E’ ancora giovane, soltanto 27 anni, ma la vita di Silvia Persico, ciclista e ciclocrossista di fama internazionale, originaria di Cene, va avanti a pane e corse (a tappe o in linea), fin da quando era piccola. Nata il 25 luglio 1997, inizia a pedalare per caso, quando aveva appena sei anni. Da lì una escalation di successi, in varie discipline: ciclismo su strada, ciclocross, gravel, pista. L’importante che sotto la sella ci siano due ruote. Membro di una dinastia ciclistica che nel paese di Cene ha una storia infinita, Silvia è figlia di Gabrielle e Gianfranco Persico, ed è sorella di quel Davide Persico, classe 2001, che sta facendo faville, anche lui, nel ciclismo che conta, quello professionistico.
La redazione di Paese Mio la intervista per conoscere la sua storia, i suoi successi, le sue aspettative per la nuova stagione 2025.
Chi è Silvia Persico?
Io sono di Cene (anche se adesso vivo nel bresciano). Come gran parte dei miei coetanei sono nata all’ospedale di Alzano Lombardo. Ho frequentato le scuole dell’obbligo in paese, partecipando attivamente alla vita sociale, sportiva e ricreativa. Le scuole superiori, invece, le ho frequentate ad Albino, all’Isis “Oscar Romero”, indirizzo servizi commerciali e finanza.
Come si è avvicinata al ciclismo?
Molto semplice. I miei nonni abitavano vicino al ciclodromo di Cene (è stato realizzato nel 2002, ndr). Vedendo tanti bambini andare su e giù con la bici da corsa, mi sono innamorata subito della bicicletta. Ne volevo una. E, così, per il mio sesto compleanno ho chiesto a mio papà di regalarmi una bicicletta. Purtroppo, non era della mia misura, per cui mi sono affidata alla SC Gazzanighese. Con la squadra di patron Mauro Zinetti ho cominciato a fare gare da fine G1, e sono rimasta con loro fino a fine G6.
Quali sono stati i suoi primi successi?
Ho iniziato a vincere subito fin da giovanissima, da G1 a G6 nella SC Gazzanighese. Poi, dal 2010 a fine 2022 nel Team Valcar-Cylance di Bottanuco, dove sono crescita gradualmente: per me è stata come una seconda famiglia, dove peraltro ho conseguito i miei primi successi. Intanto, dal 2021 al 2023, per quanto riguarda le gare di ciclocross, ho corso per la FAS Airport Services di Grumello del Monte, anche in questo caso centrando risultati importanti. Dal 2023, infine, corro per la UAE (United Arab Emirates) Team ADQ una squadra emiratina di ciclismo su strada femminile con licenza di UCI Women’s WorldTeam, con un contratto fino al 2025.
Nello specifico, quali titoli ha vinto in carriera?
Ho vinto titoli nazionali a cronometro, nelle diverse specialità in pista e nel ciclocross (disciplina che non mi ha visto protagonista nello scorso inverno e che non mi vedrà correre neanche quest’anno). Relativamente al ciclocross, ho vinto, ai campionati del mondo 2022, a Fayetteville, in Arkansas, negli Stati Uniti, la medaglia d’oro nella staffetta a squadre (evento test) e la medaglia di bronzo individuale Elite. Inoltre, mi sono aggiudicata il titolo italiano di ciclocross Elite 2022, a Variano di Basiliano (Udine). Per quanto riguarda il ciclismo su strada, nel 2022 ho vinto il Gran Premio della Liberazione, e la 4^ tappa della Vuelta Femenina (Palencia-Segovia), con vittoria nella classifica a punti. Nel 2023, invece, la Freccia del Brabante. Mentre nel 2024 il Gran Prix de Morbihan Femmes. Per quanto riguarda il ciclismo su strada, nel 2022 ho vinto il Gran Premio della Liberazione, e la 4^ tappa della Vuelta Femenina (Palencia-Segovia), con vittoria nella classifica a punti; ma soprattutto la medaglia di bronzo mondiale nella prova in linea di Wollongong, in Australia. Nel 2023, invece, la Freccia del Brabante, e la medaglia d’argento ai campionati mondiali Gravel, svoltisi ad ottobre in Veneto, far Conegliano e Valdobbiadene. Mentre nel 2024 il Gran Prix de Morbihan Femmes; la medaglia d’argento alla Tre Valli Varesine; e ancora la medaglia d’argento ai campionati europei di Gravel, svoltisi ad Asiago.
Da segnalare che, nell’aprile 2022, il Comune di Cene ha consegnato a Silvia Persico una targa, in segno di gratitudine e riconoscimento per i grandi risultati ottenuti in carriera, che hanno portato lustro al paese di Cene facendolo conoscere nel mondo.
Quale specialità preferisce, ciclismo o ciclocross?
Mi piacciono entrambi, sia strada che cross. Se prima alternavo le due specialità, dallo scorso inverno, per il secondo anno consecutivo, non gareggerò nel cross. Questioni di priorità.
Come è andata la stagione 2024?
Non come mi aspettavo ad inizio stagione, sono incappata in molte sfortune e in molti malanni (vedi il Covid). Una serie di problemi fisici, che non mi hanno fatto esprimere al Giro Rosa (peraltro, corso con l’idea di non fare classifica, ndr). Sottotono, poi, le Olimpiadi di Parigi. Comunque, ho portato a casa qualche podio e una vittoria.
Pronta per il 2025?
Io sono pronta. Speriamo che vada meglio di questo 2024, tormentato e pieno di inconvenienti fisici. Ma nuovi innesti e nuovi stimoli, fanno ben sperare
Quali i suoi sogni nel cassetto?
Ho un bel sogno, che spero proprio di rendere concreato: vincere un campionato mondiale. Ma anche di essere un punto di riferimento per le generazioni future.
T.P.
