Ricordato il 70° anniversario del martirio di Salvo d’Acquisto
Sabato 25 maggio, alle ore 17, presso il monumento del Servo di Dio, vice-brigadiere dei Carabinieri, Salvo d’Acquisto, l’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Albino ha ricordato il 70° anniversario del martirio di Salvo d’Acquisto. Un evento importante per la sezione albinese della Benemerita, che proprio alla fine degli anni ’90 caldeggiò e realizzò il monumento all’eroico vice-brigadiere, che fa bella mostra a lato della rotatoria d’ingresso di Albino (l’inaugurazione avvenne il 20 aprile 1997).
La cerimonia è iniziata con il risuonare delle note dell’Inno Nazionale e la deposizione della corona d’alloro, portata da due benemerite A.N.C. di Albino. Il Sottotenente Remo Franzolini dell’A.N.C. di Albino ha tracciato i punti salienti della vita e della storia dell’eroe Santo, fino ai giorni tragici del suo martirio.
Era il 23 Settembre 1943, quando l’eroe dei Carabinieri, a soli 23 anni, si offrì in sacrificio alla rappresaglia nazista per salvare la vita di 22 persone innocenti. Un modello di Santità per il nostro tempo del mondo militare, che segna il primato della carità evangelica, della coscienza e della solidarietà. Questo esempio del Carabiniere d’Acquisto, eroe della Patria e incamminato ad essere Santo nella Chiesa, confermano che quando si tratta del vero bene dell’uomo, la Chiesa e lo Stato camminano insieme e che il vero amore della Patria e la fede in Dio possono fortemente contribuire a fare sorgere uomini e donne militari che per il bene dei cittadini sono pronti a sacrificare la loro vita.
Sui Carabinieri circolano tante barzellette, anche sul Carabiniere sempliciotto. E vi sono forse signori e signore che criticano il loro modo di formazione, quasi che esso non plasmasse l’uomo ma solo una macchina agli ordini del potere. Una macchina per taluni imperfetta, ma in realtà perfetta. Questa macchina ha formato un uomo come d’Acquisto, il quale, se avesse voluto, avrebbe trovato nei regolamenti giustificazioni per abbandonare il suo posto, e forse gli avrebbero dato ugualmente una medaglia, non d’oro, ma d’argento o di bronzo. Invece, la Sua morte segna il primato del Vangelo “Non c’è amore più grande di quello di dare la vita per i propri amici”.
Il prevosto di San Giuliano di Albino don Giuseppe Locatelli ha benedetto poi il monumento e l’effige del Santo, installata per l’occasione. Erano presenti diverse autorità civili e militari. Per esempio, il sen. Nunziante Consiglio, l’assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili Franco Petteni, i Carabinieri della stazione di Albino con in testa il comandante M.M.A. Dadone, il Maresciallo in pensione Paolo D’Agni il presidente dell’A.N.C. Enrico Chitò, una compagnia di Alpini del 5° R.G.T. Btg Morbegno, di stanza a Vipiteno (gli stessi che avrebbero partecipato il giorno dopo al Torneo di Nassiriya, in onore dei soldati caduti in Iraq), una compagnia della Polizia Penitenziaria di Bergamo, un gruppo del 3° R.G.T. Aves Aquila Bergamo, i gruppi Alpini di Albino, Comenduno, Treviolo, Gandino e Leffe.
Dopo la cerimonia, i partecipanti hanno raggiunto in corteo la chiesa prepositurale di San Giuliano di Albino, dove hanno partecipato alla S.Messa.
Un ringraziamento particolare va ad Alberto Carrara e Amadio Bertocchi, sempre disponibili per questi eventi.
Giovanni Bonaita






