Parlando di elezioni, con i partiti politici sovente come in preda a trans agonistica tanto da confondere la campagna elettorale con un ring, si è soliti indicare vincitori e vinti. E’ però un utilizzo improprio di tale terminologia: piuttosto che di trionfatori o sconfitti sarebbe più giusto parlare di qualcuno che viene chiamato a governare mentre ad altri spetta il compito di rappresentare l’opposizione; ne conseguono rispettivamente onori e oneri e diritto a una intransigente ma mai sleale severità a difesa delle proprie posizioni.
Con le elezioni di inizio febbraio si è votato per il rinnovo di Presidenza e Consiglio Regionale della Lombardia: sono stati eletti 79 consiglieri di cui 9 spettanti alla provincia di Bergamo, nello specifico 6 sono stati assegnati alla coalizione di maggioranza (3 a FdI, 2 alla Lega, 1 a Forza Italia) e 3 alle opposizioni (2 al PD e 1 alla lista in appoggio di Letizia Moratti); in questo quadro generale, il voto degli elettori ha premiato diversi rappresentanti della Valle Seriana.
Aldilà del diverso posizionamento politico è significativo che la nostra realtà possa avere voce all’interno delle istituzioni con l’auspicio, un po’ azzardato, che pur con punti di partenza divergenti, si possa convergere verso un comune interesse di sostegno e sviluppo della valle.
Il nome più strettamente legato ai Comuni di Honio è certo quello di Paolo Franco, capolista di Fratelli d’Italia, residente ad Albino ma cresciuto fra Vertova e Colzate dove ancora risiede la famiglia di origine, che al centro del suo programma pone le infrastrutture, convinto che senza di esse si rischi l’isolamento e divenga inutile tutto il resto. Gli 8.385 voti di preferenza ottenuti gli sono valsi la riconferma dopo l’elezione del 2018, coronamento di un percorso politico iniziato da adolescente con militanza anche in Alleanza Nazionale e quindi, dopo l’esperienza del Popolo delle Libertà, in Forza Italia di cui è stato coordinatore, prima limitatamente alla Valle Seriana e poi, dal 2016, a livello provinciale. Al contempo, specializzato in sicurezza sul lavoro e tutela ambientale, ha ricoperto le cariche di Presidente e Amministratore Delegato di “Uniacque” ed è stato parte delle giunte di “Confservizi Lomabardia” e di “Utilitalia”.
Il suo non sarà però l’unico volto seriano in Consiglio Regionale: ci sono ben tre conferme per membri sia della X (2013-18) che dell’ XI Legislatura (2018-23) e due novità.
La campionessa di sci selvinese Lara Magoni, argento iridato in slalom a Sestiere ’92 e anch’ella esponente di FdI, ha raggiunto la quota di quasi 8.000 preferenze e non abbisogna di particolari presentazioni; dopo il ritiro è stata Consigliere nazionale del CONI per tre mandati nonché senatrice per un breve periodo prima di entrare in Regione. 3.762 preferenze sono andate invece al capofila della Lega Roberto Anelli, dal 2004 al 2013 Sindaco di Alzano Lombardo dove ha rivestito anche l’incarico di Consigliere e Assessore. Espressione del centro-sinistra è invece Jacopo Scandella di Songavazzo, da sempre attivo nel campo del volontariato e già coordinatore del Partito Democratico per la Valle Seriana. Oltre 6.600 i voti da lui ottenuti, solo una manciata in più rispetto all’outsider Michele Schiavi di Fratelli d’Italia, più giovane Sindaco d’Italia al momento della sua elezione in quel di Onore nel 2019 ed ora più giovane consigliere regionale. A proposito di primi cittadini da segnalare le quasi 15.000 preferenze per l’altra new entry Davide Casati, dal 2018 segretario provinciale del PD e al secondo mandato come Sindaco di Scanzorosciate, non propriamente Val Seriana ma ben poco ci manca.
A tutti i consiglieri si augura un buon lavoro anche se il forte astensionismo fa pensare che fra i cittadini prevalga una sensazione di avversione o quanto meno di disinteresse verso politica e istituzioni. Tornando a vincitori e vinti, il non voto è una sconfitta per la democrazia, a perdere per davvero sono il senso civico e quello di responsabilità, merci rare quando si ragiona sempre solo sui diritti e mai sui doveri lasciando spazio a polemiche verso chi si assume un non mai facile compito di guida.
Il banco di prova saranno le (forse) più sentite elezioni comunali previste per Colzate, Vertova e Fiorano nel 2024 ma l’aria che tira fa sorgere dubbi anche sulla presenza di persone ancora disposte a mettersi in gioco piuttosto che a muovere critiche più fini a se stesse che costruttive. Sarebbe un’ulteriore sconfitta per la civiltà…
Luca Gualdi






