“Come è lunga la notte”
Ennesima fatica artistica per il prof. Gabriele Laterza, di Fiorano al Serio, docente di Lettere al Liceo “Amaldi” di Alzano Lombardo. Per sabato 23 marzo, alle 21, nella suggestiva chiesa di San Bartolomeo, il prof. Laterza ha in serbo una proposta veramente interessante: una serata tutta all’insegna della cultura e della buona musica, dal titolo “Come è lunga la notte. Una nuova nascita. L’Innominato”. “Lo spettacolo – spiega il prof. Laterza – fa parte del mio progetto “Parole note”, basato sul dialogo fra letteratura e musica, progetto che in questi anni ha avuto numerose rappresentazioni sia a Bergamo (Sala Piatti, Sant’Alessandro in Colonna, ecc.) che in provincia e fuori provincia (Milano, Teatro Dal Verme). Per la prima volta nel progetto viene coinvolto, anziché uno strumento musicale, un coro che canta a cappella, un coro importante come il Coro Polifonico Mousikè di Gazzaniga, diretto da Fabio Alberti, che quest’anno festeggia i suoi 38 anni di vita.Da segnalare che, dopo questo debutto, lo spettacolo farà un “tour” in provincia”.
Lo spettacolo propone uno degli episodi più densi di significato dei Promessi Sposi e della letteratura di tutti i tempi: la notte dell’Innominato, aristocratico storicamente vissuto nella Lombardia del Seicento che, dopo una vita consumata nella malvagità più spietata, si converte ad una vita cristiana, anche grazie all’incontro con Federigo Borromeo, cardinale di Milano. Le pagine scelte dal prof. Laterza raccontano il momento culminante della crisi del personaggio manzoniano: nella notte in cui Lucia si trova prigioniera nel suo castello per conto di don Rodrigo, l’Innominato sente dentro di sé un dramma spirituale sempre più acuto e tremendo, da cui gli sembra di poter uscire solo col suicidio.
Ma in quella lunga e tormentata notte, la sua coscienza troppo a lungo rimasta assopita poco alla volta si risveglia, anche grazie all’immagine di Lucia, facendogli ritrovare – insieme alla fede – la capacità di cambiare vita.
Manzoni in queste pagine si mostra come fine psicologo dell’animo umano, oltre che grandissimo moralista.
“L’Innominato da circa due secoli e dalle pagine di quel grande capolavoro che sono i Promessi sposi sta a suggerirci che nulla è mai davvero perduto, tanto meno la nostra coscienza- continua Laterza – Per i nostri anni così difficili, perché caratterizzati da una grave disgregazione sociale e morale, è un messaggio di grande valore”.
Come detto, la voce al leggio è quella di Gabriele Laterza, ideatore del progetto “Parole note” e dello spettacolo. Egli proporrà una selezione di passi dai capp. XX-XXII dei Promessi Sposi,
I dialoghi si alterneranno con i brani musicali proposti dal Coro Polifonico Mousiké, diretto da Fabio Alberti. A tal proposito, saranno eseguite composizioni di Palestrina, Monteverdi, Mozart, Gesualdo da Venosa, Bruckner, Lotti e Saint Saens che, coerentemente con la pagina manzoniana, esprimono il tema dello spettacolo.
“Tornare alle “parole note” dei giganti della nostra cultura può essere importante per non perdersi nel labirinto di un mondo spesso complesso e che a volte fa smarrire la “bussola” del nostro necessario orientarci nella vita – aggiunge il prof. Laterza – “Parole note”, inoltre, vuole essere una proposta capace di suscitare sentimenti, senza altro scopo. Dedicarsi a ciò che non serve a nulla, infatti, a ciò che non prevede un tornaconto, è l’espressione più profonda di un animo che voglia essere gentile, rispettoso e attento verso ciascuno e verso tutti. Che voglia essere dotato di quell’humanitas di cui c’è sempre molto bisogno.”
T.P.