T di Torino… No, T di Teramo; T come Tre, tre a uno; e… T come Trionfo, come Triplete.
A Teramo il 10 maggio la Rovato Vertovese supera per 3-1 il Barletta e trionfa nella Coppa Italia che, unita alla fase regionale della stessa e al Campionato di Eccellenza, permette di realizzare lo storico eccezionale Triplete.
La carne al fuoco è talmente tanta che, per chi è chiamato a commentare tanti successi., si corre il rischio di lasciare qualcosa. Non così sul campo: la Rovato Vertovese ha rischiato solo l’indigestione, non ha voluto però lasciare nulla ad avversari, spesso inizialmente maggiormente accreditati ma, sul campo, inesorabilmente surclassati.
Mettiamo un po’ di ordine anche se, pur invertendo gli addendi, la somma rimane la stessa: risultato, UNA STAGIONE STRAORDINARIA !!!
Ad inizio 2025 la conquista della Coppa Italia Dilettanti Lombardia ha dato accesso alla fase nazionale con in palio, in caso di vittoria, oltre al massimo trofeo della LND, anche la promozione in serie D. Il nuovo cammino prende il via a febbraio nel girone a tre con avversari i campioni di Piemonte-Valle D’Aosta e Liguria; dopo lo 0-0 di Alba, la Rovato Vertovese è chiamata a vincere contro il Genova Calcio, vittorioso a tavolino contro i piemontesi: 4-0 e quarti conquistati. Si prosegue per tutto il mese di marzo con gare infrasettimanali che conducono verso l’ultimo atto; dopo l’1-0 dell’andata, il pari a reti inviolate di Codroipo, in Friuli, è sufficiente per conquistare la semifinale contro gli aretini del Vivi Altotevere San Sepolcro battuti a domicilio in Toscana ma capaci di ribaltare il risultato nel ritorno prima di essere superati ai calci di rigore.
Avversario della finale è il Barletta, espressione di una città da oltre 92.000 abitanti, co-capoluogo di provincia e nota per il suo copioso seguito di tifosi, squadra con oltre 40 campionati professionistici alle spalle, culminati con 4 stagioni in serie B a fine anni Ottanta, e già vincitrice, con largo anticipo del proprio campionato di Eccellenza pugliese.
A proposito di campionati… Giusta a tal punto una parentesi su quello lombardo che, ricordiamo, dopo metà stagione vedeva la Rovato Vertovese tre punti avanti rispetto a Scanzorosciate e Carpenedolo. Ebbene, mentre la squadra espressione del connubio bresciano-bergamasco è impegnata in Coppa Italia, lo stesso prosegue con turni infrasettimanali che permettono agli avversari di allungare; se il Carpenedolo, favoritissimo dai pronostici, ha alcune battute a vuoto, lo Scanzorosciate non mostra cenni di cedimento e allunga a +6 in classifica.
La Rovato Vertovese ha già di fatto ottenuto il pass per la Serie D in quanto finalista di Coppa contro il Barletta già promosso ma non pare appagata: vince le due gare da recuperare che valgono l’aggancio prima del decisivo scontro diretto da giocarsi il 27 aprile a Rovato. Finisce con un netto 3-0 che, con una sola partita ancora in calendario, quasi certifica il primo posto finale per il quale basta un pari all’ultima.
Dopo il successo in campionato è quindi tempo di concentrarsi di nuovo sull’ultimo atto di Coppa che, sulla carta, si presenta come uno scontro impari; non bastasse un rapporto di forze paragonabile a quello del biblico duello fra Davide e Golia, la finale, inizialmente prevista a Coverciano per inizio aprile, viene posticipata di circa un mese e spostata in Abruzzo, a Teramo, che, trovandosi a poco più di 300 km da Barletta, non può certo ritenersi a metà strada fra le due contendenti. Dettagli… Gli avversari sono maggiormente quotati e blasonati ma la Rovato Vertovese, non ancora sazia, ha decisamente una marcia in più; lo 0-1 scaturito a fine primo tempo viene ribaltato con pieno merito e il 3-1 finale ci sta tutto per una superiorità manifesta tanto sul piano atletico quanto su quello mentale: è il trionfo!
Festeggiamenti d’obbligo ma anche società subito al lavoro per affrontare in modo adeguato la Serie D; la squadra va ampiamente rivista, ripartirà da una nuova guida tecnica affidata al giovane Mauro Belotti (semi-esordiente in panchina ma con oltre 350 presenze sui campi di C) ma anche dai due capisaldi Messedaglia e Bertuzzi.
Forse è ingiusto aggiungere altro iniziando a parlare troppo di futuro…
Meritano ancora spazio le emozioni vissute negli ultimi mesi con la consapevolezza però che è impossibile trasmetterle nella loro totalità a chi non ha avuto l’opportunità di viverle ed esserne direttamente partecipe.
Luca Gualdi