Tiziano Vedovati
Presidente della Fondazione Honegger
Nato 57 anni fa ad Albino, e residente a Desenzano al Serio, Tiziano Vedovati è dal 24 marzo 2010 il presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Honegger, l’ente a gestione privata, in stato di autonomia amministrativa, che dal 2005 si è sostituito alla vecchia IPAB (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza) nella guida della struttura socio-assistenziale di via Crespi, ad Albino, conosciuta come “Casa Albergo per persone anziane” e presente sul territorio comunale con due strutture, la “Casa di riposo” e la struttura protetta “G. Honegger”. Un incarico che, alla sua scadenza triennale, è stato recentemente riconfermato dal sindaco Luca Carrara per i prossimi tre anni, a dimostrazione del buon lavoro svolto. Libero professionista, attualmente agente di commercio, Tiziano Vedovati ha fra i suoi tanti interessi (escursioni in montagna, pesca) la politica. Infatti, è stato consigliere comunale DC nel mandato ‘80-‘85, ancora consigliere comunale dal 1995 al 2004 in seno al PPI Margherita, oltre a consigliere della Comunità Montana Valle Seriana nel mandato ’80-‘85 e responsabile PPI e Margherita sia ad Albino che in Valle Seriana. Attualmente, è membro dell’assemblea provinciale del PD. Con grande spirito di servizio, Tiziano Vedovati ha nuovamente accettato il delicato incarico di presidente della Fondazione Honegger. E ora risponde alle domande della redazione di Paese Mio, che vuol capire la realtà della struttura e conoscere le novità in atto.
Innanzitutto, da chi è formato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Honegger?
“Il nostro statuto prevede che la nomina dei cinque membri nel consiglio di amministrazione venga fatta dal sindaco della Città di Albino. Oltre al sottoscritto, c’è il vice-presidente Alessandro Bergamelli, Luciana Birolini, Delia Camozzi, Murilio Gnecchi. Elemento di forza della mia amministrazione è l’assiduità nel lavoro la competenza e la passione dei miei colleghi, oltre all’assunzione delle scelte in piena collegialità. Ringrazio il Dottor Fabio Zucca e la Dott.ssa Paola Benigni che vi hanno fatto parte nel primo anno.
Quali le iniziative intraprese in tre anni?
“L’azione principale si è concentrata sull’attenzione:
ai RESIDENTI. La scelta di chiamare residenti le persone che vivono nelle nostre strutture sottolinea che la Fondazione è la loro casa e in questa direzione si devono orientare le scelte che concernono gli ambienti, l’approccio del personale, le terapie, la quotidianità, i momenti di svago. I nostri residenti sono persone prevalentemente fragili e degne della massima attenzione; è nostra cura, in collaborazione con i loro parenti che sono al nostro fianco, rendere più serena possibile la permanenza nelle nostre strutture. Gli attestati di ringraziamento e stima nei confronti degli operatori, sia attraverso le lettere di ringraziamento che ci pervengono con sempre maggiore frequenza, sia con la restituzione dei questionari che attestano un gradimento del servizio in costante ascesa, testimoniano che stiamo lavorando in questa direzione;
agli OSPITI del Centro Diurno Integrato. Infatti, avevamo un CDI sottoutilizzato, mentre oggi abbiamo l’occupazione piena dei 20 posti disponibili. Anche questo è un servizio molto apprezzato, che consente alle famiglie di avere accudito il familiare anziano dal lunedì al sabato, dalla mattina fino alle 16, con attività che consentono di poter mantenere le funzionalità di base della persona, facendola rimanere il più a lungo possibile nel proprio ambiente di vita;
al PERSONALE DIPENDENTE inteso come risorsa strategica. A tal proposito, ci siamo concentrati molto sul potenziamento del personale che cura direttamente il residente, favorendo anche la circolarità delle informazioni e un’adeguata formazione, attuata attraverso incontri periodici per condividere scelte e azioni volte a migliorare la qualità del lavoro e del servizio al residente;
ai VOLONTARI, altra indispensabile risorsa. In questi tre anni il loro numero è più che raddoppiato, e collaborano con la F.H. in modo molto positivo, con discrezione e grande umanità. Attualmente sono coinvolti nel Progetto “Volontari in formAzione”, seguiti da formatori, insegnanti universitari, educatori in un percorso ad alto livello di qualità;
all’ADEGUAMENTO DELLA STRUTTURA della Casa Albergo per l’ottenimento dell’autorizzazione definitiva al funzionamento, avvenuta nella primavera 2012;
al RICONOSCIMENTO DEL LAVORO SVOLTO con i residenti affetti da demenza, con disturbi comportamentali o da Alzheimer: abbiamo ottenuto l’accreditamento dalla Regione Lombardia di un contributo aggiuntivo per 41 posti, suddivisi in due nuclei Alzheimer;
all’ACCREDITAMENTO di 10 posti per pazienti anziani dimessi dagli ospedali (post acuzie) che non sono in grado di essere curati alla loro casa. Questi sono posti gratuiti per i degenti e con un adeguato contributo regionale per la F.H.;
al CONTROLLO ACCURATO DI GESTIONE, volto a eliminare sprechi e diseconomie;
al CONTENIMENTO DELLE RETTE. Abbiamo adeguato le rette a copertura parziale dell’inflazione.
Qual è la finalità e la strategia della Fondazione?
