Nato nel 1963 ad Alzano, ma residente da sempre a Vertova, Marco Mutti è l’attuale assessore ai Lavori Pubblici. Sposato con Elena e padre di due figlie, Veronica e Aurora, ha frequentato le scuole dell’obbligo a Vertova. Poi, subito a lavorare nell’azienda di famiglia, la Carpenteria Mutti, fondata da papà Riccardo e dei suoi fratelli nel 1957. Assolto il servizio militare nel corpo dei Carabinieri, a Fossano (CN) prima, per il CAR, e in Via delle Valli, a Bergamo, poi, Marco Mutti, entra in pianta stabile nell’azienda; e di lì a breve, insieme ad un suo fratello e cugini, la rileva e ne diventa il co-titolare. Ma Marco Mutti è conosciuto in paese anche perché la sua famiglia è detta “dei fontanieri”: dal 1957, infatti, gestisce l’acquedotto di Vertova (dal 2010, per legge, per conto di Uniacque). Vari i suoi interessi: bicicletta, trekking in montagna, passeggiate insieme ai suoi cani; senza dimenticare il suo lavoro, che ama moltissimo, e la vita sociale: è componente e socio-fondatore del Gruppo di Protezione Civile di Vertova. Una persona dai tanti interessi, che con il tempo ha maturato anche esperienze amministrative. E, infatti, la direzione di Paese Mio (“Il Giornale di Honio”) intervista Marco Mutti nella sua veste di vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici e Edilizia, cercando di sapere cosa si sta facendo per questi ambiti amministrativi a Vertova, uno dei Comuni più significativi della Media Valle.
Quando è nato il suo interesse per la vita amministrativa?
“Eravamo quattro amici al bar…”. Sì, proprio così, la canzone di Gino Paoli calza a pennello per la storia amministrativa. Soprattutto io e Sergio Grassi, attuale assessore all’Istruzione, Sicurezza e Viabilità. i Lavori Pubblici. Un giorno di tre anni fa, dopo un giro in bicicletta, parlando del più e del meno, ci siamo detti: “E’ anni che lavoriamo, siamo presenti nella vita del paese, ma alcune cose non ci piacciono, potrebbero andar meglio. Perché non facciamo qualcosa per il nostro paese, magari impegnandoci in prima persona, a livello civico. Dai mettiamoci in gioco. E così abbiamo deciso di formare una lista e candidarci alle elezioni comunali: è nata, così, la lista civica “Vertova Rinascimento”. Il candidato sindaco è stato individuato in Orlando Gualdi, con il quale abbiamo da subito trovato affinità di vedute e unità d’intenti, ma soprattutto la nostra voglia di fare qualcosa di importante per Vertova, per migliorarla, arricchirla di servizi, renderla più funzionale nelle strutture pubbliche. Una scelta azzeccata, e premiata dai vertovesi con una vittoria schiacciante: ben 1.669 voti pari al 62,63% dei votanti. Segno della bontà del nostro programma elettorale, che peraltro si sta compiendo in tutti i suoi punti, con largo anticipo rispetto ai cinque anni di mandato. E’ la “politica del fare” che viene premiata, lo stare sul territorio, individuarne i punti critici, scegliere le migliori soluzioni possibili.
A proposito di territorio, quali gli interventi più significativi realizzati in questi anni?
Intanto è giusto dire che in questi tre anni il personale del Municipio è stato riorganizzato, ottimizzandone le mansioni e gli incarichi, trovando peraltro grande disponibilità: si pensi che il 70-80% di tutta la macchina amministrativa muove dagli uffici, passa fra le lor scrivanie; una mole di lavoro che fa il paio con la serie di interventi che abbiamo messo in atto. A corredo, anche nuovo personale: un ricambio che ha dato nuova linfa e spinta al lavoro. Fra le opere più significative, la messa in sicurezza della strada della Val Vertova: un lavoro di due anni, diviso in due lotti, che ha interessato oltre 800 metri strada, per un totale di 500.000 euro; una sistemazione viabilistica a 360°, per rendere la strada sicura, funzionale e a norma di circolazione. Quindi, la sistemazione di via San Patrizio, dalla località Cereti (dove sorge la statua di San Patrizio) fino al confine con Colzate: 400 metri di strada, che versava in pessime condizioni, con il manto stradale irregolare, tale da creare problemi alla circolazione, non garantendo le condizioni minime di sicurezza, in quanto priva di barriera stradale. Non si era mai intervenuti negli ultimi quarant’anni, mentre per noi è stata il primo intervento. A seguire, l’attuazione dell’opera inerente la realizzazione della pista ciclo pedonale, migliorandola con l’opera di variante che ha interessato la realizzazione di un nuovo parcheggio con 25 posti auto. Ultimamente, è stata attrezzata con nuovo arredo urbano: panchine, cestini, realizzate grazie all’assegnazione di un contributo statale.
