Il “movimento 9 dicembre” non è più in strada
Fisicamente sono state tolte le tende ma, il movimento continua la sua battaglia con altre forme di protesta
Tutto pulito, tutto smantellato, tutto riordinato, e le scritte sui muri nascoste da una bella mano di vernice. A metà gennaio, il presidio permanente di Nembro del “Movimento 9 dicembre”, che “campeggiava” sull’aiuola della rotatoria che imbocca, in località Cupola, la superstrada di Val Seriana, se ne è andato. Come a dicembre, in modo spontaneo, aveva allestito un sit-in di protesta, con tanto di tende, falò, manifesti e scritte sui muri, così a gennaio, in altrettanto modo spontaneo, ha deciso di “sbaraccare”, di smontare tutto e salutare la Val Seriana.
Noi, che per dovere di cronaca avevamo dato spazio alla loro iniziativa nel numero di gennaio di Paese Mio, siamo ora qui ad informare i nostri lettori sui motivi che hanno determinato lo smantellamento del sit-in di protesta. E lo facciamo riportando le parole di Pamela Carminati, di Orio al Serio, una delle leader bergamasche del “Movimento 9 dicembre”, intervistata pochi giorni prima di partire per Roma, dove il 18 febbraio si sarebbe organizzata una grande manifestazione nazionale del “Movimento 9 dicembre”, come peraltro hanno riportato le cronache nazionali.
“La protesta non si tocca, siamo decisamente contro l’attuale governo “blocca Italia” e chiediamo ancora a gran voce le dimissioni di questa classe politica. Gli striscioni sotto la superstrada sono stati soltanto riposti, non gettati. Abbiamo deciso una nuova strategia: dopo una fase di “presenza” sul territorio, di informazione, mediante volantinaggio e incontri con le persone, in tanti sit-in, come Nembro, Medolago, Treviglio, Bonate, Orio al Serio, Costa Volpino, Dalmine, ora abbiamo deciso di serrare le fila, di contarci, di vedere effettivamente quanti siamo e di organizzare manifestazioni di protesta di forte impatto comunicativo, che smuovano gli organi di stampa. Vogliamo visibilità, maggiore visibilità”.
“Per giusta informazione – continua Pamela Carminati – i ragazzi che erano presenti al presidio di Nembro hanno fatto un grande lavoro di informazione: una dozzina di giovani, che si sono alternati per alcune settimane, facendo un lavoro importante. Erano liberi cittadini arrabbiati, allora, e sono liberi cittadini arrabbiati adesso. La protesta c’è ancora, ma in un’altra forma. Si protesta contro un’Italia che non ci rappresenta più. Non ne possiamo più della crisi economica, della globalizzazione che ha sterminato il lavoro degli italiani, dell’attuale modello di Europa che guida i Paesi membri. Noi siamo l’Italia che produce, che vuole riprendersi la sovranità popolare e monetaria, riappropriarsi della sua dignità”.
“Andremo a Roma in tanti – conclude Pamela Carminati – Una manifestazione con comitati provinciali che arriveranno da tutta Italia. Il concentramento è in Piazza Partigiani, poi andremo davanti ai Ministeri e al Parlamento, che “stringeremo” simbolicamente con una “catena umana”. Già abbiamo ricevuto la conferma di partecipazione da 76 associazioni, di tutte le colorazioni politiche”.
Ti.Pi.






