Incontro di formazione in educazione ambientale
Educazione alla prevenzione e alla riduzione dei disastri e dei pericoli per la salute di origine ambientale, in una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Questo l’obiettivo che sta alla base del progetto “Ma che disastro!”, promosso dal Consorzio BIM (Bacino Imbrifero Montano) Lago di Como, Brembo e Serio, in collaborazione con il Centro di Etica Ambientale (CEA) di Bergamo, e rivolta alle comunità dei Comuni che fanno parte dello stesso consorzio. In questo caso Albino, che rientra a pieno titolo nel consorzio BIM. E, infatti, lo scorso 22 gennaio, preso la sala consiliare del Municipio, si è svolto uno degli incontri del progetto “Ma che disastro!”, che ha puntato alla sensibilizzazione sulle problematiche di prevenzione ed educazione ambientale.
Diversi i relatori intervenuti, presentati dal sindaco di Albino, Fabio Terzi. Innanzitutto, il prof. Renato Romano (Presidente del Centro per la salvaguardia del Creato e collaboratore del Centro di Etica Ambientale di Bergamo), che ha discusso circa il ruolo dell’uomo, il significato del termine paesaggio e la sua evoluzione nel tempo e il rapporto tra “disastri” e presa di coscienza del ruolo di ciascuno nella tutela del territorio. Quindi, è stata la volta dell’ing. Claudio Merati (STER), che ha illustrato i dissesti che affliggono il territorio provinciale, portando esempi specifici e casi di studio. Ha inoltre indagato le cause antropiche e quelle naturali all’origine dei fenomeni di dissesto.
A seguire, ha preso la parola il Dott. Amadio Poloni (geologo, collaboratore della Comunità Montana della Valle Seriana), che ha spiegato i piani messi in atto per ridurre queste problematiche e le risorse a disposizione dalla Comunità Montana della Valle Seriana.
Da ultimo, particolarmente atteso e gradito, l’intervento di Don Francesco Poli, Presidente del CEA, che ha sottolineato l’importanza della prevenzione e della conoscenza del territorio per incrementare la consapevolezza dei temi della salvaguardia e della tutela. Importante, per lui, il legame etico che si instaura con la Terra, quale realtà offertaci da Dio, e il ruolo strategico delle comunità, che diviene imprescindibile nella protezione e nella cura del territorio.
“Credo che il progetto “Ma che disastro” – ha sottolineato don Francesco Poli – abbia colpito nel segno. Il suo obiettivo è quello di creare una rete di discussione e confronto, per affrontare i temi del dissesto idrogeologico e del territorio, per comprendere quali sono i rischi a cui la Bergamasca è sottoposta, per sensibilizzare la popolazione e aiutarla a contribuire alla prevenzione, smuovendone la coscienza sociale. Dobbiamo comprendere quali siano i comportamenti da mantenere e quelli invece da evitare, approfondendo come le azioni anche quotidiane si ripercuotano sul territorio”.
“Facendo leva sulle competenze ed esperienze locali – ha piegato a margine del corso il presidente del Consorzio BIM Lago di Como, Brembo e Serio Carlo Personeni – miriamo a coinvolgere attivamente gli enti locali, le istituzioni, le associazioni territoriali e le comunità, poiché tutti ricoprono un ruolo di primo piano nel prevenire e fronteggiare i disastri. Nostro obiettivo è quello di gettare le basi per la costruzione di una rete permanente dove gli interlocutori possano scambiarsi buone pratiche e per portare alla luce e trovare soluzioni comuni alle criticità che affliggono il nostro territorio”.
T.P.






