Edelweiss: una storia lunga cinquant’anni…
Oggi sono qui in uno stupido pomeriggio piovoso in una di quelle giornate autunnali corte dove anche se non piove ti viene la malinconia; è strano ma forse oggi non è facile trovare le parole giuste per cercare di raccontare la storia di questa gloriosa società.
Forse perché nessun cronista riuscirà a raccontare l’emozione che hanno provato le ex giocatrici dell’Edelweiss salendo su palco dell’auditorium quasi 50 anni dopo a ritirare un premio.
Forse ci vorrebbe il vecchio presidente Andrea Mismetti basterebbe chiamarlo fargli un’intervista, e l’articolo sarebbe già pronto.
L’Edelweiss è nata ad Albino nel 1963 anche se questo, ad onor del vero, è l’anno in cui è stata iscritta alla F.I.P (Federazione Italiana Pallacanestro). In realtà i primi allenamenti li aveva iniziati a già nel 1961mentre, le prime partite ha iniziato a giocarle nel 1962.
E’ nata quasi per caso dall’incontro tra un parroco che vedeva lontano e aveva a cuore i giovani, don Antonio Milesi e un gruppo di amici tra cui Dino Bianchi, Mosè Birolini e Fernanda Casari. Con la collaborazione della F.A.R.I, un associazione femminile emanazione dell’azione cattolica. La finalità era quella di dare la possibilità alle ragazze di Albino di fare sport e stare insieme.
Il primo campo di gioco era situato presso il cortile dell’oratorio di Sant’Anna; era un campo all’aperto con il fondo in porfido che l’Edelweiss doveva dividere con la squadra della pallavolo e, quando nevicava, le ragazze dovevano spalarlo il giorno prima. Gli allenamenti si facevano il mercoledì e il sabato dalle 20 alle 21,30. Mentre le partite i primi anni si giocavano a Bergamo nella palestra di via Angelo Mai. I colori sociali di allora erano la maglia verde con calzoncini neri.
La prima presidente dell’Edelweiss è stata Fernanda Casari mentre il primo allenatore fu Dino Bianchi, sostituito un anno dopo da Silvano Carrara che portò la squadra dalla prima divisione alla serie B.
Le prime giocatrici furono: Margherita Cerottini, Lucia Carrara, Resy Gambarelli, Mariella Bosis, Elisabetta Milanesi, Laura Azzola, Carla Breda, Roberta Albergoni, Angela Moro e Maria Lucia Carrara che dopo qualche hanno si fece suora. Lucia Carrara che è stata la capitana storica dell’Edelweiss spiega “Sono stati degli anni bellissimi e spensierati dove non avevamo niente ma eravamo felici.
A quei tempi le trasferte si facevano in auto e non c’erano ancora gli sponsor che davano il loro contributo, così erano i commercianti di Albino che ci davano una mano a coprire le spese.
Ricordo di trasferte dove eravamo bloccate a meta strada per la nebbia o per l’automezzo che ci lasciava in panne e di partite dove molte volte si discuteva con gli arbitri. Sono comunque contenta di aver giocato tanti anni in questa società e di essere qui oggi a festeggiare.”
E’ stata una bellissima festa di compleanno quella del 50° presentata in modo divertente e originale da Gianpaolo Gotti e dalla giocatrice Daiana Peracchi che per l’occasione aveva un elegantissimo abito nero.
Il palco dell’auditorium, per l’occasione, è stato trasformato in un campo da basket virtuale pieno di luci e colori con al centro un canestro e due maxi schermi ai lati con le casse che mandavano musica a tutto volume.
Durante la festa è stato presentato il libro che parla dei 50 anni dell’Edelweiss scritto a due mani dal giornalista sportivo del “L’eco di Bergamo” Germano Foglieni e dai dirigenti dell’Edelweiss. Ovviamente, si è cantato l’inno della squadra scritto da Giuliano Rocchini.
Una festa che ha saputo raccontare la storia di questa società attraverso i personaggi che ne hanno fatto parte dove passato, presente e futuro si sono intrecciati in un alchimia quasi perfetta.
Sono stati premiati un po’ tutti, i presidenti dell’Edelweiss: Fernanda Casari, Maurizio Manara, Giancamillo Carrara e Graziella Morandi; gli allenatori storici: Silvano Carrara, Gaetano Salemi, Tiziano Fasoli, Roberto Ghilardi e Sergio Gatti; le giocatrici storiche: Margherita Cerottini venuta da Torino e che negli anni 60 è stata convocata in nazionale, Silvana Panna, Rosangela Gatti, Silvia Todeshini che ha giocato in nazionale negli anni 90 e le capitane storiche degli ultimi anni: Eliana Mismetti (nipote di Andrea) e Francesca Carriero. Sono poi stati premiati gli sponsor più importanti: Fassi Gru, Scorpion Bay, Messina Contiauto, Sk Group e Garden Piante e fiori.
Così l’Edelweiss ha compiuto 50 anni ma, la società, non è cambiata poi tanto, si è trasformata un po’ come si è trasformata la nostra società e il nostro modo di vivere lo sport. Ma, in fondo c’è un filo sottile che lega don Antonio Milesi, Andrea Mismetti a Graziella Morandi, che lega il primo capitano Lucia Carrara all’ultimo, Francesca Gatti: sono le motivazioni, la voglia di vincere e di stare insieme. Forse l’immagine più bella della festa del 50° è stata l’ultima quando tutte le ragazze, dall’under 13 alla prima squadra, sono salite sul palco e insieme alla presidente Graziella Morandi e al team manager Fulvio Birolini, con un abbraccio simbolico hanno salutato tutto il pubblico. Forse è l’immagine più bella non solo perché è stata quella del saluto ma perché ha messo al centro le ragazze le giocatrici che poi alla fine sono la cosa che più conta. In più, hanno fatto capire che questa lunga storia chiamata Edelweiss continuerà ancora per tanti anni.
Contenta, a fine giornata, la Presidente dell’Edelweiss Graziella Morandi che spiega “Siamo molto soddisfatti della giornata di oggi che ha visto una grossa partecipazione di tanti dirigenti e giocatrici che hanno fatto la storia di questa gloriosa società. Tutto ciò grazie alla collaborazione dei volontari e degli sponsor che non si sono risparmiati e hanno dato il massimo.”
Sergio Tosini






