Per tanti abitanti di Cene è un piacevole ricordo, legato all’infanzia e alla giovinezza. Sono tanti, soprattutto gli “anta”, che ricordano i pomeriggi trascorsi al Cinema Oscar, come pure le feste dell’oratorio e le rappresentazioni teatrali organizzate al suo interno. O, per i più giovani, quelli un po’ sotto gli “anta”, gli intervalli alle scuole medie, passati a chiacchierare sui suoi gradini.
Memorie e ricordi, storie ed aneddoti, momenti di vita quotidiana, che sono stati sciorinati in tanti discorsi nei mesi scorsi, in incontri con l’amministrazione comunale e lo staff della Biblioteca Comunale, culminati nella realizzazione di una targa con un QR code che, se inquadrato, permette di ascoltare un brano tratto dal libro “Marcovaldo” di Italo Calvino, che ricorda i piaceri del cinema in un’epoca in cui quello era l’unico svago possibile.
La targa a ricordo del Cinema Oscar è stata inaugurata, durante una cerimonia pubblica, venerdì 23 giugno, alle ore 20, presso il piazzale della Biblioteca: alcune letture e un momento conviviale con rinfresco, particolarmente gradito dai cenesi; ma anche da chi, non conoscendo il luogo, ha scoperto una storia civica di grande spessore.
Il progetto, sostenuto dall’amministrazione comunale, organizzato dalla Biblioteca di Cene nell’ambito del Progetto Scosse della Rete Bibliotecaria Bergamasca e realizzato grazie all’associazione “Sotto Altra Quota” e a Pandemonium Teatro, ha permesso ai partecipanti di ricordare il fare un tuffo nel passato, di ricordare i tanti incontri fatti davanti e dentro il cinema, di riandare con la memoria a momenti di allegria, divertimento e condivisione.
Tra i presenti, c’è chi ha ricordato che nel Cinema Oscar c’erano 350 posti a sedere, con sedili in legno e alle pareti un color verde accogliente; poi, un bar ricco di leccornie, come le caramelle di liquirizia.
Il vecchio Cinema Oscar era stato costruito da volontari, unico luogo di aggregazione di Cene, adiacente al campo da calcio, quando ancora con era stato realizzato l’oratorio. Le proiezioni terminarono alla fine degli anni ’70, per mancanza di permessi e per un’impiantistica che non era più a norma.
PS