Francesco Maffeis
Direttore della “Corale Polifonica Aquilino Belotti” di Gazzaniga
Originario di Gazzaniga, dove è nato 26 anni fa, Francesco Maffeis è l’attuale direttore della “Corale Polifonica Aquilino Belotti” di Gazzaniga. Un incarico importante, che svolge con impegno e dedizione da ben sette anni. Diplomato in “Organo e Composizione Organistica” presso il “Conservatorio Luca Marenzio” di Brescia, sezione staccata di Darfo, Francesco Maffeis è insegnante di musica presso l’ “A.F.P. Patronato S. Vincenzo”, sede di Clusone, indirizzo per animatori turistici. Ma c’è di più. E’ musicista specializzato in musica antica, rinascimentale e rock contemporaneo; e autore di musiche di spettacoli teatrali per il “Teatro Minimo” di Ardesio, come pure per e compagnie teatrali. Un giovane artista della Val Seriana, conosciuto anche in ambito provinciale e regionale, che sta spiccando il volo verso lidi più vasti. La redazione di Media Valle lo ha incontrato, per un’intervista, al fine di conoscere la sua storia e i suoi programmi futuri.
Quando si è avvicinato alla musica?
La passione per la musica mi accompagna dall’età di 5 anni. Ero piccolo, ma in casa gli strumenti musicali erano…di casa. E così ho iniziato a suonare, sostenuto dai miei genitori.
Poi, si cresce, si matura musicalmente, si vivono nuove esperienze artistiche. Come e quando ha deciso di proporsi come direttore della corale di Gazzaniga?
Tutto è iniziato circa 11 anni fa, quando, in occasione della festività dell’Epifania, fui contattato da Gianluigi Merla, in quell’occasione chiamato a dirigere il coro, che mi chiese la disponibilità a suonare l’organo per la S.Messa. Accettai molto volentieri, in quanto avevo già manifestato da tempo interesse ad avvicinarmi a questo affascinante strumento, di cui all’epoca avevo solo conoscenze rudimentali, dato che il mio strumento prediletto era il pianoforte. Entrai così a far parte del gruppo, come organista, e da allora mi capitarono anche alcune occasioni per dirigere la corale. Successivamente, collaborai con un altro ragazzo, Stefano De Donatis, e con lui ci alternavamo come direttore e organista. Dopo qualche anno, precisamente nel 2007, diventai direttore unico della corale. Purtroppo, proprio da allora, la corale rimase priva di organista fisso. Capita ,quindi, in modo particolare durante le prove, che mi trovo contemporaneamente a suonare l’organo e dirigere il coro. Nessun problema, ma l’impegno è notevole.
Insegnante paziente o direttore severo? Qual è il Suo rapporto con i coristi?
Sicuramente, direttore severo. I pazienti sono loro, i coristi. La corale è comunque un contesto interessante, in cui si ride e si scherza, nessuno cerca di essere un professionista. Tuttavia sono molto rigoroso, perché ho acquisito un metodo deciso e impongo tabelle di marcia – a volte lo riconosco – decisamente impegnative, ma che alla fine portano risultati e soddisfazioni sia a me che al coro. Talvolta mi arrabbio, perché mi piace che le cose vengano fatte bene e con impegno, ma alla fine quello che voglio è il bene dei coristi, e loro lo sanno.
Quali sono i Suoi progetti per il futuro della corale?
Per quanto riguarda l’attività principale, ovvero il servizio liturgico, le occasioni per cantare sono decisamente aumentate, e questo grazie anche al parroco don Luigi. La prossima possibilità sarà in occasione del Triduo di inizio Quaresima e successivamente per le solennità del periodo di Pasqua. Per quanto riguarda altre attività o partecipazioni, ci sono alcuni progetti in vista. Per esempio l’esecuzione della “Missa Katarina”, ovvero una composizione per coro e banda: una collaborazione che ci è stata richiesta dalla Banda di Pradalunga, la quale festeggia quest’anno il suo 110° anno di fondazione. Un’altra idea, pensata e promossa insieme al Consiglio della corale, è l’eventuale partecipazione al “Concorso Nazionale per Corali Parrocchiali Daniele Maffeis”, che si terrà a Gazzaniga, il 25 e 26 ottobre. In tal senso, però, non posso ancora sbilanciarmi. E’ un’opportunità molto interessante, di arricchimento e crescita artistica.
Quali sono i sogni nel cassetto?
Ovviamente, per la corale spero che l’organico si ampli ulteriormente, per diversificare le voci e potenziare il repertorio. Nell’ultimo anno, tra nuovi cantori e coloro che sono rientrati in organico, ne contiamo 8, su un totale di 35 coristi. Inutile dire che chi volesse aggregarsi è il benvenuto.
Silvia Pezzera






