Padre Giansandro Cornolti
Vicario del Convento dei Cappuccini di Albino
I cartelli all’ingresso della città sono inequivocabili. E anche i manifesti e le locandine che da mesi campeggiano nelle bacheche richiamano al grande evento. Il 2013 è l’anno dei cappuccini ad Albino. O, meglio, è l’anno in cui si festeggia il 400° anniversario della presenza dei Frati Cappuccini in città. La ricorrenza è fissata per il 28 ottobre 2013 (ancora adesso, all’ingresso del convento, c’è una lapide che segna la data del 28 ottobre 1613, come inizio della presenza dei Frati Cappuccini ad Albino), ma da alcuni mesi si rincorrono le iniziative culturali e le attività promozionali, che preparano alla festa di settembre. Ragion per cui, la direzione di Paese Mio ha voluto incontrare il Vicario del convento dei frati cappuccini di Albino, padre Giansandro Cornolti, per un’osservazione a 360 gradi del mondo dei cappuccini, la cui presenza in città si manifesta in tante iniziative e occasioni di incontro.
Intanto, chi è padre Giansandro?
Sono nato a Ponteranica 45 anni fa. Ho fatto tute le scuole dell’obbligo in paese, ho frequentato il liceo scientifico a Bergamo, ho fatto anche il militare, come bersagliere, ad Albenga. Ma poi, una volta tornato a casa, ecco la vocazione. Sono entrato in convento a 23 anni, e ho fatto ben 9 anni di studentato, toccando diverse sedi: Varese, Cremona, Lovere, Milano. Nel 2000, l’ordinazione sacerdotale. Quindi, sette anni di ministero a Cerro Maggiore (Milano). Poi, dal 2011 sono ad Albino, come Vicario del convento e responsabile delle Missioni Popolari, cioè del servizio di annuncio della Parola. Inoltre, sempre dal 2011 sono consigliere della provincia religiosa della Lombardia.
Quali sono i suoi compiti?
Beh, semplice. Intanto sostituire il guardiano, padre Damiano, quando si assenta, come pure il superiore, quando è impegnato fuori dal convento. Ma soprattutto collaborare e partecipare alle attività del convento. Ma la mia precipua attività è quella delle missioni popolari: un servizio di evangelizzazione “interna”, che vede impegnati i cappuccini sul territorio, nelle comunità dove scegliamo di andare o dove veniamo chiamati. Recentemente, simo andati a Monguzzo, ad aprile, invece, saremo a Treviolo, per 15 giorni dentro la realtà della comunità.
E qual è il ruolo del convento di Albino sul territorio albinese?
Siamo un punto di riferimento importante. Siamo un’esperienza viva che attrae molte persone. In particolare, siamo impegnati nel sacramento della confessione, meglio ancora, della riconciliazione: un campanello ad hoc è presente all’ingresso del convento, pronto per tutti coloro che vogliono confessarsi. Inoltre, la nostra Messa, particolarmente apprezzata, perché non troppo ingessata, così da esprimere con naturalezza e semplicità l’esperienza di una fraternità. Da non dimenticare la nostra presenza con un frate cappuccino nella scuola S.Anna, dove insegna religione ai ragazzi.
A proposito, quali sono le prossime attività del programma del 400°?
Sabato 6 aprile, alle 17, presso la “Sala Blu” del convento, si terrà la presentazione del libro sulla storia del Convento dei Frati Cappuccini di Albino, a cura di Angelo Calvi, Grado Giovanni Merlo, Franca Marina Moretti, Luigi Pellegrini e Giampiero Tiraboschi. Coordinerà l’incontro fra Paolo Giavarini. Sempre sabato 6 aprile, alle 21, presso la chiesa prepositurale di San Giuliano, concerto dell’orchestra “Carlo Antonio Marino”, che si configura come concerto di apertura del festival di primavera “Albino Classica”. In programma, l’esecuzione di musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Joseph Haydn. Solisti: Raffaele Trevisani al flauto e Luisa Prandina all’arpa. Domenica 7 aprile, poi, dalle 10, “Open Day”, cioè apertura pubblica del convento, con visite guidate per meglio conoscere i luoghi, la storia e le persone che lo hanno animato e ne continuano l’opera. A tal proposito, le scolaresche possono visitare il convento, previa prenotazione, sabato 6 aprile e lunedì 8 aprile.
Segnalo anche, il prossimo 2 maggio, alle 21, nella chiesa dei frati cappuccini, lo spettacolo “Fonti”: preghiera e lettura degli scritti di San Francesco, con Enzo Noris e Alma Maria Grandin, alternati ai canti gospel-spiritual dell’”Anghèlion Gospel Choir” di Nembro.
Quale il messaggio che può dare per la Pasqua 2013?
Che la Resurrezione di Cristo possa diventare anche la Resurrezione di una realtà sociale e religiosa dentro la nostra comunità, in Italia e nel mondo.
E il suo sogno nel cassetto?
Che aumentino le vocazioni. Che qualche giovane rimanga affascinato dal nostro carisma.
Tiziano Piazza






