Severo Bernini e quei gloriosi anni Ottanta
Ricordo del “presidente dei presidenti”, numero uno del G.S. Vertovese dal 1967 al 1987
Quando un qualcuno viene a mancare non è mai facile tracciare un ricordo che possa rendergli il giusto merito, lo è ancor meno se chi tenta di farlo non ha avuto l’opportunità di entrare in diretto contatto né con lui né con il suo operato; non rimane che affidarsi ai sentito dire, speranzoso di trovare una certa obiettività nelle affermazioni di quanti sono stati partecipi di momenti che inevitabilmente vengono spesso rievocati con un alone di nostalgia a cui è annesso il rischio di sfociare nelle banalità.
Il compito può divenire ben più agevole se basta fare un nome per sentirsi narrare da chiunque una molteplicità di fatti e di episodi che vanno a costituire un’epoca e che mettono subito la in chiaro la levatura della persona. Ecco: Severo Bernini è indubbiamente uno di quei nomi di fronte a cui si spalancano orizzonti…
Ogni vertovese che l’ha conosciuto può testimoniare a proposito delle sue doti: competenza, onestà, generosità, lungimiranza. Qualità messe in mostra nella propria attività imprenditoriale ma anche nelle proprie passioni, soprattutto in qualità di Presidente del G.S. Vertovese che, nel triste momento conseguente alla sua scomparsa, sente di doverlo omaggiare rinverdendo i fasti del periodo d’oro della sua reggenza.
Succedendo a Amedeo Turra, Severo Bernini diviene presidente nel 1967: discesa in campo di un giovane e motivato impresario edile al cui nome rimarranno poi legate anche importanti opere realizzate sul territorio vertovese ad inizi anni Settanta; scelta di mettersi in gioco dettata dalla volontà di salvare la società del proprio paese che, nonostante alcune stagioni importanti alle spalle, rischia altrimenti di scomparire. Grazie al suo entusiasmo e alla sua voglia di fare, nell’ arco di pochi anni la squadra ritorna in “Prima”, categoria che mantiene, sempre con pieno merito, fino alla stagione 1986-87 allorché, da gran signore quale tutti lo possono ricordare, decide di farsi da parte (verrà comunque insignito della carica di presidente onorario) per lasciare il posto ad altri con più fresche motivazioni e nuove risorse a disposizione.
Non si può certo pretendere di sintetizzare in poche righe un ventennio che costituisce la più lunga presidenza della quasi centenaria storia calcistica della Vertovese ma su alcuni aspetti non si può soprassedere. Severo è stato una sorta di presidente-mecenate, in primis tifoso ma anche pioniere per la capacità di vedere la società con spirito imprenditoriale dove investire (tanto) per uno sviluppo che non risultasse fine solo a se stesso ma fruttifero per la comunità e in grado altresì di andare oltre lo stretto discorso sportivo. Sotto quest’ ottica vanno viste le diverse attività proposte, dai tornei notturni alle partite con ospiti d’onore in grado di richiamare un foltissimo pubblico (le vecchie glorie dell’Atalanta, la giovanile dell’ Inter, la sorprendente Virescit, tanto per citare le più partecipate), dalla realizzazione della nuova sede presso il campo comunale al gemellaggio con i francesi del Soissons dando così vita a una sorta di scambio sportivo-culturale che prevedeva trasferte vertovesi in Francia e Belgio a fronte del soggiorno in Val Seriana dei transalpini.
Per tutto ciò Severo può essere ritenuto un orgoglio di tutta la comunità! Certo non è mai corretto fare raffronti con quanti lo hanno preceduto o con chi ha dato poi un seguito alla sua opera: ognuno è figlio dei suoi tempi e sicuramente il calcio degli anni 70-80 era un calcio diverso da quello attuale, probabilmente più povero e meno professionale ma assai genuino, l’ Italia tutta era un paese ben diverso, era quella del post- boom economico, era una società diversa… Ad ogni modo, in quella società l’opera di Severo ha lasciato il segno! E’ stato testimone del suo tempo , non verrà dimenticato! Per coloro che sono stati ragazzi e giocatori in quegli anni lui è stato e rimarrà il “loro” Presidente. Impossibile ricordare tutti quanti sono passati tra le file delle varie squadre che hanno coperto un tanto ampio arco temporale, in tanti potranno dire “io c’ero” e ricordare chi è stato protagonista al loro fianco, ancora di più potranno rievocare gli interpreti di tante partite seguite da semplici tifosi…
Se Severo ha potuto compiere tutto quanto fatto è stato pure grazie al prezioso lavoro di alcune importanti figure che lo hanno affiancato, ma come obiettare sul fatto che anche in proposito gli vanno attribuito degli indiscussi meriti per l’aver saputo ben scegliere i collaboratori di cui circondarsi e su cui poter fare sempre pieno affidamento: innanzitutto Pierino Zambaiti, prima allenatore e poi ds… Emilio Paganesi e Battista Bonfanti, i due vice presidenti che con Severo hanno condiviso onori ed oneri, gioie ma anche problematiche… il Cav. Vittorio Merelli, altro personaggio a tutto tondo, figura di primo piano per la classe arbitrale a livello addirittura nazionale ma anche fondamentale organizzatore di iniziative che potessero esulare dal suo ruolo strettamente sportivo…
Il destino ha voluto che tutti questi compagni d’avventura lo abbiano preceduto sui campi dilettantistici del cielo, ora la Vertovese dei gloriosi “anni Ottanta” vive lassù ma di certo, grazie al contributo loro e di tanti altri, continuerà ad essere immortale nei cuori di chiunque l’ha vista e applaudita, di chi ne ha visto l’evolversi e di chi ancora oggi continua a sostenerla.
Luca Gualdi






