Nel 2025 la Corale Santa Cecilia di Vertova festeggia 115 anni di vita.
Ne parliamo con Patrizio Gualdi, presidente da poco più di un anno.
41 anni da compiere a ottobre, vive da sempre a Vertova dove lavora anche come operaio meccanico specializzato, annovera diverse passioni spaziando dal calcio, alla montagna, ai viaggi. Intenso è però soprattutto il legame con la musica ed in particolare con il canto corale: all’età di 12 anni fa ingresso nella Corale; è poi parte anche del Coro Alpino di Vertova, dal 2008 sino allo scioglimento del giugno 2019; a luglio dello stesso anno entra quindi nel Coro Idica di Clusone di cui rappresenta un’eccellente voce tenorile.
Partiamo con il personale, da dove nasce questa passione?
E’ un po’ una questione di famiglia e la passione mi è stata tramandata dal papà che iniziò a cantare alcuni anni prima della mia nascita; in quel periodo a Vertova era presente don Luciano Ravasio che, oltre che curato dell’oratorio, fu anche direttore della corale nella quale coinvolse tantissimi ragazzi, aprendolo pure alle voci femminili.
Tornando a me, sono nella corale dall’ottobre 1996, mi fa oltremodo piacere ricordare che il mio ingresso coincide con l’inaugurazione della nuova sede voluta da Don Enzo presso l’asilo in sostituzione di quella nei vecchi ambienti attigui alla parrocchiale, poi completamente ristrutturati e in cui ha ora sede il museo parrocchiale. A proposito della famiglia, alcuni anni dopo di me è entrata nella corale anche mia mamma.
Prima che presidente sei stato archivista del coro, in che consiste?
Continuo ad esserlo anche se, più che di archiviare, si tratta di riordinare e, pure in questo caso, ho iniziato come supporto a mio padre Luciano per poi proseguire dopo la sua scomparsa. L’attività richiede parecchio tempo in quanto si tratta di sistemare le partiture a seconda dei diversi impegni, molteplici sono i brani che interpretiamo e variano a seconda delle festività, ogni volta ci sono spartiti da inserire ed altri da levare così che ciascun corista abbia sempre per le mani solo quanto occorre.
Ci ricordi come e quando sei divenuto Presidente?
Sono stato eletto nel marzo 2024, dopo che Mario Moro ha deciso di lasciare; non posso che ringraziare l’ex presidente per quanto fatto nei 25 anni in cui è rimasto in carica e per l’esempio dato. Plausibile che sia stato scelto per la mia età, ancora relativamente giovane; di certo c’è un consiglio direttivo composto da diversi membri che mi affianca ed assieme a cui si prendono le decisioni.
Chiusa la parentesi personale, veniamo alla Corale; da quanti membri è composta?
Iniziamo con il dire che, oltre ai coristi, servono un Maestro che dirige e un organista; figure che spesso per noi coincidono poiché il Maestro Riccardo Poli è anche e soprattutto organista: quando cantiamo in coro può ricoprire entrambe i ruoli, per i concerti o le feste solenni in cui si canta davanti al pubblico è invece necessaria la presenza di Nicola Ruggeri all’organo.
La corale è composta attualmente da 35 elementi anche se raramente sono tutti presenti: passando dalle voci più acute a quelle più gravi ci sono 11 soprani, 7 contralti, 9 tenori e 8 bassi
Ogni quanto e dove ci si ritrova?
Premesso che durante il periodo estivo siamo fermi, di solito abbiamo due appuntamenti settimanali, al martedì e al giovedì dalle 20.30 per un’ora circa. La nostra sede presso l’asilo è aperta a chiunque appassionato di canto e a tutte le belle voci che vorrebbero unirsi a noi; ogni nuova forza è sempre ben accetta.
Quali soni i principali impegni durante l’anno?
Con ordine, partiamo dall’ autunno quando si riprenderà l’attività.
Quest’anno, dopo l’estate, ci aspettano diversi impegni: il 60° di ordinazione di Don Enzo, il 50° di Don Giovanni, l’ingresso del nuovo parroco che coinciderà con la Madonna del Rosario, prima domenica di ottobre e di solito primo impegno.
A novembre è festa per Santa Cecilia, patrona della musica e nostra protettrice. Per Natale prepariamo sempre un concerto, a lungo è stato proposto anche presso la Pia Casa mentre da alcuni anni viene ripetuto a Colzate.
La Terza Domenica di Quaresima coincide con il Triduo dei Morti, tre serate impegnative per noi ma anche appuntamento molto atteso con possibilità di proporre bel canto sempre apprezzato da fedeli e appassionati.
A Vertova non si può scordare il Venerdì Santo con la sua paraliturgia e la sua processione, partecipate in modo alquanto intenso. Ultimo impegno che voglio porre in risalto è la festività della Madonnina a Colzate, a maggio.
Questi gli appuntamenti principali, ci sono poi le feste patronali e le altre festività religiose dove però non si va oltre l’animazione della Messa: la Pasqua, la Pentecoste con le Cresime, il Corpus Domini che per tradizione rappresenta la chiusura.
Per anni ci siamo inoltre ritrovati in una giornata che unisse canto e convivialità ed abbiamo anche affrontato gite con l’onore di cantare ad Assisi piuttosto che a Roma, a Siena oppure a Loreto. Impossibile ricordare tutte le mete ma importante il fatto che a giugno siamo riusciti a riproporre qualcosa di simile con tappa al Santuario della Madonna della Corona, in provincia di Verona.
Che musica comprende il vostro repertorio?
E’ un repertorio in continua evoluzione dove capita di riproporre anche canti che non si eseguono da tanto tempo. In genere si tratta di brani a quattro voci miste, esclusivamente di musica sacra. Ricordo però con piacere i diversi concerti di lirica tenuti, prima della pandemia, in occasione di San Marco patrono.
Quali sogni per il futuro?
Ripeto l’auspicio di nuovi giovani aspiranti a far parte della Corale, come in ogni associazione c’è continuo bisogno di rinnovamento e ringiovanimento, è qualcosa di fisiologico e senza nuove forze non può esserci futuro.
Mi sia permesso però di chiudere con alcuni grazie a chi c’è: il Maestro Poli e tutti i coristi, ma pure quanti ci sostengono con generosità e il sagrista Luciano, sempre molto disponibile verso le nostre esigenze.
LG