Le ultime elezioni politiche nel nostro comune non ha propriamente rispecchiato quello nazionale. Simile il dato sulla affluenza alle urne: ad Albino si è registrato un calo di 7 punti percentuali (9 a livello nazionale),. Controtendenza invece il dato sulle schede non valide (comprese le bianche): a livello nazionale si è registrato un aumento rispetto alle Politiche di 4 anni fa mentre, ad Albino, la situazione è uguale. Confermato il trionfo del partito della Meloni che, a livello nazionale, ha più che quintuplicato i propri voti rispetto alle precedenti Politiche (svoltasi a marzo del 2018); nel nostro comune questo dato è stato nettamente superiore: i voti alla Camera e al Senato si sono moltiplicati x 8. Ma, attenzione, questi voti sono arrivati dagli altri partiti che compongono il centrodestra: la Lega ha dimezzato le proprie preferenze, meno accentuata la perdita di voti per Forza Italia mentre, controtendenza, sono leggermente aumentati i voti per l’UDC (solamente qualche unità). A detta degli esperti, questo netto calo di voti da parte della Lega è dovuta all’alleanza tra Salvini e l’allora leader dei Cinquestelle, Di Maio: l’elettore albinese non lo ha apprezzato. Il trionfo di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni non deve però ofuscare un altro dato: se alla Camera i voti del centrodestra sono diminuiti di una sola unità rispetto al 2018, al Senato sono aumentati di ben 248 unità.
Quindi, se il centrodestra sorride (non tutto), il centrosinistra piange. Infatti, il deciso calo del Partito Democratico (1000 voti in meno alla Camera e 800 al Senato) si è riflesso sulla coalizione. Basti pensare che i soli voti del PD di quattro anni fa sono superiori a quelli dell’intera coalizione del 2022 alla Camera mentre al Senato sono praticamente gli stessi! In città, il PD è passata da essere la seconda forza politica a terza perdendo oltre 8 punti percentuali alla Camera e oltre 7 al Senato.
Confermato anche il tracollo del Movimento 5 stelle. Anzi, ad Albino il calo è stato ancora più marcato che nel resto dell’Italia: le preferenze alla Camera sono state 414 (4,28%), in calo di ben 1325 preferenze. Al Senato i voti sono stati 427 (4,29%) in calo di altre 1175 unità.
Controcorrente il voto albinese della lista Alleanza Verdi e Sinistra Italiana. “Devo ringraziare di cuore, uno a uno, i 600 elettori (pari al 6,2%) che hanno votato per me. – racconta il capolista, Gino Gelmi – Di essi ben 110 hanno votato me alla Camera e altre liste al Senato il che dimostra la stima e l’affetto che c’è stato nei miei confronti. Esse sono maturate grazie alla mia storia personale nei diversi ambiti nei quali si è sviluppata: politica, scuola, disabilità, carcere. Gli anni infatti, se ben spesi, creano storie e in esse si tessono relazioni sociali e personali. E’ da esse che è nato il voto non solo per me, ma per la lista Alleanza Verdi e Sinistra Italiana apprezzata per la qualità delle sue proposte attente all’ambiente, alle disuguaglianze, ai diritti civili ed alla pace.
Resta il dispiacere e la preoccupazione per il travolgente risultato ottenuto da Fratelli d’Italia, seppur ottenuto anche grazie al forte ridimensionamento della Lega.”
Da questa analisi si può affermare che i voti del terzo polo (Calenda) arrivano da PD e Movimento 5 stelle. Sicuramente, da questa emorragia di voti, ne hanno tratto beneficio anche quella serie di partiti minori che, ciclicamente ad ogni tornata, cambiano nome ma fanno tutti parte degli insoddisfatti.
…cambierà qualcosa? Ai posteri l’ardua sentenza…ma un dato è certo: la voglia di cambiamento è tanta, anche ad Albino.
Paolo Salamoni