Enzo Noris
Presidente del Comitato di Bergamo della Società Dante Alighieri
Sposato con Patrizia dal 1985, padre di tre figli a loro volta sposati, due dei quali lo hanno reso nonni, Enzo Noris, dopo la maturità classica al liceo Sarpi e la laurea in Lettere classiche presso l’Università cattolica di Milano nel 1983 (tesi in Filologia del Nuovo Testamento), ha iniziato da subito la carriera di insegnante. Dapprima, alla scuola media delle Figlie del Sacro Cuore, in via Sant’Anna ad Albino (ricorda le presidi Suor Antonia e Suor Cecilia); poi, dal 1985 al 1994, presso l’Istituto Nicolò Rezzara di Clusone (Italiano e Latino), gestito dall’omonima cooperativa scolastica. Alla morte della preside, la carismatica Suor Cornelia, è stato scelto per dirigere la scuola, fino al 2003, quando ha iniziato ad insegnare al Collegio Vescovile Sant’Alessandro di Bergamo (Italiano e Latino), allora diretto dal compianto mons. Achille Sana. Qui, per molti anni, ha fatto il vicepreside. In pensione dal 2023, non ha mai smesso di coltivare le sue passioni: a parte la bicicletta, la Lingua e la Letteratura italiana, in special modo Dante Alighieri. A tal proposito, ora, la sua occupazione principale è la presidenza del Comitato di Bergamo della Società Dante Alighieri.
Cosa è la Società Dante Alighieri?
Come recita l’art. 1 del primo Statuto, la “Società Dante Alighieri”, istituita nel 1889 ed eretta in ente morale nel 1893, è un’associazione che promuove la cultura e l’arte, per la tutela e la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo, ravvivando i legami dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore per la cultura, la civiltà e la lingua italiana. L’art. 1 del nuovo Statuto, stipulato nel 2014, puntualizza la missione della “Dante”: una delle istituzioni più prestigiose ed attive nella valorizzazione, promozione e diffusione della nostra lingua e della nostra cultura in Italia e nel mondo. In Italia, i Comitati sono distribuiti in moltissime province, Bergamo compresa; all’estero le sedi della “Dante” sono più di quattrocento, diffuse in una sessantina di Stati, e curano l’attività di moltissimi corsi di lingua e cultura italiane a cui sono iscritti più di 195.000 soci studenti.
Quali altri obiettivi?
La “Dante” è anche impegnata ad assicurare la presenza del libro italiano attraverso la costituzione e l’aggiornamento di numerose biblioteche disseminate in ogni parte del pianeta e dotate di decine di migliaia di volumi di vario genere. Di recente, poi, in base ad una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e con l’appoggio dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha avviato il progetto PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), un esame per tutte le persone di madrelingua diversa dall’italiano che intendono certificare il proprio grado di conoscenza e uso della lingua italiana. Dal 2014 anche il Comitato di Bergamo è Centro PLIDA. In questi 135 anni la “Dante” ha insegnato l’italiano a milioni di persone, desiderose di apprendere la “lingua del sì”. Lo ha fatto nel nome di Dante, il padre della lingua italiana, colui che ancora oggi – a distanza di secoli – meglio rappresenta l’Italia nel mondo.
Come si è avvicinato a questa associazione?
Nei primi anni duemila, quando il Comitato era diretto dal Conte Bonaventura Grumelli Pedrocca e, in qualità di vicepresidente, era coadiuvato da Gerardo Veneziani. Con la scomparsa di Gerardo Veneziani, nel 2015, l’assemblea dei soci mi ha scelto come presidente e poi riconfermato per tre mandati.
Qual è l’attività del Comitato di Bergamo?
