L’anno scolastico 2024-2025 è finito. Per la scuola cattolica paritaria Sant’Anna è tempo di festa. Quest’anno, infatti, sono 45 anni che la struttura scolastica è gestita dalla Società cooperativa “Nuovi Orizzonti”. Sì, perché, in seguito al progressivo ridursi, di anno in anno, della presenza delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù, l’ordine religioso che aveva fondato e operato nella scuola, i genitori degli alunni di allora decisero di assumere direttamente la gestione della scuola, costituendosi in cooperativa. E proprio questo così stretto legame con le famiglie degli alunni è uno degli aspetti più peculiari, e per questo apprezzati, dell’Istituto, che conta 108 bambini alla scuola primaria e 77 ragazzi alla scuola media.
“La caratteristica peculiare della scuola è quella di operare in un clima di apertura e completa collaborazione tra tutte le componenti scolastiche e il territorio, collaborazione che non si limita alla trasmissione di nozioni, tecniche o contenuti, ma che mette al centro il bene del ragazzo, nel rispetto delle intenzioni delle famiglie”, dice Lucio Lucchetti, gestore della scuola e presidente del Cda, in un articolo de L’Eco di Bergamo, a firma del giornalista Pietro Giudici. Tappa molto importante per la “Sant’Anna” è stata, a novembre del 2000, l’ottenimento della parifica scolastica.
“In quell’anno – spiega al giornalista Giuliana Lanzi, responsabile d’istituto e coordinatrice della scuola primaria – eravamo in gita alla casa natale di Papa Giovanni, a Sotto il Monte. Il gestore della scuola, Lucchetti, ci raggiunse per comunicarci che era arrivata la parifica (e la parità). Un segno? Forse: resta il fatto che questo Papa è un riferimento per il nostro stile educativo. In particolare, Papa Giovanni, quando parla di tradizione della chiesa cattolica la definisce “un giardino da coltivare e non un museo da custodire. Tradizione in continuo rinnovamento, perché in dialogo con l’uomo, la cultura e la storia: questo è il nostro stile cattolico. Essere scuola cattolica vuol dire formare il cittadino consapevole e responsabile nei confronti di se stesso, degli altri e del mondo”.
La scuola si trova nell’ex seminario dei frati minori Cappuccini di Albino.
“Il progetto che maggiormente ci caratterizza – dice Lanzi – è di essere una scuola bilingue a tutti gli effetti. A partire dalla classe prima della primaria e fino all’ultimo anno della secondaria di primo grado, il progetto prevede quattro ore settimanali di inglese, di cui un’ora gestita da un’insegnante madrelingua, due di educazione motoria in doppia lingua e altre due di una disciplina di studio (scienze, storia o geografia) in doppia lingua. A partire da quest’anno, inoltre, la nostra scuola è ufficialmente sede di esami Trinity College. Questo significa che “i nostri studenti, dalla classe quarta della primaria fino al secondo anno della secondaria, sostengono esami direttamente a scuola per ottenere la certificazione linguistica. Inoltre, i ragazzi del terzo anno della secondaria vengono accompagnati per il conseguimento dell’esame Ket che certifica il raggiungimento del livello A2 in inglese.”
Come sostegno alle famiglie, soprattutto quelle con i genitori che lavorano, la scuola è ad orario continuato dalle 7,15 alle 18. Una scuola piccola, con 18 docenti, che fa del legame umano la scelta principale.
“Alcuni dei nostri docenti – conclude Lanzi – sono ex-alunni e sei insegnanti hanno deciso di rinunciare allo Stato, con concorso vinto, per rimanere nella nostra realtà educativa. Questa scelta prima di tutto l’ho fatta io, che ho vissuto la scuola dapprima come insegnante e poi come responsabile d’Istituto. Insomma, una scelta di vita al servizio dell’educazione e delle famiglie”
PS