Come ogni anno, le scuole primarie dell’Istituto Comprensivo “G.Solari” organizzano percorsi ed esperienze significative che vanno ad arricchire l’offerta formativa. Gli alunni della classe quinta U della scuola primaria “Margherita Hack” raccontano l’esperienza che ha coinvolto tutti gli studenti della scuola nelle giornate del 14, 15 e 16 aprile.
“GIOCARE E’ UNA COSA SERIA”: è questa la frase che ha accolto gli alunni della scuola primaria “Margherita Hack”, durante questo anno scolastico. Una frase che si è concretizzata nel progetto formativo di plesso svoltosi dal 14 al 16 aprile. Riscoprire il gioco significa riconoscerne il valore in tutte le età e con esso apprendere. Il gioco è un’attività che aiuta a sviluppare le capacità cognitive e creative, aiuta a socializzare, a gestire lo stress e a migliorare la salute in ogni sua forma. Per questo, il progetto di quest’anno ha messo al centro il gioco tradizionale, quello che spesso viene dimenticato e sostituito dal gioco tecnologico.
Gli alunni di terza, quarta e quinta, hanno giocato lunedì e martedì; quelli di prima e di seconda martedì e mercoledì; tutti a classi aperte, cioè divisi in gruppi eterogenei.
Le attività sono state affidate alla cooperativa Alchimia che ha portato a scuola il LUDOBUS e una serie di divertenti giochi in scatola; e, poi, agli instancabili e sempre disponibili volontari del Museo etnografico di Comenduno. Da segnalare che le insegnanti hanno predisposto attività ludiche nei momenti in cui non erano presenti la cooperativa e i volontari.
La palestra è stata trasformata in una enorme ludoteca con i giochi artigianali che hanno attratto e stimolato molto gli alunni, mentre le postazioni dei giochi in scatola erano nell’aula d’immagine.
La pioggia battente non ha scoraggiato la collaborazione con i volontari del Museo etnografico che hanno trasferito i giochi dal museo alla scuola; e, così, nell’atrio, gli scolari si sono divertiti col tiro alla fune, la corsa coi sacchi, la cerbottana, la pista con le biglie.
In un’aula hanno poi ascoltato delle simpatiche e divertenti storie, anche in dialetto bergamasco.
“A loro va il nostro grande grazie – affermano gli alunni e le docenti – Questi tre giorni, purtroppo, sono volati, ma hanno lasciato in tutti bellissimi ricordi ed emozioni”.
Gli alunni della classe quinta U