Una grande novità. Ora, anche Albino può disporre di alloggi protetti per anziani. Merito della Fondazione Honegger RSA onlus che, verificata la mancanza di questo servizio fra i supporti della rete territoriale dei servizi sociali (SAD, Segretariato Sociale, CDI,…), ha deciso di intervenire con questo importante sostegno sussidiario alle persone anziane e alle loro famiglie. L’occasione è stata offerta dalla donazione da parte delle sorelle Piccoli, scomparse alcuni anni fa, delle metà di due appartamenti inseriti in una palazzina a quattro piani, situata in via Crespi, proprio di fronte alla Casa Albergo. Un grande atto di generosità verso la Fondazione Honegger RSA, la quale, intuendo l’enorme opportunità, ha ritirato dagli eredi le altre due metà degli appartamenti, investendo poi altre risorse per metterli a disposizione degli anziani albinesi.
“E’ stata un’operazione molto lungimirante – spiega il presidente della Fondazione Honegger RSA onlus Tiziano Vedovati – Quei due appartamenti, posti al primo e secondo piano, uno sopra l’altro, potevano essere una grande risorsa per la Fondazione. Da subito abbiamo intuito le loro potenzialità. Quindi, abbiamo contattato gli eredi, per acquistare le altre metà che detenevano, ovviamente dopo accurata perizia del Tribunale. Alla fine, ci siamo trovati a disporre di due appartamenti di 110 mq e 120 mq, non poca cosa. Fatte le nostre valutazioni, abbiamo deciso di ristrutturarli, dividendoli in quattro unità: un monolocale e tre bilocali, indipendenti, ma collegati da un ascensore interno. I lavori si sono completati nei giorni scorsi, e dal 1° ottobre sono disponibili per gli anziani di Albino, quale supporto aggiuntivo alla rete di servizi sociali presente sul territorio”.
In effetti, da più parti si richiedeva questo servizio, alla luce delle domande provenienti sia alla Fondazione Honegger RSA che agli uffici comunali dei Servizi Sociali.
“Gli alloggi protetti vanno ad intercettare un target di utenti che sarà in aumento nei prossimi anni – continua il presidente Vedovati – I destinatari sono persone di età superiore a 65 anni, singoli o coppie, che conservano un sufficiente grado di autonomia, avendo però necessità di risiedere in ambienti controllati e protetti, per vari motivi. Magari, sono soli, senza familiari o hanno reti familiari rarefatte o residuali, cioè pochi parenti e per giunta lontani. Oppure vivono in abitazioni non adeguate, con presenza di barriere architettoniche non risolvibili, o in unità abitative da risanare o ristrutturare totalmente, o sono in presenza di sfratto non dovuto a morosità. O ancora, stanno perdendo pian piano la loro autonomia, ma non per questo sono da ricoverare in Residenze Socio Assistite (RSA); hanno patologie che non sono più gestibili a domicilio; non riescono a vivere momenti di socializzazione costante. Insomma, persone con fragilità sociale, che possono però vivere come in casa propria, ma con un “pizzico” di assistenza domiciliare in più (sorveglianza H24); che possono usufruire di servizi alberghieri, ma anche “fare” da soli”.
Chiara la “vision” di queste unità abitative: garantire agli anziani una domiciliarità “soft”, che rispetti il bisogno di privacy, il mantenimento di autonomia abitativa e della libertà di autogestione, prevenendo isolamento ed emarginazione ed evitando forme di ricoveri impropri, ma puntando anche a migliorare la loro qualità della vita, offrendo controllo e assistenza socio-sanitaria.
Semplice la modalità di accoglienza. L’ammissione agli alloggi protetti è gestita in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Albino, che ricevono le richieste e stilano una graduatoria in base alle condizioni sociali, abitative e sanitarie delle persone e della loro autosufficienza o fragilità sociale.
“Altro “plus” dei nostri alloggi protetti sono le rette, molto contenute – prosegue il presidente Vedovati – I costi mensili del servizio si pongono a metà fra quelli di un ricovero in RSA o di un Centro Diurno Integrato. Inoltre, se il Comune deve integrare la retta, questa risulta minore per sostenere l’anziano in un alloggio protetto rispetto che in RSA. Ma c’è di più. Per contenere ancora di più le rette, proponiamo anche il co-housing, cioè la coabitazione, possibile in due dei tre bilocali a disposizione: in questo modo, con due persone che vivono nello stesso appartamento, si potrà ridurre notevolmente la retta piena”.
Fra gli altri vantaggi degli alloggi protetti di via Crespi, vista la vicinanza con la Casa Albergo, c’è la possibilità di ricevere, con extra-tariffa, gli stessi servizi accessori (lavanderia, pasti a domicilio, igiene personale, doccia assistita) e le prestazioni socio-sanitarie (assistenza infermieristica integrativa, assistenza fisioterapica, servizio diagnostico).
“Siamo molto felici di questa operazione – conclude il presidente della Fondazione Honegger RSA onlus Tiziano Vedovati – Gli alloggi protetti così strutturati permettono all’anziano di costruirsi uno spazio personale, di gestire come meglio ritiene il tempo e le risorse, in altre parole di vivere in un ambiente che può essere chiamato casa, dotato di arredi e servizi che costituiscono un concreto legame di continuità con il proprio passato”.
Ti.Pi.









