Natale… di guerra e di pace
La proposta musicale dell’Orchestra Fiati del Complesso bandistico di Albino in cartellone a Dicembre è un concerto natalizio un po’ fuori dagli schemi. Sicuramente da quelli classici attraverso i quali ci rappresentiamo il Natale, ovvero quella sorta di stereotipi abitati da pingui Babbi Natale, tavole vocianti imbandite di superfluità, scampanellii di sorridenti e atletiche renne volanti; rappresentazione di un simulacro di felicità che invade le strade ingombrando le carreggiate e le nostre vite.
Nel potente messaggio della natività, Dio che si fa Uomo è invece simbolo manifesto dell’incontro con la vulnerabilità, la finitezza, la parzialità dell’uomo; persino, si potrebbe dire, della miseria della condizione dell’uomo; e la guerra, ancora più di ogni altra condizione, è la summa della vulnerabilità, della finitezza, della parzialità e della miseria della condizione dell’uomo.
Proprio quest’anno ricorrono i cento anni dell’inizio della prima guerra mondiale: verrebbe da dire, una delle più cruente, sanguinose, insensate guerre della storia. Verrebbe da dire, se non fosse che ogni guerra – in ogni epoca, ad ogni latitudine, determinata da qualunque causa e qualsiasi finalità persegua – è in sé cruenta, sanguinosa, assurda e insensata.
E sicuramente di questa insensatezza se ne resero conto – il giorno di Natale – gli uomini annegati nel fango, sepolti dalla neve, divorati dai pidocchi, tormentati dagli arti gangrenizzati dal gelo schierati per ammazzarsi sui diversi fronti d’Europa.
E proprio il giorno di Natale… nel potente messaggio della natività, Dio che si fa Uomo diventa segno, segno tangibile, di fiducia, di speranza e di pace tra gli uomini; e gli uomini annegati nel fango, sepolti dalla neve, divorati dai pidocchi, tormentati dagli arti gangrenizzati dal gelo si schierano per scambiarsi regali, stringersi la mano, giocare una partitella a calcio, cantare.
Incontrarsi, riconoscersi e abbracciarsi. Uomini tra Uomini.
Furono incontri spontanei, non predeterminati, che avvennero in luoghi diversi e in momenti diversi – tutti il giorno di Natale però – e aspramente criticati dagli stati maggiori degli eserciti (i generali degli stati maggiori sicuramente festeggiavano il natale (con la enne minuscola) intorno a tavole vocianti imbandite di superfluità, scampanellii di sorridenti e atletiche renne volanti e pingui Babbi Natale); probabilmente criticavano aspramente l’insensatezza della pace.
E’ con questa testimonianza di Natale, di guerra e di pace – testimonianza di una pace necessaria e unica alternativa all’insensatezza della violenza della guerra, di ogni guerra, – che l’Orchestra Fiati del Complesso bandistico di Albino vuole celebrare, insieme al suo pubblico e a tutti i cittadini di Albino il Natale.
E tra noi, in mezzo a noi, sopra di noi aleggerà la presenza del più rappresentativo ambasciatore di Cristo e di pace nato nella nostra provincia: contadino figlio della terra e di Dio, cappellano militare, prete di paese, fine ambasciatore, innovatore, decisionista, mite, testardo, costruttore di pace: il mondo lo ha conosciuto con un altro nome ma a noi concederà di continuare a chiamarlo Angelo. Appunto, Angelo di Pace.
Infine qualche breve parola sulla musica: nonostante il Direttore Savino Acquaviva, con repertori e programmi non scontati, ci abbia abituato alle sorprese, questo concerto riuscirà di nuovo a sorprendervi. Le strutture musicali, non sempre di semplice e immediato ascolto, puntano diritte al cuore più che al cervello sollecitando repertori emozionali profondi che fanno rivivere lo strazio della guerra e la gioia della pace e un’ idea di Natale sommessamente riflessiva e meditata.
Concerti il 23 dicembre alle ore 21.00 presso l’auditorium comunale e l’8 gennaio, alle ore 21.00 presso la chiesa parrocchiale.
Il Complesso Bandistico di Albino