Tutti contro, è una proposta assurda. Un secco no si leva da più parti: enti, istituzioni, gruppi, associazioni, singoli cittadini dicono “no grazie!” alla notizia della possibile realizzazione di due centraline idroelettriche in Val Vertova. Sì, proprio in Val Vertova, un ambiente incontaminato, uno degli angoli più belli e suggestivi della Val Seriana, dalle “chiare e fresche dolci acque”, un’oasi naturalistica di rara bellezza, meta di escursioni, di gite domenicali, di camminate.
Due centrali idroelettriche, della potenza ciascuna di circa 200KW, del costo di 850.000 euro ciascuna, proposte dall’immobiliare “Il Sole”, società che ha sede a Piancogno in Valcamonica. “Una pazzia”, hanno detto in molti. “Un’assurdità”, hanno aggiunto altri.
In verità, la voce circolava già da alcuni mesi, quando il Comune di Vertova, su richiesta della Provincia di Bergamo, ente preposto a questo specifico settore, aveva pubblicato all’albo pretorio la richiesta avanzata dalla società, in modo che chiunque potesse fare le proprie osservazioni.
A lanciare l’allarme e a portare alla ribalta il progetto è stato il Partito della Rifondazione comunista Valle Seriana – Collettivo politico di Alzano Lombardo, che ha posto in guardia dai rischi che la realizzazione dei due impianti comporterebbe per una valle fino ad oggi rimasta incontaminata, capace di richiamare moltissimi visitatori. Una valle e un’areale naturale di grande pregio, che non può essere compromessa da questa realizzazione.
Di fronte a questo scatenarsi di giudizi fortemente negativi, anche l’amministrazione comunale ha preso posizione, facendo notare che l’intervento così progettato e proposto dall’immobiliare prevede interventi edilizi fortemente impattanti, peraltro in un contesto ambientale naturalistico di rilevante pregio, che non da di contro compromesso o rovinato.
Così si esprime il sindaco Luigi Gualdi: “Noi abbiamo consegnato in Provincia un lungo documento in cui scriviamo testualmente: “il percorso della Valle Vertova si contraddistingue per le caratteristiche naturali oggetto di salvaguardia e tutela. La quantità di acqua da derivare dal fiume potrebbe incidere negativamente nell’equilibrio naturalistico del contesto…la realizzazione del manufatto si inserisce in un contesto paesaggistico già vincolato ai sensi della legge 42/04, nonchè tutelato dal PGT del Comune di Vertova…l’invocazione del principio della pubblica utilità per la realizzazione dell’intervento, così come previsto dalle vigenti norme in materia, non può prescindere dalla parimenti invocazione dell’interesse pubblico per la tutela di un patrimonio naturalistico”. Queste ed ulteriori osservazioni, da cui si evince la nostra contrarietà, sono state ribadite il 29 maggio, in un incontro da noi richiesto in Provincia. Provincia che è la sola competente a rilasciare o meno la concessione ad utilizzare le acque. Provincia che ci dice siano solitamente necessari dai 18 ai 24 mesi per valutare queste richieste. Abbiamo richiesto ed ottenuto di essere informati in modo costante e tempestivo circa l’iter amministrativo, nonchè di partecipare ad eventuali conferenze di servizio. Posso quindi rassicurare i vertovesi e tutti quanti amano la nostra valle che l’Amministrazione si sta muovendo in ogni ambito, perchè la Valle Vertova sia tutelata e protetta”.
Più chiari di così.
Del resto, per chi conosce la Val Vertova, l’eventuale prelievo di acque dal torrente andrebbe a incidere negativamente sull’equilibrio dell’ecosistema, ma anche del paesaggio in generale. Inoltre, valutando i progetti, si evince che i tratti di torrente sottoposti alle derivazioni ridurrebbero al minimo la presenza di acqua nell’alveo, stravolgendo così il corso naturale del torrente; e gli sbancamenti previsti per la posa delle condotte (circa 1.500 metri) e delle centraline andrebbero a sconvolgere irreparabilmente l’ecosistema della valle. Quindi, un secco no, per evitare la rovina del patrimonio naturalistico, che è impagabile.
Come viene spiegato dal documento del Partito della Rifondazione comunista Valle Seriana – Collettivo politico di Alzano Lombardo “la Val Vertova è uno dei più suggestivi angoli della Valle Seriana, di fondamentale importanza dal punto di vista geologico, naturalistico e paesaggistico; un sito assolutamente incontaminato, una delle poche oasi che ancora rappresentano un patrimonio naturale per la popolazione di Vertova e dell’intera Provincia. La caratteristica principale è data dal microclima in essa presente, che ha favorito lo svilupparsi di specie animali e vegetali endemiche. Le acque, in parte, sono già captate per uso potabile acquedottistico per la loro purezza, tanto che lo stato ambientale del corso d’acqua è stato valutato come “buono” nella pianificazione dei corpi idrici regionali 2016/2021. Esistono pertanto fondati rischi sulla interferenza delle due centrali sulla qualità ambientale del corpo idrico”.
A dimostrazione di ciò, basta osservare quanto capita d’estate, ma anche in primavera e autunno, in Val Vertova: la valle, infatti, è una meta fra le più gettonate dalle famiglie, in particolare al sabato e alla domenica, e dagli escursionisti del fine settimana, tanto che il Comune di Vertova ha dovuto chiudere la strada di acceso, regolare i flussi di automobilisti e predisporre un servizio di trasporto dedicato.
Quindi, alta la guardia contro questa possibile realizzazione. E, in effetti, da più parti, si stanno levando in alto cori di protesta contro questa possibile realizzazione. Innanzitutto, il “Comitato Orobie Vive” (vi aderiscono Coordinamento Associazioni Ambientalista della Provincia di Bergamo, M.W.Serianambiente); quindi, Collettivo Alzano della Rifondazione Comunista, FAB, Legambiente, Italia Nostra WWF; ma anche Movimento5Stelle, PD di Albino Lista Civica Nuovo Corso di Fiorano al Serio, Comitato Fiumenero, Associazioni di Vertova, Circolo Culturale Insieme per Cene. Proprio questo pool di associazioni, riunite nel super-gruppo “Val Vertova Bene Comune”, giovedì 7 luglio si è riunito presso la sala polivalente della Fondazione Cardinal Gusmini, a Vertova, per ribadire il suo secco no alle due centraline idroelettriche. Quale prima azione, una raccolta di firme “anti-centrali idroelettriche”.
Intanto, la situazione è in evoluzione. L’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi ha inviato due lettere al presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi per metterlo in guardia da una troppo veloce o superficiale autorizzazione: l’assessore ribadisce che “la Provincia deve assoggettare a Valutazione d’Impatto Ambientale la realizzazione dei due impianti; in base alla normativa vigente, che introduce una valutazione preliminare alle nuove concessioni e rinnovi, le due concessioni sul torrente Vertova non potrebbero essere autorizzate”.
E’ giusto sottolineare che le richieste della regione Lombardia giungono dopo che in Consiglio Regionale è stata approvata una mozione proposta dal consigliere del Movimento5Stelle Dario Violi, in cui si chiede di valutare una moratoria per tutte le nuove concessioni delle derivazioni idroelettriche sul Serio.
Ancora più chiara la lettera di Claudio Merati, dirigente dello Ster di Bergamo, che dice “si ritiene necessario assoggettare a VIA il progetto, dato il rilevante impatto ambientale”.
Sara Nicoli







