Ad Albino, nella frazione di Desenzano, in località Ripa, c’è una Chiesa storica che aspetta solo di crollare un pezzo alla volta. Chi vorrà interessarsi scoprirà che la Chiesa fa parte di un antico convento, in parte riutilizzato nel tempo da privati. Ora che succederà? Ricordo che in quella Chiesa due volte all’anno la Parrocchia di Desenzano “doveva celebrare” una funzione religiosa in onore della Madonna del Carmelo: quell’obbligo dovrebbe esistere ancora e, solo per una questione che varrebbe la pena di approfondire, è stato sospeso. Da quella Chiesa è stato asportato il frontone, credo di una tomba, frontone che è stato collocato a Bergamo, in città Alta, all’inizio dello scalone del Palazzo della Ragione in Piazza Vecchia, dove fa bella mostra di sé. Infine mi spiace che il piccolo sagrato antistante la Chiesa sia occupato da alberi d’alto fusto, che, oltre a nascondere la facciata della Chiesa, con le loro radici, a detta di desenzanesi competenti, stanno rovinando il muraglione di contenimento del sagrato. Che debba proprio andare in rovina quel monumento, quel pezzo della nostra storia, come desenzanesi, come albinesi?
Lino Faccioli
Non solo come sindaco di Albino, ma anche come Desenzanese, mi sento di condividere le preoccupazioni ed i timori che emergono dalla lettera scritta alla redazione per quanto riguarda il destino della chiesa superiore dell’ex Convento Carmelitano della Ripa. Non è certamente questa la sede per ricostruire la storia e le eventuali responsabilità per cui negli anni non solo la chiesa superiore ma anche l’intero complesso del Convento Carmelitano della Ripa persero le proprie originali funzioni e destinazioni finendo parcellizzati in più proprietà private e con i più svariati utilizzi. Limitiamoci a considerare lo stato dell’arte per quanto riguarda la chiesa superiore. Purtroppo, ad oggi, la chiesa superiore pare sia oggetto di un’asta giudiziaria conseguente a problemi di natura economico-finanziaria che hanno colpito l’ultimo proprietario privato dell’edificio storico. Certamente la chiesa detiene un vincolo da parte della Soprintendenza ai beni architettonici, ma essendo prima di proprietà di un privato ed ora oggetto di un’asta giudiziaria, ciò impedisce al Comune di intervenire direttamente sull’edificio. Ad esempio, sono convinto anche io che le piante sul sagrato con le proprie radici stiano compromettendo le stabilità dell’antico muro in pietra che sostiene il sagrato stesso. Ma il comune non può assolutamente inviare dei giardinieri in una proprietà privata e tagliare degli alberi senza permesso. Quello che il Comune ora può e deve fare è quello di monitorare l’asta di vendita della chiesa e bloccare qualsiasi eventuale utilizzo dell’edificio non consono o in contrasto con il vincolo esistente. Certamente il Comune gode anche del diritto di prelazione in occasione del perfezionarsi della vendita e non nascondo che l’Amministrazione ci stia facendo un pensiero. Certamente tutto dipenderà dalla cifra dell’offerta tenendo anche conto che un successivo intervento di restauro comporterebbe risorse molto importanti. Del resto l’Amministrazione Comunale è già impegnata a mettere in campo diversi interventi di restauro e di risanamento degli edifici storici di sua proprietà, per cui, avrebbe senso portarsi in casa come Comune di Albino anche la chiesa superiore della Ripa, solo se ci fosse la possibilità di esercitare il diritto di prelazione a fronte di un’offerta davvero molto molto bassa.
Il Sindaco
Fabio Terzi