Un piccolo frutteto per riscoprire la biodiversità di prodotti agricoli locali ormai sconosciuti ai più. Un “bio-orto”, per prendersi cura del territorio, in compagnia di altre persone e, perché no, spuntare un piccolo guadagno. In località Perola, su un’area di 1.500 metri quadrati, è attivo dal 2016 il “Frutteto Sociale”, un terreno di proprietà comunale concesso in comodato d’uso, dove l’associazione “Il Frutteto Sociale di Albino” promuove l’agricoltura naturale, l’educazione ambientale e l’inclusione sociale, attraverso un progetto collettivo di coltivazione di ortaggi, alberi da frutta e frutti di bosco. A suo tempo, furono messe a dimora un centinaio di pianticelle, soprattutto mele, di diverse varietà, rintracciate sul territorio albinese: pom diàol, farinòt, ruggine, pomella di Plaza (proveniente dalla frazione di Casale) e di Castione; ma anche peri, susini e cachi, nonché il corridoio dei “frutti della salute”, come il mirtillo siberiano, l’aronia e l’olivello spinoso, arbusti che producono bacche ricche di antiossidanti e vitamina C, vera cura di bellezza al naturale. Un’interessante oasi “bio” nata dalla volontà di due amici: David Camozzi, psicologo e psicoterapeuta di Albino, e Bruno Pelliccioli, di Ranica, vicepresidente della Cooperativa Aretè di Torre Boldone.
Ebbene, nell’ambito di un progetto finanziato da Regione Lombardia, l’associazione ha proposto all’Isis “Oscar Romero” l’organizzazione di un laboratorio teorico e pratico di agricoltura per le classi terze e quarte del liceo di scienze umane.
Il laboratorio teorico sarà condotto dall’agronomo Marco Zonca, che si propone, attraverso un’attenta valutazione delle diverse tematiche strettamente connesse con l’alimentazione, di creare negli studenti curiosità e consapevolezza sulle scelte alimentari. “L’alimentazione, infatti, non è solo una questione di salute – spiega David Camozzi -ma riguarda l’ambiente, la tutela di un territorio, il reddito degli agricoltori e, di conseguenza, scelte etiche e sociali che possono indirizzare il mercato verso una produzione più sostenibile”.
Il laboratorio pratico, invece, sarà condotto dai volontari dell’associazione. E consiste nella piantumazione di un frutteto negli spazi verdi adiacenti alla scuola: nel complesso, 32 piante di diverse varietà di meli, ciliegi, susini e kaki, fornite dall’azienda agricola Panacea, che risiede in Valle del Lujo. “L’esperienza pratica – continua Camozzi – ha lo scopo di far comprendere la “fatica” del lavoro agricolo e di permettere di osservare il processo di crescita delle piante, quali sono i loro bisogni e quelli dell’uomo. Il contatto delle piante nelle varie stagioni, quali sono i loro bisogni e quali quelli dell’uomo. Il contato con la natura ci restituisce la bellezza e la coscienza di essere parte di un ambiente che ha bisogno di cura e rispetto da parte dell’uomo”.
Il progetto, inoltre, prevede l’organizzazione di un mercato di quartiere, in località Perola, con i produttori locali, e l’individuazione di un percorso che vada a toccare parchi e aree agricole. E, appena la situazione sanitaria lo permetterà, anche eventi culturali.
Per informazioni: proambientevalleseriana@gmail.com
Ancora sulla Via Lunga
Buongiorno sono Marco Cortinovis e abito in Valle del Lujo via Ponte Lujo. Dopo aver letto su Paese Mio (...









