“Chèl ìh fò…” La leggenda di Giacomoforte
E’ alla sua “opera prima”, ma nel cassetto sono presentiun centinaio di racconti, storie, pensieri, trame da sviluppare. Una passione, la scrittura, che lo ha accompagnato per tutta la vita e che ora, dopo una vita di lavoro ed essere andato in pensione, si fa concreta con un libro, scritto ovviamente in dialetto bergamasco, la sua “lingua madre”. Si tratta di “Chèl ìh fò…”, con sottotitolo “La leggenda di Giacomoforte”, scritto da Emilio Gamba, 67 anni, di Vall’Alta, in Valle del Lujo. Certo, meglio sottolineare le sue radici vallari, perché, come si può dedurre dalla carta topografica che campeggia in copertina e che riproduce proprio la Valle del Lujo, Emilio Gamba vuole rimarcare che al di là della valle, cioè ad Albino e nel fondovalle seriano…”Hic sunt leones” (“qui ci sono i leoni”), come a dire che oltre il fiume Serio c’è un altro mondo, lontano, sconosciuto, come segnalavano nelle carte geografiche i Romani per indicare il nord-Africa.
Quindi, una storia tutta vallare, espressione di un particolare territorio, la Valle del Lujo, scritto in dialetto “Bergamasco di Vall’Alta”, con pronunce e modi espressivi in uso tra la gente di quei luoghi che stanno all’ombra del santuario di Altino.
Il libro raccoglie storie e aneddoti sulla vita di Giacomoforte, un personaggio semplice, ma arguto; un contadino, ma anche un boscaiolo, un raccoglitore di frutti del bosco, un uomo di campagna, come tanti che lavoravano allora, a cavallo fra ‘800 e ‘900. L’attrazione verso l’ignoto, la curiosità, la voglia di scoprire nuove cose e vivere nuove esperienze, suscita in questo piccolo uomo il bisogno di attraversare il naturale confine del fiume, che separa i monti di Vall’Alta dal fondovalle seriano, dalla città, dalla pianura, ricca e generosa.
Il nuovo territorio nel quale andrà ad imbattersi riserverà all’umile eroe molte sorprese, anche avventure. Egli dovrà affrontare prove durissime e pericoli, che però supererà grazie alla sottile astuzia che si nasconde sotto le sue strane sembianze. E fu così, che…
Originale la struttura del libro, 244 pagine, pubblicato da Edizioni Dalla Costa. Oltre al fluire in dialetto bergamasco, a fronte, la traduzione in lingua italiana riporta la costruzione delle frasi con modi ed espressioni alla lettera; inoltre, è anche accompagnata da una traduzione in inglese, affinché i bergamaschi emigrati in terre lontane possano riassaporare il suono della lingua dei paesi natii e dei loro antenati.
Interessante, poi, la gamma linguistica proposta da Emilio Gamba, ricca di sfumature, frutto di una meticolosa ricerca d’archivio e di tante interviste a persone di Vall’Alta.
Già il libro è stato presentato lo scorso 20 febbraio, presso la Biblioteca Comunale di Albino, durante la conferenza stampa di presentazione della 4^ edizione del Concorso-Festival “Tirafuorilalingua” (dà importanza alla “lingua madre”), alla presenza del “Bepi”. Ma ora gli albinesi potranno saggiarne meglio i suoi dettagli domenica 20 marzo, alle 16, presso la Sala Gialla della Villa Regina Pacis, a Comenduno, durante un incontro che presenterà sia il libro sia il cd audio.
Presente Emilio Gamba, l’incontro sarà introdotto dal prof. Giampiero Valoti, esperto di cultura contadina. Al termine, merenda con pane e salame e possibili visite guidate al Museo etnografico della Torre di Comenduno (è aperto al pubblico tutte le domeniche, dalle 15.30 alle 18.30).
Tiziano Piazza






