Paese Mio cambia…pelle!
Da questo numero, il giornale viene stampato su una carta diversa dal solito nel rispetto del’ambiente circostante e…delle casse aziendali!
L’utilizzo di questo tipo di carta che state toccando e vedendo è dettato principalmente da due motivazioni: la prima, di ordine “ideologico”, l’altra (non certo secondaria, bisogna ammetterlo!) è di tipo economico.
Lo staff di Paese Mio, a ogni livello, sia editoriale che tipografico, sia commerciale che amministrativo, sia giornalistico che distributivo o grafico, è caratterizzato da una giovinezza sia anagrafica che di intenti, di propensioni e di prospettive. Per questo non si può non pensare al futuro, ai nostri figli, a coloro che abbracceranno un mondo così come lo avremo confezionato: ecco allora che i buoni principi debbono essere concretizzati non solo quando non si può più dare cattivo esempio, ma, al contrario, laddove in prima persona ci si può adoperare. Quando circa 20 anni fa, il sottoscritto, poco più che trentenne, decise di cambiare il modo di muoversi in auto passando all’alimentazione a metano, fu preso in giro dai suoi coetanei. Così come adesso, anche allora furono 2 le motivazioni che mi spinsero a questa decisione: motivo Ecologia e motivo Economia. Ho sempre pensato che bisogna essere ambientalisti nei fatti e non nelle parole, così, il primo motivo, si chiarisce con una domanda: quanti chili di anidride carbonica ho evitato di disperdere nell’aria nell’arco di questi vent’anni? Ancora una domanda per spiegare la seconda motivazione: quanti soldi ho risparmiato, sempre nell’arco di questi vent’anni?
E così, tornando al giornale, siamo ben consapevoli che, ogni anno, immettiamo nell’ambiente, con le due edizioni del nostro giornale (Albino e Mediavalle) moltissima carta con le 220 mila copie stampate. Queste migliaia di chili di carta, siamo convinti, non possano essere evitati. Internet non raggiunge tutti. Larghissime fasce della popolazione non hanno accesso alla rete o, comunque, continuano ad apprezzare il cartaceo segno che, non sempre, le innovazioni non sostituiscono ex abrupto le altre forme (così come la televisione non ha mandato in soffitta la radio).
In quest’ottica abbiamo scelto la nuova carta, che può vantarsi e pregiarsi della sigla TCF, ossia totally chlorine free. Una carta certificata secondo le norme ISO 9001 e 14001. Senza scendere troppo in dettagli tecnici, questo significa che, nessun cloro, di nessun tipo, viene utilizzato nel processo di sbiancamento. In poche parole, la carta patinata lucida utilizzata fino al numero scorso, era ottenuta grazie a diversi passaggi chimici (in natura non esistono alberi così bianchi e lucidi). Questo vuol dire inquinamento sia per ottenerla ma anche per smaltirla (acqua prima e fumo poi).
Meno trattamenti chimici significa anche minor spesa per stampare. Se vogliamo vedere, il risparmio economico non si “vede” sul singolo numero: dipende dal numero di pagine ma, il risparmio a numero si aggira intorno ai 100 euro. Se, però, li moltiplichiamo per le 22 edizioni all’anno, otteniamo un risparmio tra i 2000 e i 2500 euro all’anno. E questi…si “vedono”!
Dal punto di vista dell’impatto grafico nulla cambia: la qualità di stampa del colore è la medesima, dunque, per l’inserzionista, nessun peggioramento. Noi abbiamo sempre creduto nella qualità di un prodotto anche a livello “tattile” e che sappia durare almeno un mese nelle abitazioni e, per questo, continuiamo a scegliere una carta di grammatura importante (80 gr) e una resa visiva di prima qualità.
Anche in questo caso, i clienti e i lettori, siamo sicuri, apprezzeranno questa filosofia etica ed estetica.
Paolo Salamoni