Organizzare incontri culturali, al pomeriggio (17.30-19), a cadenza settimanale ed aperti al pubblico (dei soci, degli amici simpatizzanti ma anche dei curiosi). Da quando si è consolidata la collaborazione con il Centro culturale delle Grazie, la sede degli incontri è la Sala delle Carte in viale Papa Giovanni XXIII, 13 a Bergamo. Da qualche anno, poi, collaboriamo con l’Università di Bergamo nella realizzazione di iniziative dantesche, come la Lectura Dantis Bergomensis, conclusasi il 22 maggio scorso. Ogni lettura, di circa un’ora, è seguita dalla lettura integrale del canto o di un’antologia di testi, con un momento di discussione in chiusura. L’idea di riprendere i lavori della storica e fortunata Lectura Dantis Bergomensis (una cantica per anno, a partire dall’Inferno), avviata quasi vent’anni fa dal Comitato di Bergamo della “Dante” e organizzata con il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture straniere negli anni 2019/2021, nasce dalla fattiva collaborazione tra il nostro Comitato e l’Università degli studi di Bergamo. Le attività sono supervisionate da un Comitato scientifico composto da docenti del Dipartimento che abbiano lavorato su argomenti danteschi, docenti dantisti dell’Ateneo ed esperti esterni di fama nazionale e internazionale. Per il primo anno di attività, nella primavera 2024, sono state realizzate sei Lecturae Dantis tenute da Corrado Bologna (già Scuola Normale Superiore, Pisa), Donato Pirovano (Milano Statale), Giuseppe Ledda (Bologna), Francesca Florimbii (Bologna), Paolo Borsa (Friburgo), concluse con la presentazione del volume di Marco Grimaldi (Roma Sapienza) “Dante in dodici parole”. Le letture integrali dei canti sono state a cura di Flora Facchinetti e Angiola Magni.
Come si articola il programma 2024?
Le iniziative seguono, grosso modo, l’anno scolastico. Il programma è strutturato in cicli, ormai collaudati: “Incontro con l’autore”, nel quale presentiamo un volume o un saggio dedicato alla Lingua, alla Letteratura italiana e straniera, alla Storia e all’Arte e dialoghiamo con l’autore/gli autori; “I classici leggono i classici”, nel quale illustriamo l’influenza che un autore classico ha avuto su un altro autore vissuto successivamente (alcuni titoli: Dante legge Severino Boezio, Leopardi legge Lucrezio, Pirandello legge Dante…); “I grandi anniversari”, in particolare riguardanti la Letteratura Italiana, ma non solo; “L’intermezzo di Aratea: voci dal contemporaneo”, ciclo realizzato in collaborazione con un gruppo di giovani laureati e ricercatori dell’associazione denominata Aratea Cultura, per compiere incursioni su tematiche relative al contemporaneo; “Lectura Dantis Bergomensis”; “Certamen dantesco”, concorso bandito ogni anno ed arrivato alla nona edizione; realizzato grazie al contributo del Kiwanis Club Bergamo orobico, è riservato agli studenti del biennio finale della scuola superiore ed è aperto, da qualche anno, agli istituti di Bergamo e Brescia. Un’apposita giuria sceglie i tre migliori elaborati, che ricevono un premio in denaro, e due menzioni speciali.
Organigramma del Comitato di Bergamo?
Il Comitato di Bergamo è retto da un Consiglio direttivo composto da una decina di membri; ogni anno, entro la fine di gennaio, il Consiglio riferisce all’Assemblea dei soci sulle attività e sul bilancio. Affiancano il Presidente, eletto ogni quattro anni, il vicepresidente, il Segretario-tesoriere e i Revisori dei conti. Associarsi alla “Dante” è importante per sostenere (non tanto economicamente, vista l’esiguità della quota annuale) le attività del Comitato e farle conoscere ad amici e simpatizzanti. Tuttavia, va ricordato che tutti gli incontri sono ad ingresso libero. Il Comitato, oltre alla pagina FB (www.facebook.com/ladantebergamo), ha il suo sito ufficiale, dove vengono pubblicati gli appuntamenti: www.ladantebg.org.
Sogni nel cassetto?
Pur contando su risorse limitate, cerchiamo di arricchire il programma delle iniziative non solo dal punto di vista quantitativo ma soprattutto di curare la qualità delle nostre proposte culturali, impegnandoci a mantenere nella comunicazione il giusto equilibrio tra linguaggio divulgativo e linguaggio specialistico. Cercheremo di proseguire in questa direzione, cercando di coinvolgere maggiormente i giovani, insieme a tutti coloro che amano la Lingua, la Letteratura, l’Arte, insomma a tutti coloro che amano la bellezza e la cultura, intesa come coltivazione dell’animo umano. Il mio desiderio è che le collaborazioni con gli altri enti del territorio si consolidino e si allarghino così da perseguire al meglio, insieme, le nostre finalità statutarie a servizio della gente.
Ti.Pi.








