziata o se servono quale ricettacolo d’emergenza di sacchetti di rifiuti differenziati quando si dimenticano nel giorno di consegna, non è nuova e vi sono evidenze a supporto di entrambe le tesi.
Le norme in vigore propongono una questione sostanzialmente irrisolta che interessa soprattutto il centro storico di Albino e delle sue frazioni, dove sono diversi gli esercizi commerciali, i bar e le gelaterie, principali “produttori” di scontrini, coppette di gelato, tazzine di carta del caffè, che devono trovare un luogo di raccolta fuori da queste strutture. Forse che proprio i gestori di attività commerciali che vendono o somministrano cibi o bevande devono farsi carico della raccolta differenziata dei rifiuti derivanti dalla loro attività? Magari per un raggio di cento metri dall’ingresso della stessa? O forse è l’amministrazione comunale che deve incentivare l’installazione dei cestini porta-rifiuti?
Sul posizionamento dei cestini, gli esperti di arredo urbano spiegano come, sulla base di sopralluoghi in diverse città, la loro presenza sia in alcuni casi risultata controproducente, specie davanti a bar e punti di somministrazione take-away, anche perché non c’è abbastanza personale comunale per consentire la sostituzione dei cestini pieni. Dunque, secondo gli stessi esperti, non è sempre vero che più cestini portino automaticamente più pulizia. Certo è che ad Albino il numero di cestini deve essere incrementato. Dove mancano i cestini, è lì che si vedono rifiuti abbandonati.
I sopralluoghi degli esperti, poi, dimostrano che i turisti, quei pochi, o chi viene da fuori città, dovendo buttare la coppetta vuota di un gelato o il bicchiere usa e getta di un caffè, si meravigliano quando non trovano un cestino della spazzatura, se non camminando a lungo prima di trovarlo. Chi proviene da città o paesi in cui trovarne a ogni incrocio è la normalità tende a rimanere sorpreso quando visita posti, Albino per esempio, in cui sono molto più rari.
Detto ciò, siamo ancora al punto di partenza del ragionamento. Non esiste un’idea largamente condivisa su quale debba essere la giusta quantità di cestini della spazzatura da installare nelle strade di una città. Gli approcci sono diversi. Averne pochi o nessuno può stimolare atteggiamenti di maggiore responsabilità ambientale da parte delle persone, ma genera di fatto un disservizio. Averne troppi implica spese maggiori e tempi più lunghi per la raccolta dei rifiuti: condizione che può aggravare anziché ridurre il problema degli accumuli per terra vicino ai cestini.
Quello che è ovvio, però, è che serve una massiccia informazione sull’obbligo di mantenere pulite le aree pubbliche, per garantire un ambiente sano e piacevole per tutti. E, forse, al di là di tutte le possibili tesi, uno degli strumenti più efficaci per raggiungere questo obiettivo è proprio l’uso dei cestini per i rifiuti.
Ma attenti, mediante un piano comunale di sensibilizzazione per massimizzare la loro efficacia. Quindi, attenzione al posizionamento dei cestini, che devono essere collocati in punti strategici dove il passaggio di persone è maggiore, come parchi, strade principali, ingressi di edifici pubblici, fermate degli autobus e della tramvia. Poi, assicurarsi che i cestini siano facilmente accessibili, cosicché le persone li usino correttamente, riducendo la quantità di rifiuti gettati a terra. Quindi, serve da parte dell’amministrazione comunale una manutenzione regolare: i cestini devono essere svuotati regolarmente per evitare che trabocchino. Un cestino pieno può scoraggiare le persone dal gettare i rifiuti al suo interno e portarle a gettarli per terra. La manutenzione regolare include anche la pulizia dei cestini stessi, per evitare cattivi odori e infestazioni di parassiti. E, come detto all’inizio, è fondamentale educare la comunità sull’uso corretto dei cestini e sull’importanza di mantenere pulite le aree pubbliche.
Campagne di sensibilizzazione possono essere condotte attraverso vari mezzi di comunicazione …la fantasia non manca, di solito. Un pubblico informato è più propenso a comportarsi responsabilmente. E, perché no, ecco le novità: introdurre cestini per la raccolta differenziata, così da aumentare il tasso di riciclaggio e ridurre l’impatto ambientale. I cestini separati per plastica, carta, vetro e rifiuti organici permettono di smaltire correttamente i rifiuti, promuovendo una gestione più sostenibile delle risorse. In seconda battuta, cestini, lo richiede il buon senso e il decorso, per le deiezioni canine. Questi cestini devono essere facilmente riconoscibili e accessibili, spesso dotati di dispenser per sacchetti igienici. Collocare questi cestini nei parchi e lungo i percorsi pedonali non solo migliora la pulizia, ma anche l’ordine e l’attrattività. Senza dimenticare, e può essere una bella novità, i cestini porta-mozziconi di sigaretta, che rappresentano una forma significativa di inquinamento urbano. Possono essere montati ovunque, vicino alle fermate degli autobus, fuori dai bar e dagli edifici pubblici, …
Portarifiuti, cestini per deiezioni canine, cestini per raccolta differenziata e posacenere, se progettati e collocati correttamente, non solo migliorano la pulizia e la funzionalità delle aree pubbliche, ma ne esaltano anche l’estetica, contribuendo a creare un ambiente urbano più gradevole e vivibile. Serve, però, una pianificazione attenta. E ci domandiamo: c’è la volontà politico-amministrativa di farla?
Andrea Bonomi