Va bene la luce sempre accesa ma ogni tanto apriamo anche le finestre!
Parlerò molto semplicemente per non allungarmi troppo visto che sono molto delusa e mortificata. Chiediamoci per un attimo cosa abbiamo guadagnato con questo “nostro” oratorio nuovo: campo bellissimo, spazi aperti ben tenuti, luogo ideale per feste…..peccato solo che ogni pomeriggio sia anche il ritrovo di ragazzini poco educati, menefreghisti della struttura; in bocca hanno solo parolacce, pugni e calci rappresentano il loro linguaggio. Come è possibile che alcuni bambini si sentano a disagio per non dire impauriti a trovarsi in oratorio per una partitella con gli amici per trascorrere un pomeriggio diverso, perché temono la superbia e l’arroganza dei soliti sciocchi?!?! Assicuro tutti che i nostri figli in oratorio assistono ogni giorno a degli atteggiamenti diseducativi. Pur brillante e nuova che sia la struttura del nostro oratorio non è più quella di una volta. Per quello che ho visto non c’è nessuno che controlla, nessuno che da fine ai litigi e nessuno che chiude i cancelli a chi bestemmia. E’ preoccupante questa situazione e per questo busserei alla porta della luce accesa. Promossa l’esperienza di condivisione, ottimo lo scopo di coinvolgere persone nuove e il servizio che questa esperienza può garantire; però ci preoccupiamo di fare comunità e aggregazione ma non ci rendiamo conto che se guardiamo fuori ci troviamo in un ambiente poco protetto. Carichiamoci realmente del ruolo di persone a cui sta a cuore il proprio oratorio, non preoccupiamoci molto del lumino acceso ma ogni tanto apriamo le finestre e interessiamoci di quello che succede dentro i cancelli dell’oratorio, alziamo la voce e difendiamo questo spazio di aggregazione, facciamo zittire le parolacce e calmiamo gli animi dei prepotenti e veramente poco educati. Sfruttiamo l’occasione di essere i custodi di turno per far sentire la nostra presenza e riportare un clima più sereno fuori dalla porta ma dentro i cancelli, aiutiamo i ragazzi a sentirsi sicuri in un luogo dove la pace dovrebbe essere di casa. Se non sbaglio l’esperienza di luce accesa vuole garantire un servizio alla comunità…..
Veronica