Obiettivo primario della Fondazione è potenziare la risorsa più importante che è il personale dipendente con l’assunzione di persone qualificate nel settore socio-assistenziale e con la loro formazione in itinere. Negli ultimi tre anni il personale è aumentato di 26 unità (22 rapportati a tempo pieno), tra ASA, infermieri professionali, medici e animatori/educatori. In particolare, dopo l’accreditamento dei due nuclei Alzheimer, sono stati assunti tre educatori e un formatore con competenze specifiche nel trattamento delle demenze, specialista nella “Validation Terapy” e nel “Gentle Care”, metodi di approccio alle persone finalizzati a contenere i disturbi comportamentali, ad accrescere il loro benessere e la loro serenità. Nello specifico, anche le educatrici stanno frequentando il corso biennale per la formazione alla “Validation Terapy”. Dallo scorso anno il personale della Struttura Protetta è stato coinvolto nel percorso formativo “La cura centrata sulla persona”, con l’obiettivo di monitorare i bisogni dei singoli residenti, adeguare i percorsi di cura e favorire il loro benessere. Questo lavoro è stato svolto con la collaborazione dell’Unità di Valutazione Alzheimer-UVA di Gazzaniga. Tutta l’equipe dei nuclei Alzheimer (infermieri, personale socio-assistenziale, fisioterapista, educatori, medici) programma il lavoro di cura e di adattamento degli ambienti con incontri periodici, col supporto del formatore. In questo periodo si stanno realizzando altri due percorsi: “la musicoterapia”, con la guida del dottor Cilesi, e il “progetto Giobbe”, che dovrà aiutare ad individuare e curare il dolore in pazienti con demenza che non sono in grado di esprimere la sofferenza. Quest’ultimo corso coinvolgerà tutto il personale della Struttura Protetta e alcuni settori della Casa Albergo. Tutto ciò nella convinzione che il coinvolgimento del personale in tutti questi percorsi accresca la sua motivazione e la sua responsabilizzazione e favorisca la condivisione dei valori e degli obiettivi della F.H. con un sicuro incremento della qualità del servizio.
E le altre finalità della Fondazione?
Differenziare i servizi volti a rispondere ai bisogni del territorio e a incrementare le risorse della F.H.
Quali sono le attività e i progetti in atto?
Attualmente, ci stiamo concentrando particolarmente nell’avvio dei due nuovi nuclei Alzheimer. E’ stato un lavoro molto impegnativo che ha coinvolto molta parte del personale con lo spostamento dei residenti nei nuovi nuclei di appartenenza (in Casa Albergo, nel mese di gennaio, sono state spostate 70 persone); ciò ha comportato inizialmente dei disagi sia per i residenti che per il personale. Disagi di adattamento al nuovo ambiente, a nuovi compagni di camera e al personale diverso per i residenti; disagi anche per il personale, che si è trovato di fronte a residenti che spesso conosceva poco e con la riorganizzazione dei piani di lavoro e dei turni. Ora, invece, sembra essere stata raggiunta una discreta stabilizzazione: il personale sta lavorando all’applicazione dei Piani Educativi Individuali e alle modifiche ambientali. I parenti, poi, sono contenti della nuova organizzazione, perchè constatano un miglioramento dello stato di benessere dei loro cari. In particolare, stiamo prestando particolare cura anche alla sperimentazione dei 10 posti letto post acuzie; le richieste dagli ospedali sono numerose e in poche settimane abbiamo già occupato 8 dei 10 posti accreditati. Al quarto piano della Casa Albergo rimangono attivi 5 posti di sollievo che sono prenotabili anche per periodi specifici.
Quali sono i collaboratori e i loro incarichi?
Il Direttore Sanitario è il Dott. Antonio Cartisano, responsabile del personale sanitario assistenziale. Referente del Centro Diurno Integrato è la Dott. Tiziana Mosso. Il Direttore Amministrativo è il Rag. Luigi Birolini, responsabile del settore amministrativo e del settore alberghiero. Complessivamente nella struttura sono impiegati 170 dipendenti, impegnati 365 giorni all’anno. Questa dimensione la rende una delle più importanti imprese della città di Albino.
Qual è il rapporto fra Fondazione e Territorio (realtà associative, amministrazione comunale, comunità)?
Il rapporto con l’amministrazione comunale, con il Distretto ASL e con i Volontari è proficuo, così come con l’Associazione Anziani di Albino, l’Anteas, le ACLI, i sindacati CISL, CGIL e UIL dei pensionati, Gruppo Alpini, Associazione Sorridi. Inoltre, vogliamo continuare a perseguire l’obiettivo di fare sentire come propria degli albinesi questa importante struttura. Un ringraziamento particolare va ai volontari riuniti nell’associazione Milly Honegger.
Cosa si sta facendo per il futuro?
Per il futuro, oltre agli investimenti sulle risorse umane, stiamo progettando per il 2013/2014 diversi interventi. Nella Struttura Protetta/Infermeria: la nuova lavanderia e gli spogliatoi del personale; il nuovo Centro Diurno Integrato per 30 posti al piano terra, integrato con una parte del giardino esterno; la nuova camera mortuaria; spazi più confortevoli per le visite dei parenti. In Casa Albergo, nel 2014: la nuova palestra, i nuovi uffici amministrativi da ricavarsi nell’ala sud (ex-refettorio) al piano terra.
T.P.
Tutti gli albinesi possono contribuire anche attraverso la devoluzione del 5 per mille a favore della Fondazione: firmare indicando Codice Fiscale 80025590169






