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Le santelle nella terra di Honio: Colzate

2 Dicembre 2013
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Le santelle nella terra di Honio: Colzate

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Posto all’estremità nord-orientale della terra di Honio, Colzate comprende tre dei comuni rurali dell’antica confederazione, Colligiate, Bondo e Barbata. Dei cinque attuali è il comune con il più basso numero di abitanti, circa 1600, ma si estende su un territorio di 6 kmq quasi completamente montano o collinare.

La sentieristica offre la possibilità di programmare interessanti escursioni alla scoperta delle santelle, specialmente nelle zone extraurbane. Anzi, Colzate in rapporto agli abitanti è il paese con il maggior numero di unità devozionali. Volendo sottilizzare, il primato spetta all’antico comune di Barbata con sette unità, mentre nel centro più urbanizzato se ne contano solo tre.

Due di queste ultime si incontrano lungo il primo percorso proposto nel libro, che va da Via Roma alla località Ronchelli. Sono due cappelle importanti per antichità e struttura. La prima risale alla peste del 1630, l’altra ha pure linee seicentesche. Entrambe sono massicce, conservano portali originali, auletta dei fedeli e breve avancorpo a modo di portichetto. Sono le cappelle “di Salècc” e della “Pisonda”.

Sulla ciclopedonale dopo la Pisonda si prosegue fino al parcheggio della Somet in cima al quale tornando verso ovest si segue un sentiero fino a Ronchelli per visitare la vecchia e massiccia edicola detta “del Dos”. Chi volesse salire dal parcheggio a Bondo, ha l’opportunità di seguire il sentiero CAI n.526.

Per il secondo percorso si deve tornare nel centro in Via Bonfanti, dove al n.27 si può ammirare l’affresco murale della Madonna del Rosario. Da qui si segue la strada per Bondo fin che si incontra sulla sinistra l’antica e ancora ben acciottolata mulattiera di S. Patrizio.

Nei pressi del bivio con la strada che proviene da Cereti si erge in alto a sinistra l’edicola contenente l’affresco della Madonna del Buon Consiglio. Proseguendo, poco dopo il santuario, lungo la strada per Bondo, fa bella mostra in alto a sinistra la classica forma di edicola detta “di Lömaghe”, curata dagli alpini di Colzate.

Dalla piazzola di questa si imbocca il sentiero n. 518 e poco prima di arrivare ai piani di Rezzo si nota sulla parete dell’ultima casa la nicchia con l’affresco della Madonna con Bambino in veste di pastorella.

Attraversata la strada asfaltata si continua su una sterrata a sinistra che poi diventa sentiero, sempre il 518, e questo porta alla località “Ünì” ritenuta finora la sede del Consiglio Maggiore di Honio. Prima di raggiungere il prato è d’obbligo una sosta alla bellissima edicola classica finemente affrescata.

Si continua poi, prima su sterrata a poco dopo a sinistra sul sentiero che porta alla località “Orétèl”. Qui si possono visitare due dipinti murali, uno sotto il portichetto della cascina sopra a sinistra, uno su un’altra poco sotto a destra. Infine ci si deve armare di buon orientamento per raggiungere, dopo il prato in alto a sinistra e poi dopo l’attraversamento del bosco, la località “Salguara” per non tralasciare la bella scena della Madonna della Gamba sulla parete meridionale della cascina che sorge nei pressi della strada che proviene dalla “Crus de Grom”. Questa si può raggiungere, ma in via eccezionale…, con un’auto da montagna partendo da Vertova- Cereti.

Il terzo itinerario è il più lungo, completamente montano e comprende il maggior numero di santelle, dislocate tra le due frazioni. Lasciando l’auto ai Piani di Rezzo, prima di superare l’abitato, scendendo in basso a destra lungo una stradella asfaltata, si deve ammirare la nuova edicola impostata su un muro di cinta in ciottoli di un giardino privato e contenente la figura di Cristo Risorto. È la prima, in tutto il territorio esaminato, a ricordare il fatto principale delle narrazioni bibliche.

A metà strada fra Rezzo e Bondo appare una antica edicoletta in cima a una collinetta detta “tribülina del Còren” con resti di un affresco restaurati. Giunti quindi sotto la chiesa parrocchiale di Bondo si prende alla destra il sentiero n.526, che porta al citato parcheggio della Somet, per poter vedere dopo cinque minuti di discesa la vecchia edicola del Rosario detta anche “in font al prât”.

Oltrepassato Bondo, deviando a sinistra si sale verso la località “Burniù” per vedere due dipinti murali, uno della Regina dei Martiri, l’altro della Natività. Tornando sulla strada per Barbata, vicino alla prima curva e al confine con il territorio di Casnigo, si vede ergersi in posizione elevata a sinistra la maestosa edicola di S. Giuseppe morente.

“Dulcis in fundo”, è un vero piacere la vista dell’antico borgo di Foppa Barbata, cosi come lo è la visita alle sette unità devozionali che esso ha il vanto di conservare: una grotticella con la Madonna di Lourdes al bivio, un bel crocifisso a un altro bivio poco più avanti, una bella Deposizione e una altrettanto curata Mater Dolorosa, una pregiata tela settecentesca nella cappella della Madonna della Mercede, un’antica edicola con la Crocifissione, lungo la strada bitumata che sale alle ‘tre Stalle’, e infine sulla parete della vicina cascina un bel quadretto con la scena di S. Antonio Abate che benedice gli animali.

Si completa così in bellezza la fatica di aver percorso tutti gli itinerari di Colzate, non solo, ma anche di tutto il territorio dell’ex Comune Maggiore di Honio, con il bel ricordo di un tempo trascorso utilmente in compagnia della storia, della geografia, dell’arte e della fede genuina dei nostri predecessori. Non resta che ringraziare della compagnia quanti hanno seguito pazientemente questi appunti escursionistici.

Per maggiori dettagli il CAI di Gazzaniga mette a disposizione il volume sulle Santelle del territorio di Honio, edito recentemente.

 

Angelo Bertasa

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