Ennesima prova di forza di Lorenzo Gritti, nella specialità dello sci d’erba. Il capitano della nazionale azzurra, classe 1985, residente a Gandino (ma nativo di Nembro, ndr), in forza al GAV Vertova, ha preso parte ai campionati mondiali di sci d’erba, a Stitna nad Vlari, in Repubblica Ceca (località a lui ben nota, visto che nel 2021 era giunto quarto, medaglia di legno, nella supercombinata, ndr). E, con grande gioia, ha fatto centro, in quella che era la sua decima partecipazione ad un mondiale. Infatti, forte di una settimana di allenamenti proprio “in casa”, sulle pendici prative del Monte Cavlera, a Vertova, ha conquistato il titolo iridato della supercombinata. Una gara super per il 40enne portacolori del GAV Vertova, che ha battuto il padrone di casa Martin Bartak e lo svizzero Mirko Hueppi. Per lui è il secondo titolo iridato, dopo quello vinto nel 2017 a Kaprun, in Austria.
E pensare che poteva ritornare in Val Seriana con un bottino più ricco.
Poteva, ma non è stato. Infatti, per soli cinque centesimi non ha centrato la medaglia d’oro nel Gigante (beh, un argento è sempre una grande medaglia!) ed ha fatto sua la medaglia di bronzo nel SuperG (qui, si è salvato per un solo centesimo da chi ha chiuso la gara in quarta posizione).
Oltre a dedicarla al padre, Lorenzo Gritti dedica la medaglia iridata all’allenatore Luigi Donini e al GAV Vertova, che da sempre lo incitano a proseguire.
Come detto, Lorenzo Gritti è nativo di Nembro, ma, essendo la mamma di Vertova, ha trascorso parecchio tempo in questo paese: c’erano i nonni, ha fatto le scuole elementari, le scuole medie e qui ha ancora tanti amici. E, cosa importante, fin da quando era piccolo, è stato iscritto al GAV Vertova, e già a tre anni ha iniziato a sciare; e a 7 anni ha provato per la prima volta gli sci d’erba. Da sempre porta in gara i colori del GAV Vertova, la società erbivora per eccellenza che, con la famiglia Donini al timone, rappresenta una pietra miliare del movimento italico degli sci su cingoli.
T.P.