E poi c’è dell’altro…
Certamente, per esempio il piano di riqualificazione dell’illuminazione pubblica, sostituendo tutti i punti luce sul territorio (circa 900) con la nuova tecnologia a LED, a luce bianca: punti-luce di qualità e dalle performance più alte, per diminuire i consumi energetici. L’intervento è diviso in due lotti: il primo, già completato per una spesa di 210.000 euro, ha interessato la parte bassa del paese, mentre per il secondo lotto abbiamo partecipato ad un bando regionale e siamo in attesa degli esiti per l’assegnazione del contributo di 540.000 euro, denominato “Illumina”, destinato a Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, come Vertova; una bella opportunità che non abbiamo voluto farci sfuggire e che andrà a sostituire tutti gli altri punti luce del paese. Con questa operazione di rigenerazione illuminotecnica, stimiamo di ottenere un grande risparmio energetico, circa 40.000 euro all’anno, a vantaggio delle casse comunali. Inoltre, in questo modo, in dieci anni andremo a coprire quasi tutti i costi dell’operazione.
E dell’altro ancora…
Segnalo il rifacimento della pavimentazione stradale di via Roma, la strada a senso unico, una delle arterie più “battute” del paese, sulla quale si affacciano diversi edifici pubblici o di ampio utilizzo da parte della comunità: il palazzo municipale, la scuola dell’infanzia “Mistri”, le scuole elementari “E.Filiberto” e anche l’oratorio “San Domenico Savio”. Il fondo stradale era tutto da rifare, con cedimenti in diverse parti, a causa della mancata tenuta della resina che sigillava i cubetti di porfido creando crepe, buche e avvallamenti. Così, abbiamo rifatto il fondo stradale, con una spesa di 80.000 euro. E siamo intervenuti su altre strade, tra cui piazza Castello e via Pizzo, a Vertova, e piazza Leone XIII, a Semonte; anch’esse strade di forte percorrenza che mostravano i segni dell’età, in particolare degrado e usura. Poi, messa in sicurezza di via Cornelli per una spesa di 40.000 euro. Inoltre, per i suoi effetti positivi sulla viabilità, riqualificazione di via IV Novembre, una strada particolare, ora resa più funzionale e decorosa.
Quali cantieri partiranno a breve?
Dapprima, ad ottobre, l’allargamento di via Alpini, a causa di un muro di controripa pericoloso: 80.000 euro di spesa, di cui 50.000 provenienti dal contributo statale confluito nel PNRR; quindi, a novembre, la realizzazione di nuove 40 tombe al cimitero maggiore, ad oggi privo di disponibilità (stiamo approntando la fase progettuale esecutiva).
E come è andata la stagione turistica in Val Vertova?
Intanto, è giusto rimarcare che la Val Vertova non è un problema per noi, ma una risorsa, da tutelare, presidiare e valorizzare in modo sostenibile. Siamo solo all’inizio, ma già abbiamo fatto un notevole salto di qualità in termini di contenimento della pressione turistica; si pensi che fino a pochi anni fa entravano in valle oltre 3.000 persone giornaliere nel fine settimana, un flusso pericoloso e incontrollato, mentre quest’estate soltanto qualche volta si è toccato la soglia limite di 1.400 persone. Il fatto, poi, che i turisti vanno a piedi in valle, partendo dai parcheggi distribuiti su tutto il territorio, li obbliga a portare con sé solo il necessario, con limitazione quindi dei rifiuti da loro prodotti; inoltre, vengono a scoprire le bellezze anche del centro storico, dove alla domenica, per questi flussi, alcuni negozi sono aperti in via straordinaria. Da sottolineare il grande impegno profuso dal delegato alla Val Vertova, Elio Paganessi.
Quali i progetti per il futuro?
Due interventi, in particolare, che peraltro non erano inseriti nel programma elettorale, ma che riteniamo qualificanti per migliorare l’urbanistica del paese, Innanzitutto, il restyling dell’ex-Convento dei Cappuccini, sede della biblioteca e del Centro Culturale Testori, con rifacimento del tetto, dove le infiltrazioni di acqua piovana hanno toccato anche l’auditorium, e del complesso perimetrale (facciate, serramenti, illuminazione): una spesa di 1,5 milioni di euro. Poi, la riqualificazione di Casa Donini, un edificio del XVII secolo di proprietà del Comune, dagli interessanti segni architettonici e decorativi, con loggiato ad archi, un bello scalone e un pozzo: era la vecchia stazione di posta in cui veniva effettuato il cambio dei cavalli della diligenza lungo la “Strada Regia” da Bergamo a Clusone. Serve un intervento radicale, di oltre 1,5 milioni di euro: due edifici storici decisamente importanti e da valorizzare, per il bene della nostra comunità.
Quali i sogni nel cassetto?
Mantenere la stessa verve amministrativa che ci sta distinguendo, e che ci ha permesso di realizzare più interventi di quelli previsti; e senza aspettare le risorse del PNRR, ma lavorando giorno per giorno, programmando, progettando e realizzando. Un bel lavoro di squadra che sta dando ottimi frutti.
T.P.









