Yanapakuna: spettacolo solidale per la Bolivia
Danze e musiche corali per far conoscere la triste realtà in cui vivono i bambini poveri nei quartieri emarginati di Potosì, in Bolivia. Ma anche testimonianze di missionari e volontari che là operano, a sostegno delle famiglie disagiate. Questo il programma dell’evento solidale organizzato dall’associazione Yanapakuna (in lingua quechua significa “aiutiamoci a vicenda), che ormai da 25 anni promuove e sostiene il “Progetto Yanapakuna”, per il sostegno a distanza (SaD) dei bambini poveri della periferia di Potosì, dove ha realizzato una struttura di accoglienza, con assistenti e operatrici sociali. L’appuntamento si è svolto lo scorso 15 marzo, presso la sala polivalente della Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova. In locandina, uno spettacolo danzante e musicale a cura del Gruppo Folcloristico Yanapakuna, diretto dal maestro Pietro Guerini.
Il gruppo è composto da giovani italiani, boliviani e italo-boliviani e rappresenta diverse danze tipiche boliviane, come il caporales, la kullawada, il suri sicuri, il tinku, los tobas, la llamerada, antawara, la tonada potosina ed il salaque. Ogni danza viene rappresentata con il proprio costume tipico, originale dalla Bolivia.
A seguire, l’intervista a don Mario Marossi, originario di Gromo San Giacomo, cappellano dei migranti latino-americani, dal 2004 attivo nella missione di “S.Rosa da Lima”. A conclusione, spettacolo del gruppo musicale “Sin Confin”, che ha proposto musiche tipiche andine, in un mix di strumenti nativi e moderni.
“E’ andato tutto bene – spiega il presidente Sergio Francisco Valda, responsabile anche del gruppo folcloristico – C’è stata molta gente, chi ha accolto l’invito è rimasto soddisfatto dell’incontro, che ha avuto il pregio di articolarsi in due momenti: quello musicale e quello culturale, con la testimonianza di don Mario Marossi, che è piaciuta molto”.
L’evento solidale ha puntato non solo a sensibilizzare i presenti, ma anche a raccogliere fondi per la gestione della scuola di Potosì, che permette ai bambini poveri di avere un’educazione e un’istruzione di base, oltre che il vestiario necessario ed un’alimentazione regolare.
Per la cronaca, Petosì è la città più povera della Bolivia: si trova a 4000 metri di altezza, dove sorgono le leggendarie miniere del Cerro Ricco, in passato fonte di ricchezza per i conquistadores spagnoli ed oggi unica alternativa di lavoro per molte famiglie potosine. Le condizioni attuali di lavoro dei minatori sono drammatiche e i salari insufficienti a garantire alle loro famiglie condizioni di vita dignitose. I bambini spesso sono obbligati a lasciare la scuola per andare a lavorare in miniera.
T.P.






