Una divertente iniziativa social-divulgativa, incuriosisce, diverte e fa discutere gli albinesi, ma non solo. Si tratta di una videorubrica che è un po’ come cantare una canzone famosa sulla melodia di un’altra, ma con al centro angoli di Albino raccontati come noti luoghi nazionali e internazionali.
Realizzatori dei curiosi video, pubblicati su Instagram e TikTok in “Mae_storia”, un gruppo di amici che, puntata dopo puntata, guidati dal divulgatore “il prof” con incurisoni de “il poeta”, accompagna lo spettatore a originali scoperte locali e globali, come quella alla torre campanaria della parrochiale di Albino raccontata come l’Empire State Building, a un ponte sulla ex strada provinciale descritto come il Ponte vecchio di Firenze, a via Carotti abbinata ai Quartieri Spagnoli di Napoli, al municipio con lo spiegone del Colosseo, agli affreschi di piazza Carnovali descritti come la Cappella degli Scrovegni di Padova.
Abbiamo chiesto agli ideatori di parlarci di Mae_storia.
«Innanzitutto vogliamo ringraziare lei e tutta la redazione del New York Times per questa intervista. Dunque, noi siamo un gruppo di amici di Albino, un piccolo paese della provincia di Bergamo; ultimamente la domenica diventa appuntamento per ritrovarci ad esplorare il nostro paese e le sue meraviglie. Mae_storia è una pagina nata dalla voglia di rendere la cultura accessibile, raccontando curiosità e aneddoti. Il nome ha un suono che ricorda il “maestoso” e il “meraviglioso”, anche come riferimento a “Il libro delle Meraviglie” di Flegonte di Tralle, nostro punto di riferimento, mentre “storia” è il cuore dei nostri contenuti: dall’architettura, all’arte, alla cucina».
Dove sono ambientati i video e di cosa parlano?
«I nostri video sono ambientati principalmente ad Albino, ma allo stesso tempo siamo in ogni angolo del mondo e in epoche diverse. Raccontiamo storie che spaziano dall’arte alla scienza, dai miti alle curiosità del passato».
Qual è il messaggio che volete lanciare?
«Vogliamo dimostrare che c’è meraviglia ovunque, anche ad Albino volendo, e nei luoghi inaspettati. Il nostro messaggio è che imparare può essere un piacere e che ognuno può scoprire il mondo anche nei luoghi più insoliti».
Siete su Instagram e TikTok, qual è la risposta di chi vi segue?
«Dobbiamo dire che il pubblico sta iniziando a rispondere con un certo entusiasmo, anche se siamo da poco sui social. Sono interessanti però le reazioni degli utenti ai nostri contenuti. Ad esempio nel video in cui si spiega la ricetta dei tortellini al brodo dell’Artusi mentre viene cucinata la polenta taragna. A quella sono seguiti interessanti dibattiti. A ogni modo il nostro unico interesse è continuare a divertirci».
Un aneddoto curioso?
«Una volta, mentre giravamo un video ambientato a Stonehenge (non ancora pubblicato) sulla pista ciclabile vicino al fiume, un ragazzo ci ha fermati, si trattava di un giovane poeta locale che si è messo a improvvisare dei versi dedicati al celebre monumento del tardo neolitico. E alla fine ha partecipato anche lui al video. Una collaborazione direi improvvisata che ha reso tutto ancora più divertente».
Fai anche tu un tuffo nel mondo di Mae_storia.
Fabio Gualandris









