Si colora la frazione di Casale, in Valle del Lujo. Già lo scorso 2 febbraio, a risaltare sul muro di “Casa Nicoli”, nella piazzetta del borgo montano della Valle del Lujo, è stata la signora Rita Nicoli, indimenticata “regina dei biligòcc”, intenta a inserire nella “filsa” le sue castagne affumicate. Un murales, il primo di una lunga serie, a rappresentare personaggi storici del paese, tradizioni contadine, situazioni d’incontro e di festa, ma anche mestieri di un tempo ormai passato. Un trompe l’oil dal forte impatto visivo e rievocativo, promosso dall’associazione culturale “Amici di Casale”, che quest’anno ha lanciato il progetto “Pigmento Casale”, per ravvivare e “colorare” il paese, dando senso alla storia locale. In tutto, una decina di murales, che vanno a toccare tutti gli angoli della frazione, non solo la “Piazzetta Nicoli”, ma anche la fermata degli autobus, il Parco del Castagno, i vicoli e i cortili.
Ebbene, dopo il murales di Rita Nicoli, che esaltava la tradizione dei “Biligòcc”, di cui Casale è famosa in tutta la Bergamasca, ecco pronto il secondo murales, opera ancora dell’artista Alex Lorenzi, che è stato inaugurato domenica 7 settembre, su due lati della casa parrocchiale. Il soggetto è la vita di un tempo in piazzetta, con donne intente a lavorare a maglia o a realizzare una gerla per raccogliere il fieno, sotto un pergolato; mentre un paesano suona una fisarmonica, in onore di quanti salivano in villeggiatura a Casale a “prendere aria fresca e pulita”. Sulle pareti anche l’effige della Madonna, segno di una devozione antica e sincera, e un sacerdote, certamente il parroco di un tempo, nell’atto di pronunciare qualcosa.
“Già altri murales sono in fase di realizzazione – spiega Roberto Zanga, dell’associazione culturale “Amici di Casale” – Il terzo ha per soggetto un gruppo di giovani sul terrazzo di una casa che guardano incuriositi in piazzetta, e sotto un bar con i suoi avventori al bancone e altri che giocano a biliardo. Il murales si sta realizzando proprio vicino al vecchio bar del paese, luogo di ritrovo della comunità, e sarà pronto per l’inaugurazione sabato 27 settembre. Ma altri murales sono in cantiere, si rifanno ai giochi di un tempo o ai lavori del boscaiolo e del contadino, con i suoi animali e i suoi attrezzi. Il leit motiv è il racconto della vita di campagna, la stessa che è rappresentata, con varie sezioni, nel Museo Etnografico della Valle del Lujo, aperto da trent’anni sotto la casa parrocchiale”.
Fra.Pi.









