«se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati» scriveva Piero Calamandrei.
E’ stato realizzato un cofanetto contenente la riproduzione delle 14 targhe di “Impronte Partigiane”, un progetto della Sezione ANPI e del Comune di Albino.
Nella presentazione del cofanetto si scrive che col Progetto «Impronte partigiane» si sono voluti lasciare dei segni riconoscibili laddove sono nati o hanno vissuto i partigiani, i resistenti e gli antifascisti albinesi, coloro che hanno contribuito alla lotta di Liberazione dal Nazifascismo della quale il 25 aprile ricorre l’80°.
“La sezione ANPI e il Comune di Albino hanno voluto promuovere un percorso di valorizzazione di alcune biografie di donne e uomini albinesi protagonisti della Resistenza bergamasca e italiana”. Ne hanno fissato la memoria costruendo un Percorso capace di far conoscere – attraverso l’incontro con i luoghi fisici dove nacquero o vissero i resistenti albinesi – le biografie di alcuni partigiani e antifascisti albinesi che hanno combattuto il fascismo e lottato per la libertà. «Questo progetto – inaugurato nell’aprile del 2019 con la prima posa delle Impronte dedicate ai due intestatari della Sezione ANPI, Gasparini e Piacentini – ha l’ambizione di provare a costruire un ‘libro a cielo aperto’ della Resistenza antifascista albinese».
«Altre ancora sono le Impronte da ricercare e scrivere per andare avanti nella costruzione di una memoria collettiva, matura e consapevole». Molte decine sono ancora i partigiani albinesi di cui si dovrebbe far memoria, ad esempio le due partigiane Teresa Azzola, di Albino centro, di cui si conoscono le vicende giudiziarie, ma non la genealogia, o Margherita Belotti, della quale si dispone di una intervista videoregistrata, ma ancora non si sono identificati la famiglia e il paese.
Anche altri episodi della “recente” storia albinese meriterebbero di avere una targa ricordo e non è detto che non l’abbiano in un prossimo futuro, ad esempio i socialisti che furono considerati sovversivi durante il fascismo; le coraggiose donne che scioperarono al cotonificio Honegger nel 1931, loro sì, gli uomini no; Gustavo Carrara, giovane del CAI, allora Centro Alpino Italiano, che, nell’ottobre 1943, da una giorno all’altro, accompagnò sulle montagne, da Albino in Valtellina per la Svizzera, una coppia di ebrei, lei incinta di cinque mesi, che rischiava di finire nel gorgo della Shoah; le famiglie, i paesi, i sacerdoti della Valle del Lujo che nascosero e protessero ebrei.
«Nell’80°Anniversario della Liberazione dal Nazifascismo l’ANPI di Albino ha voluto consegnare alla cittadinanza uno strumento che raccontasse il difficile cammino del “sogno partigiano”, ovvero quell’insieme di valori reciprocamente connessi: liberazione, libertà, democrazia, eguaglianza, lavoro, solidarietà, pace.
Conserviamo quei valori in tre parole: Resistenza, Costituzione, Antifascismo. La Resistenza è la storia di quei valori; la Costituzione è lo scrigno che li conserva; l’Antifascismo è lo strumento per conseguirli».
I testi sono accompagnati da una mappa che aiuta a identificare i luoghi in cui le targhe sono poste:
1.Gasparini, Via M.O. Gasparini, Albino
2. Spinelli, Via Mazzini 61, Albino
3. Gli IMI, Piazza Moroni / Stazione TEB, Albino
4. I Quarti, Ponte Romanico / Pista Ciclopedonale, Albino
5. Testa, Via Del Pianto 45, Albino
6. Carrara, Via Vittorio Veneto, Albino
7. Birolini, Via Pezzotta 11, Albino
8. I Begnigna, Via Monsignor Carrara 8, Albino
9. Mismetti, Via Patrioti 48, Comenduno di Albino
10. I Comendunesi, Via Degli Alpini, Comenduno di Albino
11. Signori, Via San Benedetto 19, Fiobbio di Albino
12. Calegari – De Poli, Via Brugali, Abbazia di Albino
13. Zanga, Via Gotte, Dossello di Albino
14. Piacentini, Via Monte Grappa 56, Vall’Alta di Albino
Le singole cartoline con i diversi testi delle targhe potranno essere utilizzate anche dalle classi scolastiche che volessero fare dei percorsi di conoscenza nei luoghi in cui le targhe sono poste.
Favorite sono quelle di Albino capoluogo, che hanno un maggior numero di targhe da scegliere, a seconda delle persone o dei temi che vogliono poi approfondire. Per Vittorio Gasparini, a cui la sezione ANPI di Albino è intitolata e gli Internati Militari Italiani (IMI) si hanno a disposizione anche relativi libri; uno sul giovane maestro partigiano Dante Spinelli è in bozze, con percorsi didattici diversificati fra elementari, medie e superiori. Anche per Ercole Piacentini, a cui pure è intitolata la sezione ANPI di Albino, si ha una biografia. Collaborazione offre la Commissione Scuola dell’Anpi di Albino.
a.c.