Dopo le vacanze pasquali, quest’anno “vacanze lunghe” perché si collegano alla ricorrenza del 25 Aprile, con gli studenti che rientrano a scuola lunedì 28 aprile, a Dossello è in programma un’ulteriore festa, la festa patronale di San Giuseppe artigiano, senza dubbio l’appuntamento più importante della piccola comunità parrocchiale che si incontra salendo da Ponte Lujo.
Una solennità molto sentita e partecipata: infatti, gli abitanti di Dossello la chiamano “festa granda”, per il buon seguito di persone che richiama tutti gli anni, proveniente non solo dalla Valle del Lujo o da Albino, ma anche dai centri vicini della Val Seriana.
Come si conviene ad un grande appuntamento, la solennità alterna momenti di preghiera a manifestazioni esteriori, fatte di addobbi e luminarie, di musica e balli, spettacoli e sagra folcloristica. Tutte le sere della festa, infatti, da mercoledì 30 aprile fino a domenica 4 maggio, dalle 19 alle 24, è aperto il punto-ristoro, con cucina nostrana, musiche e danze. Per l’occasione, sempre forte la partecipazione dei volontari che si alternano nei vari servizi.
La festa patronale, come detto, è in calendario il 1° maggio: dopo le Confessioni, in programma dalle 9 alle 9.45, S.Messa solenne alle 10, celebrata dal parroco don Adelio Quadri, con la partecipazione delle confraternite del SS Sacramento di Vall’Alta e dei Santi Benedetto e Bernardo di Abbazia. Al termine della S.Messa, alle 11, tradizionale cerimonia di benedizione degli autoveicoli: non solo autovetture, ma anche camion, trattori e automezzi agricoli. Nel pomeriggio, dopo il Rosario delle 16.30, i contradaioli daranno vita, alle 17, alla solenne processione per le vie della frazione, con la statua del santo portata a spalla dai volontari. Animerà la processione, come da tradizione, la Banda di Pradalunga. In serata, dalle 19, ancora cena, e musica fino a tarda sera.
Da segnalare che, in occasione della festa, verrà esposta in chiesa con tutti gli onori la statua di San Giuseppe. E, da tradizione, saranno disponibile in fondo alla chiesa, in appositi sacchetti posti su un tavolo, il sale benedetto. Una tradizione d’altri tempi, che si rifà al mondo contadino: il sale, infatti, veniva dato al bestiame, per prevenire le malattie.
“I volontari sono già impegnati da settimane per organizzare la festa – spiega il parroco don Adelio Quadri – Una vera festa di comunità, dove tutti si stanno impegnando con forza e gioia. Ed è questo l’aspetto più bello: darsi da fare, con gioia, serenità, gratuità. L’atmosfera che si respira è veramente positiva”.
Fra.Pi.









