Michele Chiodi
Capo Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Gazzaniga
Classe 1985, Michele Chiodi è nato e vive a Gazzaniga. Appartenente a una famiglia dove quasi tutti hanno vestito la divisa dei vigili del fuoco, Michele Chiodi è un predestinato: dallo scorso 1° dicembre, infatti, è il nuovo capo distaccamento dei Vigili del Fuoco di Gazzaniga. Persona nota e apprezzata in paese, svolge la professione di commesso in un negozio di tecnologie; passa il suo tempo libero in caserma, pronto a intervenire tempestivamente in caso di necessità, insieme ai suoi colleghi, tutti volontari. A lui la redazione di Paese Mio ha voluto porre alcune domande per conoscere i motivi della sua grande “passione”, come pure la realtà del distaccamento vallare.
Come e quando sei diventato il nuovo capo distaccamento della caserma dei Vigili del Fuoco di Gazzaniga?
L’ufficializzazione della mia carica risale ad inizio dicembre; il precedente capo distaccamento, per motivi personali, ha rinunciato all’incarico, ed era quindi necessaria una figura che lo sostituisse. Mi sono proposto come nuovo responsabile e i miei colleghi mi hanno eletto all’unanimità. Sicuramente, tra i fattori determinanti, ci sono stati il mio tempo libero e la mia disponibilità, oltre all’esperienza pluriennale che ho maturato nel corpo dei Vigili del Fuoco, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con gli enti, quali le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, le Guardie Forestali e le istituzioni in generale.
Cosa significa essere capo distaccamento e quali sono le tue funzioni?
Sicuramente, la posizione che ricopro necessita di molta responsabilità; in modo particolare, mi occupo delle attrezzature e dei mezzi utilizzati per gli interventi. Inoltre, dei rapporti con il Comando Provinciale, con sede a Bergamo, e tutti gli enti coinvolti nelle emergenze. Fatto non secondario, devo dirigere la caserma di Gazzaniga in tutti i suoi aspetti, anche nel caso dell’ingresso di nuovi colleghi.
Come nasce la tua passione per un mestiere rischioso come quello del vigile del fuoco?
Non c’è stato un inizio, è una passione che ho nel sangue e ha sempre fatto parte di me. Naturalmente, poi, è cresciuta con il tempo e con l’età. Ho sempre vissuto in una famiglia di vigili del fuoco; quasi tutti i membri ne facevano parte: sono stato “contagiato”, sia direttamente che indirettamente.
Discendi da una famiglia di Vigili del Fuoco, parlacene?
Come dicevo, discendo da generazioni di pompieri. Il mio bisnonno paterno faceva il trasportatore di merci: all’epoca, si usavano ancora i carretti, e sul suo portava sempre una cisterna piena d’acqua, per essere pronto a intervenire in caso di un incendio avvistato nel corso di uno dei suoi spostamenti. Dopo di lui, uno dei suoi figli intraprese la carriera del pompiere, ma morì nel corso dell’operazione di spegnimento di un incendio a Vertova. Poi, toccò a mio padre Gianpietro, che operò per moltissimi anni come sottoufficiale volontario, presso la stazione di Gazzaniga. Una passione che trasmise ai suoi figli, cioè: Manuel, per molti anni a capo del distaccamento di Gazzaniga come volontario, e Raffaello, che iniziò come volontario, ma dal 2001 diventò vigile del fuoco permanente, ossia vigile di professione, presso il comando di Bergamo. Anche mia sorella Cinzia fu per molti anni nei pompieri; la prima donna vigile del fuoco volontaria nella Bergamasca. Poi, ovviamente è toccato a me. E non è finita, anche mio nipote Daniel fa parte da molti anni dei pompieri volontari di Gazzaniga.
Nel 2006 sei stato vittima di un incidente nel corso di un’operazione…
Sì, era una notte di metà marzo 2006 ed era in corso un intervento di spegnimento di un incendio propagatosi sul tetto di un’abitazione a Sedrina, in Val Brembana. Il mio collega Enio Salvi si trovava sul tetto e, nel tentativo di domare le fiamme, precipitò da un’altezza di 9 metri; morì poco dopo in ospedale. Per verificare se il collega avesse bisogno di aiuto, sono salito sul tetto, ma le pessime condizioni e la superficie ghiacciata mi fecero scivolare e cadere a mia volta, causandomi la rottura del bacino e di un polso. Poche settimane dopo, ricevetti a Roma, dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la medaglia d’oro al valor civile, durante la festa nazionale dei Vigili del Fuoco.
Quali sono i tuoi obiettivi?
Come nuovo capo distaccamento vorrei mantenere sempre attiva e viva la collaborazione con gli enti e le istituzioni, per garantire la permanenza della caserma a Gazzaniga. A livello personale, invece, devo ammettere che sono orgoglioso e soddisfatto di questa opportunità e un giorno mi piacerebbe diventare un Vigile del Fuoco permanente. Naturalmente, invito chiunque fosse interessato a visitare la caserma dei vigili del fuoco di Gazzaniga, aperta per l’occasione ogni domenica, anche solo per ammirare la nostra nuova autoscala di cui andiamo molto fieri.
Silvia Pezzera






