Alessandra ha cominciato ad aiutare Maddalena quando aveva 6 anni: 2 volte a settimana l’ha invita a casa sua a fare i compiti, perché a casa la mamma lavorava e c’erano solo un nonno e una nonna molto anziani…Ora Maddalena è più che maggiorenne: passa ancora a trovare Alessandra una sera a settimana, per raccontarle delle sue amicizie e della sua vita, a volte per chiedere consigli.
La famiglia Belli è allegra e vivace: ci sono tre figli e mamma Sara e papà Giulio lavorano… però hanno trovato il tempo, una domenica ogni tanto, di invitare Danilo, perché la domenica è il suo giorno più vuoto, dato che una malattia in famiglia impedisce ai suoi di potergli offrire una passeggiata in montagna, una gita… La mamma di Danilo, quando ci sono momenti particolarmente difficili, telefona per sentire una voce amica…
Federica e Massimo invece, per un po’ di tempo, hanno fatto “gli zii” ad alcuni bambini le cui famiglie erano un po’ sole; poi è arrivato Fabio che aveva bisogno di una casa, e loro si sono fatti “porto sicuro e ancoraggio”: il papà di Fabio e i suoi fratelli grandi lo vanno a trovare regolarmente…
La Rete “L’abbraccio” è un piccolo gruppo di famiglie e persone che pensa ci sia bisogno, oggi più che mai, di costruire ponti, reti, legami di prossimità e di vicinanza: sentiamo la necessità di essere aperti alla reciprocità “possibile” con altri bambini e famiglie, ognuno di noi come può, con le forme che riesce a sostenere, con i tempi che si ritaglia nella corsa quotidiana…
La pandemia ha rischiato di farci chiudere più di prima dentro le mura di casa, eppure, un po’ più attenti, ci ha trovato ostinatamente vicini ai bambini e alle famiglie più fragili.
Perché val la pena farlo?
-Facendo accoglienza abbiamo scoperto che migliora anche la qualità della nostra vita, perché mentre facciamo spazio all’altro, ritroviamo il senso anche del nostro stare insieme nella quotidianità;
-ci siamo resi conto che saper offrire aiuto significa anche imparare a chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno;
-perché fare accoglienza libera risorse: decidiamo di “trovare il tempo” e quindi mettiamo in fila quello che per noi è importante, dando un posto diverso alle mille cose che riempiono le giornate…
– accogliendo bambini le cui famiglie vivono situazioni di difficoltà, abbiamo imparato che educare significa trovare nei problemi occasioni di crescita, con la possibilità di mostrare anche ai nostri figli che per affrontare le cose difficili c’è bisogno di solidarietà;
– essere famiglia accogliente significa mostrare interesse per il futuro in una prospettiva più lunga e più ampia che va al di là del nostro presente, della nostra vita e di quella dei nostri figli: significa avere a cuore il paese in cui viviamo, il nostro territorio, ma anche la nostra società, e forse e soprattutto la nostra umanità…
Ci ritroviamo circa una volta al mese a Vertova quando è possibile vedersi in presenza, ma in questo periodo ci incontriamo “in remoto”…
PER CONTATTARCI: CINZIA BETTINAGLIO -e-mail: cinziabettinaglio@ilcantiere.org
Ancora sulla Via Lunga
Buongiorno sono Marco Cortinovis e abito in Valle del Lujo via Ponte Lujo. Dopo aver letto su Paese Mio (...









