Una comunità attenta alla sua storia, alle sue tradizioni, e anche al suo ambiente, quella di Vall’Alta. Nello scorso numero si è detto della sistemazione della vecchia mulattiera che porta al santuario di Altino. Ora, ci soffermiamo su un altro intervento di recupero di un segno della storia di Vall’Alta, la croce della “Costa” di Valbosana, poco sopra il Trèbülì Pihèn. Un simbolo importante per la comunità, posta in un punto panoramico del sentiero che sale ad Altino, che guarda verso il paese, ma soprattutto installata proprio nel luogo in cui già in passato ne era stata collocata una. I volontari, infatti, durante i lavori di sistemazione del sentiero, si sono imbattuti in una croce abbandonata, sepolta da terra, rocce e foglie. Una scoperta in un certo senso “storica”, perché questa croce era stata collocata in quel punto più di un secolo fa; poi, con gli anni, è stata trascurata e abbandonata. Molti la ricordano ancora presente negli anni ’60, “un po’ traballante, mezza consumata dal tempo e ancorata con qualche filo metallico per proteggerla dall’agonia che la stava portando alla definitiva caduta. Nonostante l’ultimo restauro eseguito nel 1958 dai nonni Raghe di Valbosana che misero un nuovo braccio di “cantér” (castagno), la vecchia Croce non resse più e lì rimase giacente ed abbandonata”, si legge sul giornalino parrocchiale “Grandangolo”.
Ma, si sa, la volontà supera le difficoltà e, così, il gruppo di volontari che stava sistemando il sentiero decisero che era giusto rimetterla in piedi.
Detto, fatto. La croce, che segue il modello della precedente, è in legno di castagno, alta ben otto metri, dotata dell’attrezzatura in ferro per sostenere il braccio e il basamento della Croce. Prima di installarla, lo scorso 7 settembre, è stata messa in mostra sul sagrato della chiesa parrocchiale, per essere ammirata e apprezzata. A seguire, il 14 settembre, giorno dell’Esaltazione della Croce, il parroco don Gianluca Colpani ha celebrata una Messa sul sagrato, prima che fosse trasportata in elicottero sul luogo di destinazione. Quindi, il 22 settembre, dopo la Messa celebrata al Trèbülì Grant, la comunità si è radunata sul luogo della Croce per la solenne benedizione. Da segnalare che una parte del tronco della vecchia croce è stata inserita in quella nuova, come segno di continuità tra le due.
In un pianoro vicino, un “point of view” di grande effetto, è stata inserita anche una panchina, che permette di fare una sosta durante la salita al monte e dire una preghiera, ma anche ammirare lo stupendo paesaggio sottostante.
Percorrendo il sentiero, sostando alla croce e guardando da lassù, ci si sente parte di una comunità, ci si riconosce dentro una storia.
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