Un corso sul riconoscimento delle piante e delle erbe spontanee
Un percorso per imparare a conoscere e riconoscere alcune delle erbe e delle essenze spontanee più comuni, indagandone gli impieghi nella storia e nella tradizione locale, l’uso gastronomico e l’impiego fitoterapico, grazie al confronto tra due differenti approcci di analisi, botanico-agronomico e naturopatico.
Non tutte le “erbacce” sono da buttare, alcune erbe dette “infestanti” si possono utilizzare come altre erbe spontanee in cucina, per preparare piatti gustosi e insoliti, per salutari tisane o per bagni benefici, per preparazioni erboristiche, l’importante è saperle riconoscere.
In natura, per esempio, esiste il “Centocchio”, noto anche come “Paerina”, erbacea diffusa praticamente ovunque e definita come erba infestante, che però può essere utilizzata contro il prurito e l’eczema e viene indicata anche per disturbi come la bronchite. Un altro esempio di infestante è il “Topinambur”, il cui tubero può essere utilizzato nelle insalate o aggiunto ai minestroni e può essere utilizzato liberamente dai diabetici in quanto non contiene glucosio. Senza trascurare le più conosciute come l’Ortica, utilizzabile come infuso o decotto, che ha grandi proprietà diuretiche e depurative, oltre essere ricca di proteine, vitamine, enzimi e sali minerali. In cucina, poi, si può usare come verdura cotta, in minestre, in risotti e anche cruda nelle insalate miste.
Ebbene, sabato 16 maggio, prenderà il via un corso sul riconoscimento delle piante e delle erbe spontanee, su alcuni loro utilizzi in cucina e sui diversi utilizzi fitoterapici ed erboristici.
Una “due giorni” articolata con una prima lezione teorica e una seconda pratica. Sabato 16 maggio, dalle 14.30 alle 18.30, presso la biblioteca di Albino, si svolgerà la lezione teorica. Mentre domenica 17 maggio, dalle 9 alle 13, si farà un’uscita nei boschi, per riconoscere sul campo, in diretta, queste erbe spontanee.
In particolare, in biblioteca verranno proiettate le immagini delle piante che si trovano nei giardini o nei boschi attorno alle nostre case. E verranno spiegate le proprietà e gli impieghi pratici di ciascuna, introducendo le preparazioni tradizionali più adatte ad ogni erba. In cattedra Gian Luca Bellini, erborista e fitopreparatore, che spazierà dallo sciroppo all’oleolita (soluzioni oleose dei fitocomplessi curativi delle piante officinali), dall’enolito (detto anche vino medicinale, una soluzione che si ottiene dalla macerazione nel vino di parti essiccate di alcune piante medicinali) all’elettuario (un antico preparato farmaceutico composto da una densa miscela di princìpi attivi, polveri, parti ed estratti vegetali impastati con dolcificanti come miele o sciroppi, assunto sotto forma di decotto o infuso), fino al più famigliare idrolito (preparazioni farmaceutiche liquide che estraggono dalle piante sostanze attive idrosolubili).
Le schede informative delle piante presentate saranno rese disponibili in formato digitale a tutti i partecipanti al fine di facilitarne il riconoscimento dal vivo durante l’uscita nei boschi nel secondo giorno di lezione.
Per informazioni, 334.5612939.
Sara Nicoli