Si chiama Valerio Panzolato, è il Direttore della Junior Band del Complesso Bandistico “Città di Albino”. Originario di Dalmine, dove ha passato la sua infanzia e giovinezza, come quella di tanti altri suoi coetanei della zona, ha frequentato prima il liceo scientifico a Bergamo e successivamente la facoltà di fisica all’Università Statale di Milano. Proprio in questo periodo esce prepotentemente la sua vocazione musicale (fino ad allora rimasta in ambito amatoriale) che lo ha portato a diplomarsi in tromba al Conservatorio di Bergamo e successivamente, grazie alla vincita di una borsa di studio, a frequentare, negli USA, la Jacob School of Music dell’Indiana University di Bloomington, nello Stato dell’Indiana.
Al suo rientro in Italia, nel 2007, inizia un percorso lavorativo molto variegato tra teatri, orchestre, tournèe, insegnamento, e tantissimo studio per audizioni e concorsi.
Da 12 anni vive ad Albino, dove cresce, insieme alla sua compagna Serena, due splendide bambine, e dà il suo contributo alla comunità, frequentando la banda di Albino, sia come insegnante di ottoni sia come direttore della Junior band, e, quando può, si siede tra le fila dei musicanti in veste di trombettista.
Come si è avvicinato alla musica?
Ricordo che in prima o seconda media il docente ci fece ascoltare tutto il primo movimento della quinta di Beethoven, composizione famosissima soprattutto per le prime note iniziali (zazazazaaaaaaa!!!): per me è stato folgorante come con quattro note si potesse costruire un’architettura sonora così perfetta e potente, come quel primo movimento della sinfonia. M si aprì un mondo, segnandomi profondamente. In quegli stessi anni, poi, mi avvicinai alla banda del paese, e volevo suonare il sax! Ma mi misero in mano un flicorno soprano, perché quello era lo strumento che mancava …allora il potere decisionale di un bambino era davvero poco! Cominciai, quindi, a frequentare il corpo musicale del paese con molta soddisfazione personale, ma fu soltanto durante i primi anni di università che pensai di farne un lavoro.
Quali sono le sue tappe artistiche?
Quando ho capito che studiare e suonare la tromba mi dava una grande soddisfazione, una possibilità di espressione nel mondo davvero mia e personale, e anche l’opportunità di offrire delle emozioni al pubblico ero già ventenne. Ai tempi, un po’ in ritardo sul normale percorso di studi musicale. Quindi, mi misi a studiare come un pazzo, approcciando prima la musica jazz per poi virare decisamente sulla musica classica, più affine alla mia sensibilità. Mi diplomai in tempi brevi al Conservatorio di Bergamo ed ebbi, in questi anni, alcune collaborazioni con il Teatro Donizetti, l’orchestra Rai di Torino e l’orchestra Toscanini di Parma. Ma volli interrompere queste esperienze lavorative per studiare ancora in una grande scuola: la Jacob’s School of Music dell’Indiana University a Bloomington, in Indiana. L’anno che feci a Bloomington fu veramente incredibile ed anche ora, grazie a quelle esperienze, trovo nuovi spunti di miglioramento nello studio quotidiano e nel mio lavoro.
E poi?
Cominciai, rientrato in Italia, a sostenere audizioni e concorsi per poter lavorare come professore d’orchestra. E, così, ho iniziato a collaborare con tante realtà importanti, per citarne alcune Teatro alla Scala di Milano, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra Toscanini di Parma e il nostro teatro bergamasco G. Donizetti. Un’esperienza importantissima fu una collaborazione continua, per più di un decennio, con l’Orchestra Verdi di Milano, ora Orchestra Sinfonica di Milano, dove ho avuto l’occasione di suonare alcune delle musiche sinfoniche più belle e impegnative per la tromba, composizioni di Mahler, Strauss, Shostakovic. Con l’arrivo dei figli ho spostato il bilanciamento della mia vita sull’insegnamento: dopo alcuni anni di precariato, sono risultato idoneo ad un concorso per docenti di Conservatorio e, al momento, sono docente di tromba, presso il conservatorio San Giacomantonio di Cosenza.
