Grandi festeggiamenti ad Abbazia per la rinata confraternita
Solenni celebrazioni ad Abbazia di Albino domenica 7 aprile scorsa, in occasione della costituzione ufficiale della neo-confraternita dei Santi Benedetto e Bernardo Abati e della Vestizione dei suoi primi 14 confratelli, tra cui 2 confratelli novizi. Per l’occasione sono stati invitati i Priori e le Priore delle confraternite della diocesi di Bergamo, oltre alle confraternite del circondario, ossia quelle del SS. Sacramento di Vall’Alta, Cene e Nembro.
Nonostante il tempo uggioso, in paese si respirava aria di festa: le strade e i terrazzi erano addobbati con stendardi recanti l’immagine dei due Santi Patroni in adorazione del SS. Sacramento e anche la varietà di colori degli abiti che distinguono una confraternita dall’altra contribuivano a creare un clima festoso. Alle 10.20 i Priori, le Priore e i neo-confratelli si sono disposti processionalmente verso la chiesa parrocchiale di San Benedetto Abate, intonando le Litanie dei Santi patroni delle parrocchie della diocesi, guidati dal Rev. don Maurizio Rota, prete del Sacro Cuore di Bergamo e assistente diocesano del Consiglio delle confraternite, che per l’occasione così importante a sfoggiato alcune insegne ormai in disuso tra le quali il tricorno e la mozzetta nera a bottoni rossi.
La solenne celebrazione è stata presieduta dal parroco di Abbazia e Casale di Albino, don Filippo Bolognini. “La confraternita – ha spiegato il parroco – avrà la funzione di animare le celebrazioni e solennizzarle e anche di praticare quella che è la vicinanza al prossimo, la carità, e aggiungerei anche la salvaguardia di questa chiesa, particolare per la sua storicità e per il suo passato”. Durante la cerimonia sono state consegnate le sacre vesti ai nuovi confratelli, confezionate con cura da alcune signore volontarie della parrocchia, che cogliamo ancora una volta l’occasione di ringraziare.
Momenti salienti e soprattutto emozionanti della celebrazione sono stati sicuramente la consegna delle sacre vesti, ad ognuno dei confratelli; la consegna della croce processionale alla confraternita; e il momento di preghiera consecutivo, inginocchiati dinanzi ad essa.
Stupore, ricordi e forti emozioni ha suscitato quest’occasione, che si può definire unica per una parrocchia di dimensioni tutto sommato contenute, specialmente per gli anziani, che in qualche modo hanno potuto rivivere alcuni istanti della loro giovinezza; per tutti è stato motivo di grande gioia.
Per la cronaca, il gruppo del SS. Sacramento di Abbazia aveva cessato di esistere nel 1970. Dopo una battuta di arresto di quarantatré anni, la confraternita è rinata sotto un altro nome, con la consapevolezza di essere tangibile testimonianza cristiana in ambito familiare e sociale, oltre a rievocare antiche tradizioni che con il tempo sono scomparse.
“Questa è la speranza che ha dato inizio a questa esperienza – ha continuato il prevosto – Vogliamo certo porci al servizio anche delle confraternite che già ci sono sul territorio, in collaborazione specialmente con la confraternita del SS. Sacramento di Vall’Alta, e così vivere insieme questa esperienza di fede e di testimonianza”.
“Era doveroso ripristinare la confraternita – spiega Daniele Cugini, promotore dell’iniziativa – La nostra storia di antica Abbazia lo rendeva necessario, anzi lo imponeva: oltre a rievocare antiche tradizioni che con il tempo stanno scomparendo, la confraternita costituisce un’importante testimonianza cristiana in ambito familiare e sociale. Non una semplice associazione, ma un insieme di fratelli che, volendo vivere il Vangelo, nella consapevolezza di essere parte viva e fervida della Chiesa, si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore che spinge ad aprire il cuore agli altri, particolarmente a chi si trova in difficoltà”.
Dopo la celebrazione, tutti i presenti sono stati invitati ad un rinfresco, allestito con cura in oratorio da alcuni volontari, che cogliamo l’occasione di ringraziare.
Il più grande ringraziamento, infine, va a don Maurizio Rota, che ha seguito il gruppo con tanta dedizione per circa un anno e forse è stato proprio il suo interessamento così particolare che ha convinto il gruppo a intraprendere questa esperienza.
Per la cronaca, l’abito della neo-confraternita riprende uno stendardo presente in parrocchia e si ispira alla veste dei monaci benedettini e cistercensi: un camice bianco avorio che ricorda il battesimo; un cingolo (o cordone) che rimanda al legame con Gesù Cristo; una mozzetta (o mantella) di colore nero, che ricorda l’abito monacale e che contraddistingue questa confraternita dalle altre; il medaglione dorato raffigurante i due santi patroni Benedetto e Bernardo in adorazione del SS. Sacramento.
La stoffa è stata offerta dal cotonificio Albini di Desenzano al Serio, mentre il medaglione è stato sbalzato su foglio di rame da Stefano Faccini di Pradalunga.
D.C.






