Un giorno di festa a Casale di Albino. Un invito semplice, sano, genuino, come la comunità che si è messa in moto per organizzare l’evento, l’ormai famosa, perché originale e insolita, cena popolare “La maiàda del pòer contadì!”, in calendario sabato 25 giugno, alle 19.30, presso il sagrato della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Casale. Una cena dal sapore antico e rustico, proprio della tradizione contadina, che trova la sua espressione in una lunga tavolata di 100 metri, predisposta dai volontari per cenare insieme in piazza, o nella “corte”, o nel cortile, “alla buona”, alla moda di una volta, quando in frazione si faceva festa tutti insieme, portando tutti qualcosa da casa, per condividerlo con gli altri: una festa che rimanda alle feste popolari di un tempo, quando si festeggiava insieme, con tutto il “parentado”, una grande occasione, un avvenimento, un matrimonio o una comunione.
La “maiàda” è dunque l’occasione per riunire le famiglie, condividendo e rendendo concreto il vero significato di comunità: uno scambio di amore, di gratuità reciproca, con grandi sorrisi e voglia di stare insieme. Certamente, i numeri dei commensali saranno “a tre cifre”: lo scorso anno, per esempio, erano più di 300 i commensali seduti attorno alla lunga tavolata, uniti come in una unica famiglia. E, viste le prenotazioni giunte al bancone del “barettino” di Casale si attendono grosse novità in fatto di partecipanti.
Quello che conta, come detto, sono i valori che sottendono la “maiàda”. Nell’invito lanciato dai volontari così si legge: “Le visite di Dio all’anima sono grandemente ostacolate dalla falsa libertà di spirito e dalla troppa fiducia in noi stessi…. Ebbene, ritrovando i valori di solidarietà e condivisione e i sapori di un tempo vi invitiamo a partecipare a “La maiàda del pòer contadì”.
Ma c’è dell’altro. C’è anche un aspetto solidale. Infatti, verrà proposta una raccolta di offerte che, oltre a sostenere le spese, verranno devolute alla parrocchia del Sacro Cuore, per completare i lavori della Casa della Comunità.
Giuseppe Carrara