Da quando è direttore della Junior Band del Complesso Bandistico “Città di Albino”?
Sono onorato di dirigere la junior band da 2 anni. Il gruppo è molto eterogeneo e inusuale. Infatti, è formato non solo dai giovani allievi della scuola di musica della banda, ma vi sono anche alcuni ragazzi delle medie musicali di Albino, grazie alla collaborazione con i docenti della scuola secondaria; e, e poi, cosa non comune, è stato proposto anche agli allievi adulti, lavoratori o pensionati che siano, di partecipare al progetto. Il mitico presidente Beppe Usubelli è tra questi!
Quale la storia della Junior Band?
Ufficialmente, la Junior Band nasce nel 1995. E’ sempre stata una realtà molto viva e stimolante, culla per generazioni di bandisti. Gli anni del Covid, però, hanno fermato l’attività. Grazie al volere del presidente Usubelli e del nuovo maestro Peter Zani, e grazie all’entusiasmo dei bandisti che a loro volta fecero parte della Junior Band, mi è stato proposto di far rinascere questo splendido gruppo, che per me è un onore dirigere. Io curo la parte artistica e cerco di favorire buone dinamiche nel gruppo: grazie alla sinergia di tutte le persone che ci sono alle mie spalle, nel 2024 siamo riusciti a partecipare a ben 5 concerti, di cui 2 raduni di Junior Band, ed a inventarci la rassegna “Si fa musica …sul Serio”, che continuerà nella primavera del 2025 con eventi sulla pista ciclabile della valle.
E la scuola di musica?
La scuola di musica è un tassello importantissimo per la banda, formata da uno staff di tutto rispetto e da professionisti preparati ed attenti alla crescita dei loro allievi. La consapevolezza mia e dei miei colleghi, infatti, è che noi insegnanti di uno strumento musicale possiamo dare una chance in più ad un bambino per poter trovare la sua strada nella vita, non necessariamente come musicista ma come persona nella società, perché suonare uno strumento porta benefici cognitivi psicologici e sociali che aiutano ad affrontare la vita adulta.
Anche per questo motivo, e grazie all’insegnante Valentina Noris, è stata creata da due anni un’innovativa scuola propedeutica di musica, ad Abbazia, per bimbi dai 3 anni in su, che si avvale di strumenti in plastica del tutto identici nel modo di suonare a quelli “ufficiali”, acquistati grazie al parroco don Claudio, che permettono di far imparare il linguaggio musicale anche ai più piccoli, che assimilano delle competenze musicali in maniera del tutto naturale, come imparare a parlare in una nuova lingua.
Qual è il programma 2025?
Per il 2025, come già detto, avremo in programma la rassegna “Si fa musica… sul Serio” edizione 2025, che coinvolgerà altre junior band della valle e sarà quindi un bel momento di confronto, amicizia, condivisione e tanto divertimento. Mi piacerebbe, poi, reintrodurre, facendolo diventare “tradizione”, il campus estivo della junior band: già ci stiamo lavorando. Come l’anno scorso suoneremo al saggio di fine anno, che è sempre un momento importante per i ragazzi di tutta la scuola di musica. Inoltre, ci saranno le attività di promozione della scuola di musica e della banda, con dei laboratori ad hoc per far conoscere gli strumenti musicali in varie occasioni: partecipazione alla Festa dello sport, presenza durante il CRE estivo negli oratori e anche interventi nelle scuole.
Sogni nel cassetto?
Nessuno. Ho davvero realizzato molte delle mie ambizioni, e della mia passione ne ho fatto un lavoro. Ho una bellissima famiglia e mi sento appagato e grato.
T.P.
